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Gorizia riapre il Castello: duelli medievali, tour e tante novità
Ingresso gratuito da sabato fino a domenica 9 luglio, poi biglietto a tre euro. Per la riapertura spettacoli medievali e visite gratuite. Le novità.
Arriva finalmente la tanto attesa riapertura del castello di Gorizia. Sabato, infatti, il pubblico potrà tornare a visitare il piano terra e primo piano dello storico maniero, mentre il secondo rimane ancora chiuso per motivi di sicurezza, con il primo di due weekend di visite gratuite. Si partirà quindi alle 13.30 del primo luglio, con ingresso libero fino alle 20. Per tutto il pomeriggio si susseguiranno gli appuntamenti con Emanuela Uccello, curatrice del sito e storica dell'arte, che all’inizio di ogni ora dalle 14 alle 17 ne racconterà la storia, e gli spettacoli medievali a cura delle associazioni di rievocazione storica cittadine, che tra vessilli e costumi daranno prova di combattimenti.
Alle 17.30 il sindaco Rodolfo Ziberna accoglierà il vicepresidente della Regione con delega alla Cultura, Mario Anzil. Un’occasione così significativa sarà corredata da un brindisi beneaugurale con la cittadinanza offerto dalla Confcommercio. Il maestoso simbolo della storia millenaria della città accoglierà quindi il pubblico anche nei giorni successivi: fino a domenica 9 luglio compresa l'accesso sarà libero, poi fino a fine mese il biglietto costerà 3 euro. Per tutta l’estate gli orari di apertura saranno: mercoledì dalle 15 alle 18, giovedì dalle 15 alle 20; venerdì, sabato, domenica e i festivi dalle 10 alle 18. Lunedì e martedì chiuso.
Tra le novità più attese, oltre alla nuova biglietteria posizionata nella riqualificata Torre dell’Orologio, ci sono le dotazioni multimediali realizzate da Studio Azzurro di Milano, azienda leader nel settore, che consentono di fare un vero e proprio tuffo nel passato. La visita inizia dalla Cucina per poi attraversare la Corte dei Lanzi, cuore del maniero, e arrivare alle Carceri o Sala dei Cavalieri, dove è esposta la collezione di riproduzioni di armi bianche in uso dal 1271 al 1500. Qui un ologramma con le sembianze di un simpatico giullare racconta proprio quali erano le armi dal periodo tardo medievale fino ai tempi più moderni.
Per gli appassionati di racconti e leggende, invece, sulla soglia della cella si materializza la Dama Bianca, che narra la sua terribile storia. Dallo scalone di pietra si giunge al piano nobile, che ospita anche la mostra “Theatrum Instrumentorum”, un’ampia selezione di riproduzioni di strumenti musicali dal Medioevo al Rinascimento all’Età Barocca perfettamente funzionanti. Nell’Antisala del Salone degli Stati Provinciali, grazie alla realtà virtuale tramite visori, si entra letteralmente nella storia del Castello e del Borgo, disegnata e raccontata come un antico arazzo. La penombra del Salone delle assemblee del governo della Contea è rischiarata invece da uno spettacolo immersivo di grande fascino.
Spettacolo trasporta i visitatori dal XIV secolo al Novecento. Dopo essere passati dalla sala della Musica alla Loggia degli Stemmi, nella Sala del Conte il racconto continua con la viva voce dei protagonisti stessi della storia della millenaria città di Gorizia e del suo Castello: da Vittorio Emanuele a Francesco Giuseppe, dal Conte Leonardo all’Imperatore Ottone III. Risale infatti al 1001 la prima citazione di Gorizia, che si trova in un diploma con cui l’Imperatore Ottone III concedeva al Patriarca di Aquileia la metà di un villaggio denominato Goriza dirimpetto al vicino castrum di Salcano. Già intorno alla fine del XI secolo è riscontrabile la presenza di una torre in pietra, terra e legno sita sulla stessa montagnola, primo nucleo fortificato da cui si sviluppò poi l’articolato complesso castellano.
Il maniero subì nel corso della sua lunga storia sostanziali trasformazioni legate al governo della città e del territorio di sua competenza: fu residenza e centro nevralgico della politica dei potenti Conti di Gorizia e del Tirolo, quei Mainardi di provenienza e lingua tedesca che avevano ben chiara l’importanza strategica e commerciale dell’area quale crocevia di civiltà, culture e tradizioni diverse e che fino al 1500, anno della morte di Leonardo ultimo Conte di Gorizia, estendevano il loro dominio a mezza Europa. Divenne poi guarnigione militare e caserma nell’alternarsi dei pochi mesi di dominio veneziano e dei lunghi quattro secoli di presenza della casata degli Asburgo.
L’aspetto attuale del Castello si deve alla riqualificazione realizzata dopo le distruzioni della Prima Guerra Mondiale, con l’inaugurazione da parte del Duca d’Aosta nel 1937. Le sale sono state arredate con preziosi mobili antichi e importanti dipinti di soggetto storico e religioso, raffinate sculture e busti commemorativi, tutte opere d’arte e di artigianato originali raccolte dagli storici goriziani Giovanni e Ranieri Mario Cossàr.
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