gli incontri
Gorizia, parte la Summer school con trenta ragazzi su Europa e migranti
Inizia oggi la serie di incontri riservati a una trentina di studenti, promossi dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Eventi fino a giovedì.
Si parla di confini visibili e invisibili, di migrazioni “vecchie e nuove”, di accoglienza e cura alla Summer school “Mobilità umana e giustizia globale”, promossa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, iniziata oggi e in svolgimento sino a giovedì 31 agosto a Gorizia. Il ciclo di incontri, alla loro XI edizione, si caratterizza per mettere in atto un riposizionamento di prospettiva, collocando l'analisi dei processi di mobilità umana all'interno di una riflessione più ampia, che rinvia alla questione della giustizia globale, analizzandola sotto variegate implicazioni: economiche, politiche, sociali, culturali, etiche e pastorali.
A prendere parte all’appuntamento saranno una trentina di studenti universitari. Il ricco programma alternerà a lezioni e tavole rotonde – tenute da studiosi ed esperti - la presentazione di iniziative e testimonianze, la realizzazione di laboratori interattivi. Non mancherà poi anche per gli studenti la visita ai luoghi di rilevanza storica, proprio quei confini oggi “invisibili” ma che per lungo tempo hanno rappresentato la linea di separazione tra le diverse facce del continente europeo. Accanto a questo, anche l'incontro con le istituzioni e le persone attive nell’ambito accoglienza, nonché nell'impegno civile, culturale e pastorale.
Gli incontri si sono aperti questa mattina, con la presentazione della Summer school e degli enti promotori e la prima sessione plenaria, dal titolo “Tra passato e presente, tra inclusione ed esclusione”, con un intervento di Marco Plesnicar, direttore dell'Archivio di Stato di Gorizia, su “Quando erano gli italiani a scappare. Dalla convivenza all'esodo forzato”. Nel pomeriggio, ci sarà un incontro – ospitato al Kulturni dom di Gorizia - con Maria Grazia Ziberna, presidente provinciale dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia; don Bogdan Vidmar, vicario episcopale per Go!2025 e l’intervento de sindaco, Rodolfo Ziberna.
Nella mattinata di martedì, la seconda sessione plenaria “Difendere i profughi o difendersi dai profughi?” vedrà l’intervento di Mauro Ungaro, presidente nazionale della Federazione italiana settimanali cattolici, su “La storia si ripete. Il nuovo volto della 'Fortezza europa'” e di Francisco Javier Cuenca-Bua, Universidad Rey Juan Carlos de Madrid su “La 'difesa' dei confini e le pratiche di 'sconfinamento'. La politica europea di esternalizzazione dei controlli”. Nel pomeriggio, i partecipanti prenderanno parte ad una visita a esperienze di accoglienza sul territorio, curata dell'Ufficio comunicazione della Diocesi di Gorizia
Al Kulturni dom si terrà quindi un incontro con Giovanna Corbatto, garante del Comune di Gradisca d'Isonzo per i diritti delle persone recluse e con il diacono Renato Nucera, direttore della Caritas diocesana. Mercoledì, al mattino la terza sessione plenaria si soffermerà su “Curare le ferite. Prendersi cura dei profughi”, con l’intervento di Tamara Amadio del Centro italiano per i rifugiati su “Corpi violati e torturati” e “Menti e cuori feriti. I più vulnerabili tra i vulnerabili” da parte di Giovanni Giulio Valtolina, responsabile del Settore Minori e Famiglia, Fondazione Ismu Ets.
Nel pomeriggio si terrà poi un laboratorio che avrà per tema “Il Teatro dell'Oppresso tra i luoghi/ai confini della memoria. Pratiche di arte e liberazione/rielaborazione”, a cura di Felicia Robles, docente comandato presso il ministero dell'Istruzione. La giornata conclusiva, giovedì, si aprirà con la quarta sessione plenaria “Le guerre oscurate, i profughi che non vediamo”, con gli interventi della giornalista Anna Pozzi, redattrice del mensile Mondo e missione, su “Fuori dai riflettori. Conflitti dimenticati e guerre per procura nel quadro della Terza guerra mondiale a pezzi” e “I confini della mobilità forzata. I rifugiati che (non) trovano rifugio” di Mariacristina Molfetta, curatrice del Rapporto Asilo della Fondazione Migrantes.
Nel pomeriggio, spazio alla sessione conclusiva “Pace in terra agli uomini e alle donne che Dio ama”, una tavola rotonda aperta alla cittadinanza, che si svolgerà al Kulturni dom in occasione del 60esimo della “Pacem in Terris”. Vi prenderanno parte padre Fabio Baggio, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede; monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale italiana e della Fondazione Migrantes; monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente della Caritas Italiana
La Summer school “Mobilità Umana e Giustizia Globale” terminerà quindi con una cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione e la celebrazione alle 18.30 della santa messa presso la chiesa di Sant’Ignazio a Gorizia, presieduta da monsignor Redaelli.
Foto IOM - UN Migration/Flickr
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