I giovani chiedono più Europa a Gorizia, flash mob e panchina sul confine

I giovani chiedono più Europa a Gorizia, flash mob e panchina sul confine

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I giovani chiedono più Europa a Gorizia, flash mob e panchina sul confine

Di Lisa Duso • Pubblicato il 06 Mag 2023
Copertina per I giovani chiedono più Europa a Gorizia, flash mob e panchina sul confine

La panchina duplica quella presente in via Alviano, flash mob in piazza Transalpina con i ragazzi per il Saturday for Europe.

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Due luoghi simbolici, che rappresentano quella che è stata la divisione ed è ora unione, libertà di movimento, condivisione di idee sono quelli scelti oggi per due importanti eventi in occasione della riunione del Comitato federale della Gioventù federalista europea: piazza Transalpina e il confine del San Gabriele, tra Gorizia e Nova Gorica. È nell'ex valico che si trovano i giovani federalisti, che arrivano sia dalla parte di Gorizia che dalla parte di Nova Gorica, incrociandosi così nella “terra di mezzo”, dove una volta erano posti i controlli per il controllo di chi voleva transitare.

Ed è qui che è stata inaugurata la prima panchina europea in Slovenia ma 74esima nella totalità di panchine realizzate finora. “La prima panchina che possiamo veramente chiamare bordeless” spiega il referente europeo per il progetto delle Panchine Europee in ogni Città Cesare Ceccato. Un percorso che parte a Lecco nel maggio 2021 su iniziativa della Gioventù Federalista della città: quello che doveva essere un unicum è stato invece il punto di partenza per un progetto che si è espanso in tutta Italia, passando anche per Gorizia nel novembre 2022, e ora si affaccia all'Europa.

Una panchina che ha un valore ancora maggiore pensando a quello che sarà la nomina di Nova Gorica a capitale europea della cultura assieme alla vicina Gorizia. A presenziare anche il vicesindaco Anton Harrej, che si è felicitato per l’iniziativa e l’appoggio della controparte slovena: “Anche Armostrong sulla luna aveva detto che un piccolo passo per l’uomo è grande passo per l’umanità: ogni step è diverso e ogni step è importante, ogni panchina tra Gorizia e Nova Gorica è rilevante, e rappresenta un goal comune”. Una panchina che è un “simbolo di pace in uno spazio comune” e portatore di “valori che dobbiamo tenere stretti”.

Un luogo – il confine tra le due città - di particolare importanza per il suo essere stato un “crocevia di popoli” ha sottolineato la vicesindaca di Gorizia Chiara Gatta, dove sono state presenti forti differenze ma nel quale l’impegno ora è “superare le divisioni per riconnettere la città”. “Rappresenta ciò che facciamo come attivisti in un sentimento di federalismo, di volontà di vivere insieme” è poi intervenuta la federalista Flavia Sandu. Un simbolo sì di unione, ma anche un posto dove fermarsi, sedersi e pensare, ed è così che pensa alla panchina europea Matteo Gori.

“Un progetto che vogliamo portare in tutta Europa, per essere un posto dove pensare a come fare bene le cose, come abbattere le barriere che abbiamo per ottenere una maggiore solidarietà, lottando così per una reale unione”. I giovani federalisti hanno poi camminato fino alla vicina Piazza Transalpina, dove si è tenuto il flash mob per il Saturday for Europe. Così, mano per mano, un grande cerchio federalista si è stretto intorno al centro della piazza, tra due paesi diversi ma al centro di un’unica Unione europea. Un’iniziativa, quella dei Saturdays for future, che ha avuto inizio dalla Conferenza sul futuro dell’Europa avvenuta un anno fa.

La stessa è stata fondamentale per un ripensamento delle necessità dell’Unione e sul futuro della stessa. Una delle principali richieste dei sabati per l’Europa è infatti un ripensamento della Riforma dei trattati che influenzerebbe i poteri e i meccanismi decisionali dell’Ue, un tema particolarmente importante non solo per la crisi attuale che l’Europa sta vivendo quanto anche in vista delle prossime elezioni europee del 2024. Così, i giovani con cartelli in mano con su scritto “La non Europa ci costa miliardi di euro: reagisci” e ancora “Federazione europea: subito” si è diretta verso il centro della città di Gorizia.

In Sala Dora Bassa si è parlato di frontiere, passando da un’analisi storica tenuta da Morgan Baliviera ad una speranza espressa dalla vicesindaca per il futuro in occasione della nomina del 2025. Così hanno parlato anche Stefano Castagnoli, presidente del Movimento federalista europeo e Gianluca Bonato, presidente della sezione italiana della Gioventù federalista europea, che, fiero, ha spiegato che “queste iniziative possono sempre mostrarci quanto le cose possono sempre evolvere ma noi siamo qui come federalisti, come Europa unita, più federale e per un futuro più radioso".

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