Gorizia, l'ultimo romanzo di Irene Dilillo premiato al Giovane Holden

Gorizia, l'ultimo romanzo di Irene Dilillo premiato al Giovane Holden

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Gorizia, l'ultimo romanzo di Irene Dilillo premiato al Giovane Holden

Di Redazione • Pubblicato il 28 Set 2023
Copertina per Gorizia, l'ultimo romanzo di Irene Dilillo premiato al Giovane Holden

Il riconoscimento l'è stato consegnato in occasione della cerimonia di premiazione lo scorso sabato, ora il libro è in cerca di un editore.

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Arriva un nuovo riconoscimento per Irene Dilillo, scrittrice amatoriale di Gorizia che con "Oltre l'ultima stazione" ha vinto il Premio speciale "Romanzo inedito" al XVII concorso letterario nazionale Giovane Holden di Viareggio. Il riconoscimento l'è stato consegnato in occasione della cerimonia di premiazione lo scorso sabato, plaudendo al lavoro che attualmente è in cerca di un editore. A convincere la giuria è stata "la capacità dell’autrice di servirsi del canone della letteratura distopica per trattare in modo non scontato temi etici ed ecologici oltre che socio-razziali".

"Dilillo - prosegue la motivazione - si ispira alla figura di Lydia Maria Child, scrittrice che dedicandosi alla lotta per i diritti degli afroamericani si è emancipata dalla mentalità patriarcale che voleva le donne ridotte al silenzio e all’invisibilità, e con questa ispirazione in mente intesse una trama ricca di personaggi femminili indomiti, pronti allo scatto, ridotti alla fuga ma non alla resa". Il volume è ambientato in un futuro non definito, "ispirato - racconta la stessa autrice - a una donna bianca che ha dedicato la sua vita a favore dell'emancipazione degli afroamericani: Lydia Maria Child".

"La scrittrice - spiega - sfidò l'ideologia patriarcale dominante per scrivere a favore dello schiavo, discostandosi dalle limitazioni che relegavano la donna a una posizione sociale subordinata. Child contribuì ad ampliare la concezione della donna scrittrice del XIX secolo, poiché non si limitò alla produzione di una narrativa sentimentale e domestica, ma si dedicò alla fiction politica e al giornalismo polemico, formulando la sua ideologia abolizionista in romanzi, opuscoli, articoli e lettere indirizzate ai politici per più di quarant'anni".

Per questo, "la ferrovia sotterranea nel mio romanzo è ispirata a quella complessa rete clandestina di persone che si prodigavano per aiutare i fuggitivi a raggiungere gli Stati del Nord, o addirittura il Canada. Gli schiavi fuggivano la notte, mentre di giorno si rifugiavano presso le case o i fienili degli operatori che incontravano nelle varie stazioni. La fiducia nella visione di una società multirazziale ed egalitaria, la tenacia nell'affrontare gli ostacoli e l'indomito idealismo caratterizzarono la sua profonda coerenza interiore. La sua visione è anche la mia".

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