La Gorizia medievale diventa gioco di ruolo, nasce la sfida fantasy

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La Gorizia medievale diventa gioco di ruolo, nasce la sfida fantasy

Di Lisa Duso • Pubblicato il 30 Apr 2023
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Una giornata trascorsa tra approfondimenti e giochi di ruolo, domenica prossima la presentazione del progetto ludico.

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Prossimamente sarà possibile giocare tra le vie di una Gorizia medievale, ritrovandosi a scoprire i riadattamenti in chiave fantasy di alcuni degli elementi storici della città riprodotti su un diorama. Questo grazie al progetto presentato ieri al Punto giovani di via Morelli durante una giornata dedicata ai videogame e giochi di gruppo organizzata all'interno del progetto Let’s Go gamers. Il tutto dentro il festival "Contea. Profumi di cultura europea" promosso dal Comune in occasione del compleanno della città, con la collaborazione di Pro Loco di Gorizia e Centro tradizioni popolari di Borgo San Rocco.

Un evento che non si ferma al ricordo del passato goriziano ma che vuole concentrarsi anche sul futuro, decidendo di dedicare una parte del fitto numero di eventi all’approfondimento del mondo dei videogames, delle nuove tecnologie e della produzione cinematografica. “Uno delle più importanti case inglesi di miniature, il Games Workshop Group - spiega il referente del progetto, Luca Mirai - ha creato spin off su Warhammer Fantasy, dove non ci sono grandi eserciti che combattono ma piccoli manipoli in una città distrutta da una cometa. Abbiamo creato, all’interno di una di queste città il Borgo Goerzheim per giocare sull’immaginario di una Gorizia medievale”.

Il programma è stato presentato brevemente, ma verrà allestito la prossima settimana nella giornata di domenica 7 maggio, “perché ci sarà la seconda puntata dell’evento presentato lo scorso mese legato al carnevale, dove ognuno dei giocatori si costruisce da solo modelli e scenari di piccole schermaglie”. Durante la giornata è stato inoltre possibile cimentarsi e scoprire i giochi di ruolo, in due diverse sessioni nel formato one shot per durare meno tempo e permettere a più persone di provare i diversi giochi, che prevedono un numero di giocatori dai 4 agli 8. Svariati sono infatti i giovani che sono arrivati per condividere la propria passione.

“La sorpresa è che ci sono ragazzi curiosi che vogliono condividere le proprie esperienze e chiedono se possono giocare insieme in questo contesto portando i propri giochi” ha rimarcato Mirai.  La mattina, invece, due conferenze hanno accolto professionisti che hanno trattato due importanti tematiche: la prima sul ruolo del gioco e dell’ambiente online del multiplayer, nelle sue conseguenze nei rapporti familiari e sociali. A parlarne Francesca Polmonari Psicologa Psicoterapeuta di Asugi, Dennis Millia, dottore in Scienze delle comunicazioni e Percezione delle realtà commerciali e lo stesso Luca Mirai.

Gli ospiti hanno così avuto modo di dialogare anche con lo stesso pubblico “composto programmatori, amanti del gioco, professionisti”. Il secondo panel è stato sull’utilizzo delle nuove tecnologie nell’ambito di diversi contesti lavorativi, con un focus su Unreal Engine, con Danilo Mormino, programmer in Smallthing Studios; Enrico deGrassi ceo di Ikon digital farm; Omar Soffici, autore, regista e produttore cinematografico. “Peccato per la mancanza delle classi delle superiori” rileva Mirai, essendo questa un’occasione per comprendere come “quella che può sembrare una perdita di tempo può invece essere uno sbocco per una professione”.

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