Gorizia, migranti tornano la notte in galleria Bombi: sgomberati

Migranti tornano in galleria Bombi a Gorizia per la notte, sgomberati

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Migranti tornano in galleria Bombi a Gorizia per la notte, sgomberati

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 18 Nov 2022
Copertina per Migranti tornano in galleria Bombi a Gorizia per la notte, sgomberati

Meno di una decina quelli trovati questa mattina, subito fatti andare via. Ziberna: no come 2017.

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Tornano ad accendersi i riflettori su galleria Bombi a Gorizia. Nelle scorse sere, il tunnel di piazza Vittoria ha visto nuovamente alcuni migranti trovare riparo per la notte al proprio interno. Una situazione che riporta alla mente la drammatica situazione in cui era piombata la zona nel 2017, quando decine di persone si accamparono lì tra fine estate e l’inizio dell’inverno per poter dormire senza rimanere esposti alle intemperie. Solo ieri sera, sono state ritrovate otto persone, fatte evacuare dalla polizia.

Gli agenti sono arrivati all’alba e a confermare la notizia è il sindaco, Rodolfo Ziberna: “Ho appena sentito il prefetto di Gorizia Raffaele Ricciardi - ha annunciato - con cui abbiamo concordato di vederci, insieme ai rappresentanti delle forze dell'ordine, lunedì prossimo alle 10.30 presso la prefettura per condividere informazioni e misure da adottare”. Nessuna persona, invece, è stata trovata nella zona della stazione ferroviaria, come invece accaduto nei giorni scorsi. Questa mattina l’assessore al welfare, Silvana Romano, era sul posto.

Si tratterebbe “quasi esclusivamente di egiziani - rileva il primo cittadino - in larga parte provenienti da Trieste, che sono già nel circuito di assistenza di altre regioni oppure che non ne hanno diritto”. In ogni caso, rimarca come di non voler “assistere nuovamente a ciò che accadeva nel 2017, cioè oltre agli oltre 100 richiedenti asilo in Galleria Bombi. Perciò se ne giungessero saranno immediatamente evacuati”, mentre si registrano persone all’addiaccio anche in altre zone della città, a partire dagli immediati dintorni del piazzale di Casa Rossa.

“C'è una errata narrazione - ancora Ziberna - secondo cui nella nostra regione vi sia spazio per una buona ospitalità ed una Commissione a Trieste che in tempi rapidi concede gli status con ‘manica larga’. È vero esattamente il contrario. La saturazione di Trieste induce diversi di questi a spostarsi a Gorizia, ma anche qui spazi per ulteriore ospitalità non ci sono. Ecco perché è il governo nazionale che necessariamente deve farsene carico”. Nel frattempo, anche la Caritas diocesana si è attivata, così come fatto a Gradisca.

“Già da due notti accogliamo alcune persone in Casa San Francesco - spiega il direttore, Renato Nucera -, ossia la vecchia sede Caritas attigua alla sede dei francescani. Possiamo accogliere 27 persone per la notte, ma è una soluzione a bassa soglia e la mattina escono. Abbiamo ancora una decina di spazi se necessario”. Gli altri punti di accoglienza vedono già la presenza di profughi ucraini, come la struttura di piazza Tomaseo, che da riparo a donne e bambini ucraini, potendo eventualmente aiutare donne di altre nazionalità.

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