Gorizia protagonista di un videogame, dal Cossar l'idea di raccontare la storia della città

Gorizia protagonista di un videogame, dal Cossar l'idea di raccontare la storia della città

Il progetto

Gorizia protagonista di un videogame, dal Cossar l'idea di raccontare la storia della città

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 21 Gen 2021
Copertina per Gorizia protagonista di un videogame, dal Cossar l'idea di raccontare la storia della città

Un'azienda di Piedimonte fornirà mezzi e know how, i ragazzi saranno chiamati a progettare un gioco che racconti la storia della città.

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Se fino a ieri fa erano i film che determinavano l’immaginario collettivo su epoche storiche e luoghi del mondo, oggi questo ruolo è svolto soprattutto dai videogiochi. Un mercato costantemente in crescita questo, che conta amanti in tutto il globo e un fatturato annuo da 150 miliardi di dollari. Per questo all’Istituto tecnico professionale “Cossar-Da Vinci” è nata l’idea di raccontare Gorizia e il suo passato attraverso questo strumento, facilmente veicolabile online e basato su uno storytelling che vada dalle epoche più antiche a quelle più moderne. Un progetto ancora sulla carta, ma che presto potrebbe finalmente partire. L'obiettivo è coinvolgere anche il Comune.

Il tutto è stato pensato nell’ottica di arrivare al 2025 con un prodotto nuovo, che possa far conoscere la città e l’intero territorio ai più giovani. A farlo è stata Base 2, centro di effetti speciali con base a Piedimonte, che ha così coinvolto la scuola di viale Virgilio: “Tutto ciò può far rivalutare il territorio - spiega Flavio Chianese, ingegnere elettronico di una multinazionale belga che collabora con Base2 -, abbiamo visto che progetti analoghi hanno condizionato il mondo del cinema. Spesso i fan vanno a visitare i luoghi dove sono state fatte le riprese, ad esempio con Star Wars, ma lo stesso è con i videogiochi”. Per questo, sono già stati realizzate delle ricostruzioni digitali dei luoghi più suggestivi del Goriziano.

Questa settimana si terrà un nuovo incontro tra la scuola e l’azienda. Centrale sarà il ruolo del nuovo corso in Servizi culturali e dello spettacolo, lanciato lo scorso anno scolastico, che ad oggi coinvolge circa una ventina di ragazzi. L’obiettivo, in ogni caso, è unire le competenze dei quasi 200 alunni dell’istituto. “Già l’anno scorso abbiamo fatto un fumetto sul Covid durante la didattica a distanza - ricorda la professoressa Maria Teresa Micovilovich -, l’indirizzo è nuovo e uno simile, in regione, c’è solo a Trieste”. Negli ultimi mesi l’istituto e l’impresa si sono incontrati più volte, ora si attende l’incarico affidato dal dirigente scolastico.

Una stima dei costi, però, ancora non sarebbe stata fatta, anche perché il progetto è entrato in una fase più viva solo da qualche settimana. In ogni caso, nei prossimi dieci giorni “ci siederemo insieme attorno a un tavolo per discutere degli ultimi dettagli - sottolinea il referente del corso, Alessio Reja -, l’obiettivo è realizzare il tutto entro il 2025”. Oltre al videogame, c’è la volontà anche di creare un canale tv gestito dagli stessi studenti. “Ci stiamo investendo molto su questa idea - sottolinea Chianese -, abbiamo già una struttura di 200 metri quadri. Non deve essere il classico canale che si trova su YouTube, ma utilizzare tecnologie avanzate con cui si possano fare cose innovative”.


Nelle immagini: alcune ricostruzioni 3D di Base2 per il videogame.

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