Gorizia in prima fila contro i tumori al seno, 150 nuovi casi all'anno

Gorizia in prima fila contro i tumori al seno, 150 nuovi casi all'anno

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Gorizia in prima fila contro i tumori al seno, 150 nuovi casi all'anno

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 07 Ott 2022
Copertina per Gorizia in prima fila contro i tumori al seno, 150 nuovi casi all'anno

Screening in ospedale e sul camper, atteso un nuovo macchinario per il reparto.

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Prevenire è meglio che curare ma, anche laddove non si riesca ad arrivare prima, le cure oggi lasciano ampia speranza se iniziate per tempo. Il mese del nastro rosa è iniziato anche a Gorizia, dedicando tutto ottobre alla sensibilizzazione sul tumore al seno, quello che colpisce più donne in assoluto a livello mondiale e locale (gli uomini sono il 2%), rappresentando anche la principale causa di morte per tumore. Se in Italia emergono ogni anno 55mila nuovi casi, in provincia sono circa 150, trovando qui un centro di riferimento.

L’ospedale San Giovanni di Dio è infatti considerato un’eccellenza sul tema, come hanno orgogliosamente rivendicato questa mattina i vertici. Le iniziative dedicate sono state presentate dai dirigenti medici Giuseppe Stacul (Chirurgia generale), Martina Locatelli (Radiologia) e dallo stesso direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana. Insieme a loro, anche il vicepresidente di Andos Gorizia, Adelino Adami, e l’assessore al welfare Silvana Romano. Quest’ultima ha rimarcato il lavoro svolto anche dopo con le persone ricoverate.

Il passaggio principale per individuare la presenza del male è lo screening, che si può fare direttamente nel nosocomio ma anche sul camper messo a disposizione e che sarà parcheggiato su tutto il territorio, a partire dall’ex ospedale di via Vittorio Veneto. Su di esso, saranno disponibili le visite senologiche, chiamando la sede locale di Andos al numero 0481530132. A bordo ci sarà la strumentazione necessaria per dare una lettura tempestiva di possibili rischi, consigliata alle donne tra i 45 e 74 anni.


Proprio questa fascia riceve ogni due anni l’invito per sottoporsi a una visita gratuita, essendo la più a rischio. Ad arricchire la possibilità d’intervento del reparto goriziano è stata la raccolta fondi promossa dai Comuni del Patto per il Collio nel 2021, che ha permesso di acquistare - con un’integrazione da parte della stessa Azienda sanitaria - un nuovo mammografo per analisi tridimensionali. In questo modo, l’équipe medica potrà contare su una panoramica volumetrica e capire dove e come andare a intervenire sulla lesione.

A questo si unisce la possibilità di localizzare anche le tracce non palpabili, attraverso un “semino” magnetico che sarà poi individuato dal chirurgo. Un sistema già utilizzato grazie al robot recentemente acquistato dal nosocomio per interventi di massima precisione. In questo modo, si potrà evitare a molte persone di doversi recare fino a Trieste per sottoporsi al tracciante radioattivo, gestendo tutto direttamente a Gorizia. Si tratterà comunque di casi selezionati. Come rilevato dai medici, l’89% delle pazienti sopravvive a 5 anni dalla diagnosi.

Si tratta di uno dei dati più alti in Italia, a fronte di un 78% di utenti che aderiscono allo screening in regione. Anche questo è uno dei numeri più alti a livello nazionale. “Si nota una differenza tra i grandi centri e gli ospedali a misura dell’utente - ha commentato Poggiana -, Gorizia ha raggiunto un equilibrio tra competenze e dimensione umana”. Tra le iniziative in programma per il mese rosa, sabato 15 ottobre si terrà la staffetta “Insieme di comune in comune”, organizzata dall’associazione Volendo continuare alle 9.

Lo stesso giorno, ma alle 8.30 a Monfalcone, le Maldobrie presenteranno l’appuntamento Sport e salute in collaborazione con la Lega navale. Ci saranno il cardiologo Roberto Marini e Tiziana Mucci, presidente locale dell’associazione Daf, e sarà possibile misurare la glicemia, una dimostrazione di ginnastica e l’uscita con il Dragonboat. Mercoledì 26 ottobre, alle 15.30, spazio al convegno di senologia a Nova Gorica. Rinnovata la richiesta ai comuni di illuminare di rosa i principali monumenti, tra cui il castello di Gorizia.

Foto di archivio

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