Ieri sera
Gorizia, Quirino Principe sulle tracce di Michelstaedter e del Novecento Europeo
Il musicologo e saggista ha tenuto una lectio proponendo delle letture interpretate da Massimiliano Finazzer Flory.
Dopo il successo del primo incontro con Massimo Cacciari, continua la rassegna “La scuola è finita!”, organizzata dal Comune di Gorizia con la direzione artistica e l’organizzazione di Massimiliano Finazzer Flory. Ieri sera, lunedì 9 dicembre, il secondo ospite ha visto come relatore il musicologo Quirino Principe e la lectio “La scuola è finita. Ma chi ascolta davvero la lezione?”. Il musicologo è il medico della nostra anima e ascolta un suono che viene da lontano, una campanella che annuncia la fine di qualcosa. Gli spettatori sono stati chiamati in causa come parte di uno spettacolo unico: “Il Novecento e il tempo che verrà...”. Letture teatrali da testi di Gor’ki e curate dallo stesso Finazzer Flory.
Carlo è scomparso nel 1910 ma quale Europa vivono Gorizia e Michelstaedter agli inizi del Novecento nella musica, nella letteratura? All’incontro di ieri si è discusso di questo, sulle note allegretto della settima sinfonia di Beethoven, e con la voce di Massimiliano Finazzer Flory, Quirino Principe, goriziano di nascita e uno dei più gradi filosofi della musica d’Europa, ha condotto un viaggio tra musica e filosofia. Finnazer Flory ha illustrato come Michelstaedter ha trasmesso ai lettori un’ottica del sacrificio e ha vissuto il limite non come negazione ma come ponte per riflettere sui connotati della storia.
«Carlo Michelstaedter – continua Finazzer Flory – si è domandato che cos’è la vita. Ha risposto “persuaso è chi ha in sé la sua vita”. Ma con quali parole, con quali gesti, con quali istituzioni giungere alla sua persuasione? In questo incontro il 900 pare essere davvero il secolo breve, come fu breve l’esistenza di Michelstaedter ma anche un secolo “sconfinato” da cui non siamo ancora usciti…». Dal canto suo, Quirino Principe ha fatto un’analisi delle passioni musicali di Michelstaedter. «Un progetto che si inquadra con Go!2025» commenta ricordando poi di aver vissuto la sua vita universitaria impreziosita dall’amicizia con l’anziana sorella del poeta, Paula.
«Il pensiero di Carlo è uno straordinario esercizio dialettico e conoscitivo – continua Quirino – era tormentato da smarrimento e vertigine difronte al fatto che nulla di razionale è concluso».
L’ascolto dello Stabat Mater di Pergolesi – diretto da Seghizzi – ha costituito la prima atmosfera musicale che ha accompagnato le letture dei testi di Michelstaedter. L’intermezzo musicale ha permesso di evidenziare le analogie tra le esistenze di Pergolesi e Michelstaedter. Tra le letture pronunciate anche quella de “La Persuasione e la Rettorica” della quale sono state citate alcune parti in greco. Poi l’ascolto della Settima Sinfonia di Beethoven sul quale il filosofo goriziano si è confrontato assieme al compositore Giannotto Bastianelli.
Il prossimo appuntamento della rassegna è con lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi e la sua lezione “La scuola è finita! Ma cosa abbiamo imparato?” in programma per lunedì 27 gennaio alle 18.30 sempre all’Auditorium della cultura friulana di Gorizia. Infine, si ricorda il cambio di data per il quarto e ultimo appuntamento con il filosofo Marcello Veneziani mercoledì 26 febbraio alle 18.30, e non venerdì 28 febbraio, come inizialmente stabilito.
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