Mattarella e Pahor ancora una volta fianco a fianco: emozione nel ricevere il Premio Ilario e Taziano

Mattarella e Pahor ancora una volta fianco a fianco: emozione nel ricevere il Premio Ilario e Taziano

L'evento

Mattarella e Pahor ancora una volta fianco a fianco: emozione nel ricevere il Premio Ilario e Taziano

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 15 Mar 2025
Copertina per Mattarella e Pahor ancora una volta fianco a fianco: emozione nel ricevere il Premio Ilario e Taziano

Teatro Verdi gremito per la cerimonia di consegna alla presenza di varie autorità. «Gorizia da punto di scontro è diventata punto di incontro».

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Gorizia e Nova Gorica ancora una volta testimoni del cuore pulsante europeo. L’hanno dimostrato – insieme – oggi, sabato 15 marzo, in occasione della consegna del “Premio Santi Ilario e Taziano – Città di Gorizia” al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e al Presidente Emerito della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor.

Il canto degli inni nazionali di cui sono stati interpreti gli studenti delle scuole “Trinko” e “Locchi” ha aperto la cerimonia di questa 25esima edizione. A presentare l’evento è stato il direttore del settimanale diocesano “Voce Isontina”, Mauro Ungaro il quale ha sottolineato il peso del valore rappresentato dal cammino comune che le due realtà stanno compiendo accomunate dal promuovere la centralità della persona e dall’impegno nell’accoglienza e per la solidarietà.

«Questo riconoscimento è tanto importante per noi in quanto rappresenta la testimonianza concreta, in Europa e nel Mondo intero, di come una frontiera possa trasformarsi da luogo di scontro in luogo di incontro» sono le parole del sindaco Rodolfo Ziberna.

Da parte sua, l’arcivescovo di Gorizia monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli ha ricordato che le figure del vescovo Ilario e del diacono Taziano rappresentano un patrocinio che riporta alla realtà di Aquileia che accomuna genti diverse ma unite nella fede. E ancora sui Santi Patroni, il presule ha sottolineato le loro «radici resistenti a guerre e sconvolgimenti». «Nova Gorica e Gorizia sono un segno per continuare sulla via della concordia» così Redaelli in chiusura.

Riferendosi ai Presidenti, il presidente della Regione Fedriga ha riferito: «Hanno saputo ricucire le dolorose ferite di un confine nato dal sangue della nostra gente. Un tessuto ricucito è un tessuto più forte ed è grazie a questa forza, dettata dal dialogo, dalla comprensione e dalla collaborazione di cui i due Presidenti sono testimoni, se oggi questo luogo può essere un esempio europeo e internazionale».

La rinnovata veste del Premio

Il Premio Santi Ilario e Taziano 2025 si presenta con una veste completamente rinnovata. Il design trae ispirazione da GO! 2025 Capitale Europea della Cultura e nasce dalla collaborazione tra il GECT GO e il Comune di Gorizia, con l’intento di incarnare i valori di pace, riconciliazione e dialogo tra culture.

L’opera è stata concepita dallo Studio ButMaybe di Bologna e realizzata dallo Studio Comelli, artigiano locale. Il design innovativo si compone di materiali altamente simbolici: acciaio inox super mirror per le ali interne superiori, per rappresentare la riflessione e la trasparenza del dialogo, acciaio inox con finitura sabbiata opaca per il lato esterno delle ali inferiori, a simboleggiare la solidità e la resistenza delle relazioni costruite nel tempo, un frammento della rete originale che un tempo divideva l’Italia e la Slovenia in piazza Transalpina, ripulito e smussato per non risultare tagliente, come segno tangibile della trasformazione da divisione a unione.

Il riconoscimento esprime un equilibrio perfetto tra leggerezza e stabilità. La scelta dell’acciaio inox nelle sue due diverse lavorazioni richiama la complessità della mediazione politica e della diplomazia, sottolineando al contempo il valore della trasformazione e della riconciliazione. La farfalla, figura centrale della composizione, è simbolo di speranza e futuro, mentre la rete sottostante evoca la storia, ricordando i progressi compiuti verso un'Europa senza barriere. L’inclinazione della farfalla sopra la rete originale richiama la fragilità della pace, costantemente sospesa in un precario equilibrio.

La confezione del Premio, realizzata da Scatolificio Udinese, è stata pensata per valorizzare il messaggio di speranza: aprendosi come le ali di una farfalla, rivela al suo interno una piccola wunderkammer. Sullo sfondo, un dettaglio dello scatto della storica stretta di mano tra Pahor e Mattarella, mentre ai lati si trovano le dediche ai destinatari del premio.

L’intervento di Pahor

Di «un alto riconoscimento» dal «significato prezioso» ha riferito nel suo intervento l’emerito Pahor che ha parlato di crescita basata sul «reciproco rispetto», di buon vicinato e riconciliazione. «Sono grato all’amico Sergio Mattarella, è un privilegio collaborare con uno statista così coraggioso – sono le sue parole pronunciate in sloveno – insieme ci siamo adoperati per un futuro migliore e per raggiungere traguardi straordinariamente nobili». Poi alcuni passaggi in italiano: «Il Premio è un monito per i tempi e le condizioni in cui riversa il mondo». Non è mancato il richiamo all’UE «patria comune» e il pronunciamento contro «a repliche di cattive abitudini e politiche». «L’Ue tracci la rotta di un futuro coraggioso – conclude – non dobbiamo arrenderci. È possibile trovare una via nobile guidati da principi nobili. Insieme ce la faremo».

Le parole di Mattarella

Riconosciutosi nelle considerazioni del presidente emerito sloveno, Sergio Mattarella ha messo in risalto la «vocazione di Gorizia nell’essere protagonista nel disegno europeo» e ha ricordato che alla Transalpina si è vissuto «un momento di rilevanza storica straordinario».

Il presidente ha pure invitato a tenersi lontani dalle «lusinghe sterili e pericolose» dei nazionalismi. «Mano nella mano, Nova Gorica e Gorizia sono veicolo di questo obiettivo» argomenta.

«Il Friuli può rappresentare un laboratorio di idee dei sentimenti europei e della cultura transfrontaliera» promuove Mattarella che cita anche Aquileia «capace di tenere insieme popoli diversi». «La comune esperienza di capitale transfrontaliera della cultura è una pagina di speranza» conclude. Con l’esecuzione dell’Inno alla Gioia, la Fanfara della Brigata Pozzuolo ha chiuso l’evento.

Le voci della gente

Tutti occupati i 320 posti per gli accreditati in teatro. Tra i partecipanti c’è Giovanni visibilmente commosso e ansioso di entrare. Annamaria prova emozione: «Sono felice di partecipare ad un incontro storico come quello di Basovizza. Sono eventi che hanno contribuito a congiungere le due nazioni. I Patroni sono ancora una occasione importante per fare tutto questo. È un bel ricordo anche l’avvio di Go! 2025 alla Transalpina

«Io son super contenta non vedevo l'ora – afferma Caterina - seguo da sempre gli eventi transfrontalieri. Questa visita dà un effetto straordinario. Ho un pezzo di cuore di qua e di là che diventa un tutt’uno. Da sempre a casa abbiamo coltivato sentimenti culturali bilingui nel canto, nelle associazioni e nel teatro. Oggi provo una gioia forte». «Lasciare il segno si può – conclude Caterina – sono tanti i segni messi insieme. Spero non finisca tutto a dicembre. Gorizia sta facendo la sua parte in maniera chiara. La strada è quella giusta». 

Foto di Fabio Bergamasco.

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