Le feste
Il Goriziano festeggia il Ringraziamento: «Difendere made in Italy e produttori»

La senatrice Tubetti a Cormons ha rilanciato i prodotti locali. Coldiretti raccoglie le firme contro il cibo sintetico.
Giornata per dire “grazie” e per riconoscere, ancora una volta, la qualità dei prodotti che la terra del territorio, nonostante il calembour, sa dare. Così in numerose comunità del Goriziano è andata in scena la festa del ringraziamento con gruppi popolari, benedizioni e, giustamente, anche le feste.
Non solo per tramandare quel ricordo quasi ancestrale del giorno di San Martino, l’11 novembre, e successivi, nei quali i mezzadri e i contadini dovevano saldare i debiti con i padroni, rischiando, spesso e volentieri, lo sfratto dalle già povere case, ma anche per guardare al futuro. Di fatto, la Coldiretti si è fatta promotrice di una raccolta firme per proporre una normativa contro la vendita di prodotti sintetici nella filiera agroalimentare. “Bisogna tutelare i piccoli produttori che sono la garanzia della qualità del prodotto ma anche la parte più nobile della filiera stessa”, ha rimarcato Paolo Cappelli a Lucinico.
Proprio a Lucinico tre i premi che sono stati consegnati dall’Associazione Lucinis: Eno Cristancich, Renzo Giacomini e Alessandro Mosetig, proprietario di una storica carrozzeria sulla Mainizza. “Bisogna sostenere le piccole attività e i piccoli imprenditori della zona”, ha rimarcato Mosetig ritirando il premio. Infine, una menzione speciale per Marcello Vidoz, “riferimento per l’intero paese”. “Ho cercato di fare quello che potevo aiutando chi mi chiamava a qualsiasi ora del giorno e della notte con semplicità”, ha raccontato Bigot.
Durante l’omelia alla Santa Messa, il parroco, don Moris Tonso, ha ricordato come “desideriamo ringraziare il Signore in modo particolare per i frutti che anche quest’anno la terra ci ha donato. Essi sono il risultato della fatica e dell’ingegno di tante persone. E, prima ancora, essi vengono dalla fecondità della terra e della natura che con fedeltà continua a sostenere l’uomo. Anche se li paghiamo, essi restano anche dei doni per i quali abbiamo qualcuno da ringraziare”.
“Meritano una parola di ringraziamento tutti coloro che, in vari modi, si dedicano alla coltivazione e all’allevamento. In questa Santa Messa sono rappresentati dalla Coldiretti, benemerita associazione che dalla sua fondazione si è interessata non solo a sostenere l’attività dei lavoratori della terra, ma anche a mantenere vivi in mezzo a loro e nelle loro famiglie i valori cristiani”, così ancora don Tonso.
Da Cormons, invece, il messaggio è stato politico. “La storia del vino del Collio è un caposaldo della storia del Made in Italy che non può essere intaccata da chi non conosce le nostre tradizioni. Lavoreremo dunque fianco a fianco con il governo e il ministro Lollobrigida, già largamente impegnato nel contrasto a prodotti alternativi o surrogati o imitativi delle assolute eccellenze che possono offrire i nostri produttori”, così la senatrice di Fratelli d’Italia, Francesca Tubetti, che ha partecipato all’iniziativa assieme al sindaco della località friulana, Roberto Felcaro.
È emersa la comune volontà di tutelare e valorizzare i prodotti del territorio nell’ottica di garantire sempre qualità e produzione per contrastare con fermezza chi vorrebbe portare sulle nostre tavole i prodotti sintetici. “Quella di Cormons e, più in generale, del Collio è una realtà che non ha mai rinnegato la propria vocazione agricola, approcciata oggi con modalità al passo con i tempi e studiate in molti Paesi, additate come metro di paragone nel settore vitivinicolo in particolare. Un comparto che, non va dimenticato, concorre a formare una quota importante del Pil della regione Friuli-Venezia Giulia”, ha concluso Tubetti.
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