i libri
Gorizia racconta il confine al Salone di Torino, le sue storie portate al Lingotto
Una vetrina importante, quella del Lingotto, per far conoscere la storia e l’avvincente sfida che sta vivendo il territorio con la Capitale europea della cultura 2025.
Al Salone del libro di Torino, il principale evento dedicato all'editoria in Italia e tra i più importanti in Europa, è stato presentato il libro "Da 'Santa' e 'maledetta' a Capitale europea della cultura. Gorizia tra confini, autonomia e cooperazione transfrontaliera", curato da Davide Rossi e Davide Lo Presti. Presente ieri al Lingotto il sindaco Rodolfo Ziberna, il già presidente della Camera dei Deputatoli Luciano Violante e il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia e assessore regionale alla Cultura Mario Anzil.
Una vetrina importante per far conoscere la storia e la sfida che sta vivendo il territorio con la Capitale europea della cultura 2025. L'esempio di collaborazione era stato al centro dei riflettori della kermesse già negli anni passati, in particolare nel 2022 quando il Friuli Venezia Giulia fu l'ospite d'onore. «Il nostro confine - ha rilevato Ziberna - è diverso da molti altri, per le tragedie di cui è stato testimone nel secolo scorso. Eppure proprio qui, con senso di responsabilità e pragmatismo, stiamo scrivendo nuove pagine di storia per noi e i nostri figli».
Pagine, ha rimarcato il primo cittadino, «destinate a dare vita a quella coesione e collaborazione internazionale senza le quali sarebbe stato impossibile far uscire i nostri territori, al di qua ed al di là del confine, dall'emarginazione». Il confine non è un elemento di divisione, quanto invece un nuovo strumento per sviluppare e rafforzare una cultura di frontiera capace di dare nuove opportunità di relazioni tra Paesi vicini. Un pensiero espresso da Anzil, il quale ha anche posto in evidenza la volontà che il Friuli Venezia Giulia possa assumere un ruolo importante a livello nazionale.
L'obiettivo è trasformare il significato e il valore del confine, eliminando l'accezione negativa per farlo diventare elemento di nuove opportunità. L'ex presidente della Camera ha invece posto l'accento sul fatto che le barriere materiali si abbattono facilmente, mentre quelli mentali, più difficili da superare, si possono scavalcare solo con l'educazione. E GO! 2025 in questo senso è una grande opportunità di coinvolgimento delle scuole per far conoscere ai più giovani quegli elementi storici che possono essere di aiuto per superare la barriera ideologica patita per troppo tempo dai Paesi di confine.
Già venerdì, si era parlato del tema con “Vero, immaginato, verissimo. Pensare e narrare il confine”, insieme alla scrittrice Federica Manzon, autrice di “Alma” (Feltrinelli) e Giustina Selvelli, ricercatrice all'università di Lubiana, antropologa e autrice di “Capire il confine” (Bottega Errante). L’evento è stato promosso con la Regione e dedicato proprio a GO! 2025. «Il Salone del Libro - così Romina Kocina, direttrice del Gect Go - è il primo dei contesti di alto valore culturale nei quali annunceremo le iniziative legate alla Capitale Europea della Cultura».
«Intanto - rimarca - a nove mesi esatti dall’inaugurazione della Capitale europea della Cultura programmata l’8 febbraio 2025, siamo stati felici di ritrovarci ieri (9 maggio, ndr) a Nova Gorica per celebrare l’Europa e proseguire nella creazione di un ponte concreto e tangibile fra due stati riuniti da una Capitale europea della Cultura straordinariamente “borderless”. I cittadini di Nova Gorica in Slovenia, e di Gorizia in Italia, hanno saputo superare rancori e divisioni e hanno deciso di ricostruire insieme il loro futuro, diventando un modello e un simbolo per l'Europa».
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