Gorizia rimette a nuovo le mura del Castello, recupero entro fine 2024

Gorizia rimette a nuovo le mura del Castello, recupero entro fine 2024

il cantiere

Gorizia rimette a nuovo le mura del Castello, recupero entro fine 2024

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 21 Feb 2024
Copertina per Gorizia rimette a nuovo le mura del Castello, recupero entro fine 2024

L'opera da circa 4 milioni di euro. A eseguire i lavori è l’impresa padovana Archeo Ed, sotto la direzione dell’Edr: tre fasi per completare l'opera.

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Entra nel vivo anche l’ultima fase del restauro delle mura del castello di Gorizia, dopo l’approvazione nei giorni scorsi, da parte della giunta comunale, del relativo progetto esecutivo. Come spiega l’assessore comunale Sarah Filisetti, «si tratta di un intervento di manutenzione straordinaria volto al restauro del perimetro esterno del maniero, resosi necessario affinché ne sia preservata l’integrità nel tempo, oltre a garantire l’incolumità dei visitatori». Intervento che si somma a quello in programma ai Musei provinciali.

L’area interessata è quella che inizia dal tratto – comprendente anche il lapideo leone marciano all’ingresso del maniero – tra la torre 1 e la torre 2, e prosegue lungo un percorso a spirale che passa per il Bastione 56, più noto come Bastione Fiorito e termina al Bastione 51. A eseguire i lavori, in qualità di mandataria, è l’impresa padovana Archeo Ed, sotto la direzione dell’Edr di Gorizia. Questo intervento, che si inserisce in un più ampio piano di recupero e di rifunzionalizzazione del castello, andrà a completare le opere di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza del sistema murario già realizzate.

L’intero costo di 3,92 milioni di euro è stato finanziato dall’Unione europea attraverso il Pnrr, così ripartito: se una parte (1,45 milioni) è arrivata grazie al Bando Borghi, i restanti 2,47 milioni sono stati assegnati direttamente all’Edr da un contributo regionale. L’obiettivo resta sempre lo stesso: completare i lavori entro il 2025. Il cronoprogramma, confermato in una nota dallo stesso Edr, prevede l’esecuzione dell’intervento in tre fasi, della durata ciascuna di quattro mesi. «Il rispetto dei tempi contrattuali è necessario affinché il cantiere di restauro risulti concluso entro il 31.12.2024», quando l’intera area sarà al centro delle previste celebrazioni della Capitale europea della Cultura.

Nel frattempo, si legge nella relazione generale del progetto esecutivo, «l’esecuzione dei lavori avverrà in concomitanza con le normali attività istituzionali del complesso, con gli eventi in esso programmati e con altri cantieri di recupero già avviati o che saranno attivati durante il periodo dei lavori». Ciò significa che i visitatori potranno transitare «in aderenza alle aree del cantiere», essendo mantenuti «sempre agibili i percorsi di visita e, negli interventi interni al castello, delle vie d’esodo».

Il restauro
Dalle ispezioni svolte dalla ditta appaltatrice, il complesso è risultato in condizioni eterogenee: «L’utilizzo museale e il mantenimento dell’accessibilità pubblica hanno favorito le condizioni per una costante manutenzione delle strutture e dei corpi di fabbrica legati a tali funzioni, e ampie porzioni del complesso sono state oggetto, negli ultimi anni, di interventi di restauro. Le parti, invece, rimaste marginali ai percorsi di visita e all’accessibilità pubblica, presentano, viceversa, uno stato conservativo cattivo, ove spesso sono completamente mancati gli interventi di manutenzione minima».

Come già anticipato, il cantiere riporterà a nuovo lustro anche il leone di San Marco, che dal 1919 sovrasta l’ingresso del maniero, a testimonianza dei 13 mesi di dominazione veneziana tra il 1508 e il 1509. Fino al primo dopoguerra, infatti, il manufatto era conservato nel lapidarium del Museo di Gorizia, per poi trovare la sua nuova collocazione al di sopra della porta per dichiarare l’italianità del sito.

Le parti superiori del rilievo risultano attualmente colonizzate da della vegetazione, mentre l’intera superficie è ricoperta da una leggera patina biologica oltre che da depositi di colore grigio. Non mancano anche «lievi fenomeni di erosione superficiale, più marcati in corrispondenza della testa del leone». L’intervento opererà «il preconsolidamento di parti ed elementi labili, il trattamento biocida, la pulitura, il consolidamento di parti labili o frammenti distaccati, la microstuccatura e la stuccatura delle lesioni, la protezione finale con prodotto biocida e consolidante».

Il restauro riguarderà anche il Bastione Fiorito, che presto potrà quindi tornare a ospitare eventi. In quest’area viene segnalata, tra le opportunità di valorizzazione, anche la presenza di un varco, a nord-ovest, con la targa che ricorda la presenza del I e II reparto speciale di mitragliatrici, assegnato alla Piazza di Gorizia nel 1917 come compagnia autonoma.

Tra il Bastione Fiorito e il Bastione 51 si trova il piazzale delle milizie. Qui l’intervento di pulitura delle mura permetterà anche il recupero di un grande toro lapideo che separa la scarpata dall’elevato verticale. Le porzioni della scultura con fessurazioni e fratturazioni saranno oggetto di incollaggio e di consolidamento mediante infissione di microbarre in vetroresina o in acciaio inox. Mentre quelle che risultano alterate o disgregate saranno oggetto di interventi di consolidamento tessiturale e di microstuccatura.

Foto Tibaldi

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