Gorizia 27 milioni di euro per Borgo Castello, fondi da sbloccare

Gorizia attende fondi su Borgo Castello, 27 milioni da sbloccare

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Gorizia attende fondi su Borgo Castello, 27 milioni da sbloccare

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 05 Apr 2023
Copertina per Gorizia attende fondi su Borgo Castello, 27 milioni da sbloccare

Il coordinamento è in capo a Erpac, una trentina di realtà nei cinque cluster. Atteso un secondo bando entro fine anno.

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Ammonta a 27 milioni di euro il portafogli messo a disposizione su Borgo Castello, a Gorizia. La somma è composta da 20 milioni frutto del Bando Borghi, finanziato grazie al Pnrr, mentre altri sette sono stati stanziati dalla Regione. Un “tesoretto” importante che oltre una trentina di realtà locali stanno attendendo che venga sbloccato da quasi un anno, dopo aver risposto alla prima call indetta dal Comune per raccogliere progettazioni da presentare al ministero della cultura. Da allora, il lavoro è proseguito.

Il coordinamento dell’attività è in capo dall’Ente regionale per il patrimonio culturale (Erpac). “Una quota delle risorse - spiega la direttrice Anna Del Bianco - è destinata a infrastrutture. Un’altra a insediamenti di attività culturali, eventi e ulteriori iniziative per la riqualificazione dell’area”. Attualmente, sono stati composti cinque cluster, divisi per aree tematiche, composti dai soggetti che hanno ricevuto risposta positiva a marzo 2022 al bando emesso e aperto per pochi giorni: dal cinema alla multimedialità.

Inclusi anche percorsi su spettacoli dal vivo, formazione e attività turistiche e valorizzazione del patrimonio culturale. Nel borsino a disposizione, 5,2 milioni saranno destinati a opere per il borgo, gestiti dall’amministrazione regionale tramite l’Ente di decentramento regionale (Edr), Erpac stessa e la Direzione centrale cultura. Al Comune, invece, sono stati affidati direttamente 1,8 milioni su sua richiesta. Nel corso dei passati mesi, ci sono state diverse riunioni tra i soggetti coinvolti, con modifiche alle proposte presentate.

“D’intesa con il ministero - prosegue Del Bianco - ci sarà una seconda call riservata ai progetti già inseriti nel testo inviato a Roma. Questa sarà finalizzata ad arrivare a un progetto esecutivo”. Il testo è atteso per i primi di giugno, nel quale si chiederà ai vari partner di illustrare un cronoprogramma dettagliato. La sfida vera è portare a termine tutto entro il 2025, per rendicontare poi nel 2026 come da scadenza fissa per il Pnrr, e nel mezzo c’è anche la Capitale europea della cultura che accorcia ulteriormente i tempi.

Dal canto loro, associazioni e attività che hanno avanzato le proprie idee dovranno rivederle alla luce dei rincari avvenuti nel frattempo. In ogni caso, dopo questa step si conta di sottoscrivere finalmente i contratti per il trasferimento delle risorse “entro l’anno”, è l’obiettivo espresso dal vertice di Erpac. Sempre entro la fine del 2023, ci sarà un secondo bando per redistribuire i fondi rimanenti e questa volta aperto a tutti. Nella prima occasione, erano state settanta le domande, poi selezionate insieme a Politecnico di Milano e Bocconi.

Per far sì che tutto il lavoro non cessi con il 2026, inoltre, il bando chiederà di mantenere le iniziative che saranno finanziate anche oltre quella data. “Il dialogo con la Regione sta andando avanti - spiega l’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti - ora attendiamo novità per il prossimo step”. All’interno dei fondi destinati a Borgo Castello, si inserisce anche il progetto "Mille anni di storia al centro dell’Europa: Borgo castello-crocevia di popoli e culture” nonché gli interventi per la riqualificazione di Galleria Bombi.

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