Gorizia, 102 tumori alla prostata in quattro anni: esperti ospiti a Savogna

Esperti e medici spiegheranno i rischi legati a questa patologia, tasso di sopravvivenza superiore ormai al 90% in regione e in crescita.

Novembre non è solo castagne e ribolla. Novembre è il mese del “Baffo azzurro” o Movember, una ricorrenza che forse molti ignorano nonostante la sua importanza. Se ottobre è dedicato alla prevenzione dei tumori al seno (una problematica che, in verità, non riguarda esclusivamente l’universo femminile), quello in cui ci troviamo è il mese dedicato alla prevenzione dei tumori dell’apparato genitale maschile: prostata in primo luogo, ma anche testicoli (sempre più diffuso fra i giovani), pene e vescica. Se ne parlerà martedì 21 novembre dalle 20 al Kulturni dom “Jožef Češčut” di Savogna d’Isonzo.

La serata è stata organizzata per parlare di questo argomento, molto spesso coperto da pudori insensati nel momento in cui riguardano la salute. Promossa dal Ccrs Sovodnje, in collaborazione con la delegazione isontina Lilt, con il patrocinio del Comune di Savogna d’Isonzo e di Asugi, “Paura e tabù” proporrà una serie di relatori eccellenti cui farà da cornice l’esibizione del coro maschile Skala di Gabria: interverranno infatti il medico radiologo Tiziano Stocca, il direttore del reparto di Urologia Fabio Vianello e il direttore del reparto di Oncologia Aldo Iop, tutti in forza negli ospedali di Gorizia e Monfalcone.

Proprio al dottor Iop abbiamo chiesto qualche dato sull’incidenza delle patologie tumorali maschili che – come detto - vedono il cancro alla prostata detenere il primato della diffusione ma anche la più alta percentuale di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi. «Secondo il registro tumori regionale fra il 2015 e il 2019 in Friuli Venezia Giulia sono stati diagnosticati 953 nuovi casi di carcinoma prostatico, 102 dei quali nella provincia di Gorizia, mentre per quanto riguarda la sopravvivenza, nel quinquennio 1995-1999 in regione era attestata al 62%, negli anni più recenti siamo saliti al 92% e Gorizia è perfettamente in linea con questo trend».

Complice una diagnosi precoce? «Purtroppo – spiega il dottor Iop – non esiste un programma di screening come per il tumore alla mammella perché ci sarebbe il rischio di overtreatment, cioè di medicalizzare e trattare pazienti che magari alle analisi del Psa, l’antigene prostatico specifico, pur riportando valori alti non sono effettivamente a rischio di sviluppare un tumore maligno. Effettuare questo esame, senz’altro importante a una certa età, non impatta in modo sensibile sulle possibilità di sopravvivenza della persona mentre lo screening per i tumori femminili permette di intervenire in situazioni già rischiose».

Richiedere un esame del Psa può dunque essere utile anche se, purtroppo, le diagnosi avvengono a seguito di sintomi specifici come i disturbi urinari, che spaziano da un aumento della frequenza alla nicturia (risvegli notturni per recarsi al bagno). Tuttavia, se anche manca uno screening specifico, Gorizia può vantare un reparto di Urologia di tutto rispetto grazie al personale medico e ai passi avanti nel trattamento dei carcinomi. «Prima per un tumore maligno c’era solo la chirurgia, mentre adesso c’è un approccio multidisciplinare - spiega Iop -: abbiamo urologo, oncologo e radioterapista che lavorano in équipe».

«Possiamo contare sulla chirurgia robot assistita e pure i trattamenti radianti sono più efficaci. Inoltre possiamo contare su farmaci diversi per ogni stadio della malattia, aumentando in questo modo le possibilità di vita dei pazienti». Nella serata di martedì verranno dunque presentate le novità terapeutiche, si parlerà dei controlli da effettuare e delle possibilità di cura della nostra zona.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.