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Gorizia intercetta i pellegrini del Giubileo, nasce il cammino da Aquileia a Monte Santo
Il nuovo percorso si chiamerà Iter Goritiense e sarà basato su sentieri già esistenti, coinvolgendo ragazzi per fare da accompagnatori ai pellegrini.
L’anno prossimo non sarà dedicato solo alla Capitale europea della cultura di Nova Gorica e Gorizia, ma anche al Giubileo. Un’occasione storica che ha spinto il Santuario di Sveta Gora e la Fondazione Socoba, che gestisce la Basilica patriarcale di Aquileia, a ideare un progetto per coinvolgere i giovani pellegrini che attraverseranno l’area a cavallo del confine italo-sloveno in direzione di Roma. In realtà, il target è molto più ampio, andando anche oltre il 2025 e inserendosi tra i cammini religiosi internazionali.
Questa mattina, il GO! Center di corso Verdi ha ospitato la presentazione del progetto Walk 2 Spirit: un viaggio a tappe che parte dalla pianura per arrivare sul Monte Santo, camminando giorno dopo giorno. Aquileia e il santuario saranno presto collegati da un nuovo percorso sulle tracce della cristianità ma non solo, inserendosi all’interno delle iniziative a corollario di GO!2025. Si tratta di una delle 44 proposte finanziate dal primo bando dello Small project fund, grazie ai fondi Interreg Italia-Slovenia gestiti dal Gect.
Ormai da anni i percorsi spirituali registrano un exploit di visitatori in molti Paesi nel mondo, decidendo così di dare vita al nuovo Iter Goritiense, basato su sentieri già esistenti. L’idea di fondo è quella di far scoprire il territorio attraverso il turismo lento, immersi nella natura partendo dall’antica città romana per raggiungere il monastero caro ai fedeli di entrambi i lati del confine. Accanto a ciò, c’è stata «l’esigenza di far conoscere ai giovani le nostre radici e i cambiamenti di questo territorio», come ha spiegato il project manager per la Fondazione Socoba, Mattia Vecchi.
In questo senso, saranno coinvolte parrocchie, scout e associazioni giovanili dall’Italia, Slovenia e non solo: i ragazzi saranno formati nei prossimi mesi affinché possano accompagnare a piedi i pellegrini, facendo loro da ciceroni. Non saranno però figure che sostituiscono le guide regionali, hanno precisato dall’organizzazione. Un cammino di prova si terrà tra il 7 e 10 giugno 2024, sperimentando questi 80 chilometri che culmineranno con una conferenza-dialogo sul tema dell’Europa, anticipazione degli incontri in programma nel 2025.
Soddisfazione per l’idea è stata espressa a nome del Gect dal vicedirettore Tomaž Konrad, mentre il guardiano del santuario sulla cima dell’altura, padre Bogdan Knavs, ha rimarcato il legame storico tra questo sito e Aquileia. Da qui, infatti, è passato quell’«Umanesimo europeo nato ad Atene e arrivato fino a Parigi». Oggi la speranza è che Monte Santo diventi un simbolo del dialogo e soprattutto di un «Umanesimo basato non solo sulla scienza». Parole condivise dal presidente della Fondazione Socoba, Andrea Bellavite.
«Non abbiamo realizzato questo progetto dal nulla - ha commentato il teologo - ma da rapporto di amicizia e collaborazione che c’è già da anni». Per accompagnare il viaggio dei viandanti sarà presto pubblicata una guida in tre lingue, scritta a due mani dallo stesso Bellavite con Nace Novak, project manager per il sito di Sveta Gora. Quest’ultimo ha rilevato come «questo percorso ha tutto quello che hanno i cammini grandi ma più in breve. Sarà utile anche per chi vuole capire se è in grado di intraprendere percorsi più impegnativi».
La stima dei giorni di cammino necessari per ultimare il percorso va dai 3 ai 5, suddividendo il tutto in almeno tre tappe. La prima partirà da Aquileia e giungerà a Sagrado, passando per San Canzian d’Isonzo sulle tracce dei santi Canziani; quindi si proseguirà sul Carso fino al monumento di Cerje e al Castello di Merna, scendendo infine verso l’area urbana di Gorizia per poi dirigersi a Salcano e da lì ‘scalare' il Monte Santo. Tappe che necessiteranno anche di luoghi dove ospitare i pellegrini, grazie anche al supporto delle parrocchie.
Con i 200mila euro finanziati, saranno recuperati spazi come l’ex Centro famiglie di Sveta Gora, trasformato in dormitorio per 20/25 persone e il cui cantiere è ormai in completamento. Ci saranno poi alloggi nelle parrocchie di San Canzian, Sagrado, San Martino e San Michele. Plauso arrivato anche dal presidente della V commissione regionale, Diego Bernardis, auspicando ulteriori progetti analoghi, magari nell'area del Collio e Tarvisiano. Monsignor Nicola Ban, a nome dell’Arcidiocesi, ha invece ricordato un’esperienza simile provata nel 2017, partendo da Caporetto e scendendo fino ad Aquileia.
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