SANITÀ
Gorizia, Coordinamento salute richiama Ziberna: «Ci sostenga su Utic»

Ieri sera l'incontro a San Rocco: compatti i sindaci dell'Alto Isontino per cambiare la delibera. Adami chiede di superare le divisioni politiche.
Un’assemblea memorabile quella che si è tenuta ieri nel tardo pomeriggio alla Sala Incontro di San Rocco. Certo, il tema è di interesse pubblico: ma anche nelle ultime iniziative promosse dal Coordinamento Salute Pubblica di Gorizia, pure in quelle finalizzate a discutere la chiusura degli Asap e a sollecitare attenzione sulla carenza dei medici di base, non c’è mai stata una mobilitazione pari a quella scatenata dalla discussione relativa al trasferimento dell’Unità Terapia Intensiva Cardiologica.
All’incontro hanno preso parte i cardiologi Roberto Marini e Flavio Faggioli, che anno spiegato le conseguenze del trasferimento e quali potrebbero essere le azioni da adottare per bloccare quella che, a tutti gli effetti, è una decisione meramente politica, non giustificabile con i risultati – peraltro eccellenti – del reparto. «Perché sia effettivo il trasferimento entro il 30 aprile, sarebbe necessario un nuovo atto aziendale. Ci vorrebbe una rimodulazione della questione a livello politico da parte del sindaco» ha spiegato Marini.
A guidare l’assemblea, in rappresentanza del Coordinamento, Adelino Adami. «Oggi, con un tempismo eccezionale, si sono incontrati il sindaco Ziberna, l’assessore regionale alla salute Riccardi, il direttore della struttura complessa di cardiologia di Trieste Gianfranco Sinagra e l’omologa per l’ospedale di Gorizia Gerardina Lardieri. Sembra, da quanto trapelato nei comunicati stampa, che l’assessore abbia riconosciuto che la delibera conteneva degli errori ma a noi questi comunicati non bastano: vogliamo una nuova delibera» ha affermato Adami.
L’intervento dell’assessore comunale al Welfare Silvana Romano ha sollevato qualche rumore dalla platea soprattutto quando è stata ricordata la scarsa partecipazione dell’opposizione nel momento in cui era stata paventata – e si è poi realizzata la chiusura del Punto Nascita. «Quello però era il passato – ha proseguito l’assessore – Il presente vede Riccardi ammettere che la delibera era sbagliata e non esiste che cardiologia chiuda il 30 aprile».
«In quello stesso documento si parla dell’oncologia e dell’urologia e non possiamo perderle. verrà istituita una commissione di tecnici e ciò che è stato detto è che sarà difficile mantenere due cardiologie in sicurezza perché non ci sono abbastanza specialisti. Abbiamo però ribadito – ha rassicurato Romano – che l’Utic deve restare a Gorizia perché è un’eccellenza. Resterò a fianco del Comitato ma vorrei che ci fosse correttezza da parte di tutti i politici».
Riprendendo la parola, Adami ha esortato a mantenere l’unità che sola può garantire dei risultati in questa battaglia sia a livello comunale sia attraverso il sostegno degli altri comuni dell’Alto Isontino per i quali si sono espressi il sindaco di Cormons Roberto Felcaro, il sindaco di Capriva Daniele Sergon e la sindaco di Mossa Manuela Russian che ha portato l’attenzione anche sul piano oncologico regionale che, rimasto in stand by per un decennio, adesso si vuole adeguare al piano nazionale con molta frettolosità.
«Il piano nazionale dice che i volumi sono importanti ma più di tutto lo sono le competenze degli specialisti e gli esiti delle chirurgie oncologiche. Più di tutto, però il piano nazionale punta sulla prevenzione perché la salute dipende da noi: e di questo nel piano regionale (che è stato comunque approvato nel consiglio delle autonomie locali e nella giunta regionale di ieri, ndr) non c’è alcuna traccia» ha specificato sempre Adami.
L’assemblea si è conclusa con alcuni interventi fra cui quello della consigliera comunale Laura Fasiolo e del collega Franco Zotti che, punzecchiando l’assessore Romano, è stato riportato all’ordine dallo stesso Adami nel nome dell’unità che si intende perseguire a favore della comune battaglia a favore della sanità goriziana. E, per darne un’ulteriore dimostrazione, ha invitato la cittadinanza a essere presente, giovedì 6 febbraio alle 17.30, davanti al palazzo Comunale. «Non sarà una dimostrazione contro il sindaco, lo vogliamo anzi al nostro fianco per dare un segnale alla Regione». E l’assessore Romano, dal canto suo, ha garantito la propria presenza alla manifestazione.
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