Gradisca guarda al futuro del Castello e della Toti Bergamas, «ora coinvolgere cittadini»

Gradisca guarda al futuro del Castello e della Toti Bergamas, «ora coinvolgere cittadini»

LE ACQUISIZIONI

Gradisca guarda al futuro del Castello e della Toti Bergamas, «ora coinvolgere cittadini»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 07 Ago 2024
Copertina per Gradisca guarda al futuro del Castello e della Toti Bergamas, «ora coinvolgere cittadini»

Presentato stamane a Palazzo Torriani l’iter seguito per l’acquisizione delle aree demaniali. Callari: «Puntare a partenariato tra pubblico e privato».

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Il Castello di Gradisca d’Isonzo e l’ex caserma Toti Bergamas sono state cedute dallo Stato al Comune. La notizia risale allo scorso 23 luglio, ma stamane, mercoledì 7 agosto, la Sala Consiliare di Palazzo Torriani ha ospitato l’incontro – aperto a cittadini, stampa e a tutte le forze politiche del Consiglio comunale – per approfondire la tematica riguardante le aree demaniali acquisite. «È un momento storico per Gradisca frutto di un percorso di lavoro lungo e articolato – sono le parole del sindaco Alessandro Pagotto – un riconoscimento doveroso va all’impegno che definirei storico dei sindaci Gianni Fabris, Franco Tomasini e Linda Tomasinsig. L’acuirsi dello stato di degrado delle due aree ci ha indotti a richiedere l’interessamento della proprietà, l’Agenzia del Demanio».

La dimensione complessiva degli ambiti acquisiti è di 50 mila metri quadrati. «Conclusa l’acquisizione – continua Pagotto – si aprono nuove fasi molto impegnative per il Comune. Saranno pianificazione e studio a caratterizzare i passaggi conseguenti». Il riferimento del primo cittadino è rivolto ai servizi e ai nuovi impieghi che dovranno trovare sede negli spazi rilevati. «Si aprirà una forma partecipata sul futuro della riqualificazione territoriale che coinvolgerà cittadini, professionisti pubblici o privati del territorio e non solo».

Alessio Casci, direttore dell’Agenzia del Demanio dello Stato ha riassunto le fasi dell’iter che ha portato all’acquisizione delle aree. «Questo è l’inizio del percorso – afferma Casci – l’Agenzia del Demanio garantirà l’interlocuzione e la collaborazione con il Comune». I beni in questione sono restati inutilizzati per 40-50 anni. Inizialmente erano del Demanio Militare. Il Castello, prima era caserma poi è stato adibito ad abitazione militare. Solo nel 2013 è arrivato il decreto di sdemanializzazione e c’è stato il passaggio da Demanio Militare a Statale. Invece, risale al 2020 la formalizzazione della richiesta arrivata in Commissione Paritetica – pervenuta da parte del Comune – per il trasferimento allo Stato della Caserma. Nel 2023 è stato firmato il decreto di trasferimento. L’atto è stato formalizzato a luglio 2024.

Nel suo intervento, l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari ha ricordato la presenza della caserma sul territorio come risorsa sociale ed economica della città. «La loro dismissione – sottolinea – è stato un momento drammatico per attività e servizi che vivevano grazie alla loro presenza». «C’è necessità di instaurare un partenariato basato sulla sinergia tra pubblico e privato –conclude Callari – la Regione sarà a fianco del Comune. Saranno necessarie operazioni di bonifica e nuove progettazioni. Lo si farà per il bene della città e di tutti. È occasione di sviluppo, un risarcimento morale ed economico per quanto vissuto dalla città».

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