Gradisca chiede azioni di pace per lo Stato di Palestina: il voto in Consiglio

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Gradisca chiede azioni di pace per lo Stato di Palestina: il voto in Consiglio

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 19 Dic 2024
Copertina per Gradisca chiede azioni di pace per lo Stato di Palestina: il voto in Consiglio

Approvato l’ordine del giorno che invita l’Italia e l’Unione Europea a un’azione decisa. Colombi: «Un segnale di responsabilità politica e umanitaria».

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«Un documento oggi più che mai necessario». Così la consigliera comunale Francesca Colombi, capogruppo dem, a Gradisca d’Isonzo durante la discussione dell’Ordine del Giorno dedicato al riconoscimento dello Stato di Palestina.  «Il Ministero della Salute di Gaza lo scorso ottobre ha pubblicato un elenco di persone la cui morte, avvenuta tra lo scorso ottobre e il 31 agosto, è stata verificata. Ha identificato circa 34mila persone, tra cui 11.300 bambini. Di questi circa 710 erano bambini con meno di un anno, il 20% dei quali nati e uccisi durante la guerra. Altri 2.800 bambini uccisi devono ancora essere identificati. Sono 20mila bambini dispersi a Gaza mentre 625mila bambini a Gaza non frequentano la scuola», ha ribadito Colombi.

«Gli esperti sostengono che le cifre disponibili sono probabilmente sottostimate, e si ritiene che il numero effettivo delle vittime sia molto più alto. Di certo, dopo un mese e mezzo, tante sono le vittime che a questi numeri si sono aggiunti. Sono almeno 3.100 i bambini sotto i cinque anni uccisi a Gaza dallo scorso ottobre. Le Nazioni unite lanciano un allarme e segnalano la morte di numerosi bambini dovuta alla malnutrizione e alla fame. Questi dati potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg viste le difficoltà nella raccolta e nella verifica degli stessi nella Striscia a causa di problemi di sicurezza, di restrizioni di accesso e distruzione delle infrastrutture», ha proseguito la consigliera che ha chiesto di unirsi «tutti al voto a favore di questo ODG non parlando di come si intenda aderire a mandati d’arresto emessi dalla Corte penale internazionale. Né ANPI lo fa. Semplicemente dovrebbe essere scontato e imprescindibile il compito di chiunque rappresenti lo Stato di rispettare le norme e il loro ordinamento. Questo ordine del giorno - così ancora Colombi - ci permette però di ricordare come la politica estera si debba fare in maniera costruttiva e seria. E va fatta guardando non solo al Paese ma alle situazioni globali che ci riguardano tutti anche quando, ancora per quanto questo non si sa, non ci toccano da vicino».

Va ricordato, tra i vari dati, che sono ormai 146 su 193 Stati membri delle Nazioni Unite, oltre il 75% del totale, che hanno riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina, entro i confini antecedenti la guerra del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa, quale passo fondamentale per una equa soluzione politica del conflitto che porti ad una pace duratura. L’ordine del giorno, votato favorevolmente dall’intera maggioranza e dai consiglieri Grandi e Verdimonti (e la contrarietà del restante Consiglio).

Il documento, che sarà anche inviato ai maggiori vertici a livello nazionale e comunitario, fa sì che Gradisca chieda formalmente allo Stato Italia o di «riconoscere lo Stato di Palestina nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa, agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità e ad impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per fermare la colonizzazione e l’annessione dei Territori Occupati Palestinesi». Al Sindaco, invece, è dato mandato di «farsi interprete di tali istanze e ad attivarsi verso gli altri Sindaci ed Amministrazioni della Regione per concordare un'azione comune di sensibilizzazione delle rappresentanze politiche parlamentari».

Un passo deciso e decisivo, proposto in primis dall’Anpi e condiviso fin da subito dal Partito Democratico di Gradisca d’Isonzo a fianco della consigliera e assessora Patrizia Marega, prima proponente dell’adozione del documento in consiglio e di tutta la maggioranza.«Siamo i primi - conclude Colombi - a livello provinciale a dare un segnale di questa portata». Sul tema il presidente provinciale Anpi, Ennio Pironi, si dice fiducioso che possa essere accolto da tutti i consigli comunali: «Il testo completo lo abbiamo inviato a tutti i comuni dell’ex provincia, indirizzandolo ai gruppi consiliari. Per ora solo Gradisca lo ha formalizzato e approvato».

Foto di pixabay.com

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