LA LETTERA
Gorizia: «Una città invivibile» dove i cantieri ‘imprigionano’ gli abitanti
Nella lettera, un cittadino lamenta la mancanza di lungimiranza dell’amministrazione comunale e critica la programmazione dei lavori.
Ci scrive un nostro lettore e cittadino goriziano che desidera restare anonimo. Nel testo viene sollecitata l’amministrazione comunale in merito ai lavori pubblici cittadini. L’autore della missiva critica la programmazione dei cantieri e soprattutto quelli riguardanti i lavori di piazza De Amicis e via Carducci. Il cittadino lamenta quindi mancanza di lungimiranza e cura da parte di chi governa la città «nasconde dietro una bandiera di GO!2025». S.F.
Gentile Direttore, mi rivolgo a voi non per fare polemica, ma per cercare risposte da un’amministrazione goriziana che da quasi un anno ha reso invivibile la città. «Partono i lavori!» annunciano, ma non si vede la fine e diverse volte neppure l’inizio. Grandi proclami per GO!2025 che hanno reso per mesi prigionieri della città i suoi abitanti e, ora, rendono il centro cittadino impossibile per i residenti con tantissimi cantieri aperti contemporaneamente incuranti di chi in questa città vive e paga le tasse.
L’ultimo colpo di teatro ieri è stato l’altra quando, alla ricerca di parcheggio dopo essersi districati nella creativa viabilità di piazza De Amicis, prossima ai lavori si giunge in via Carducci sperando di trovare parcheggio. Qui la svolta: via semivuota perché disseminata di cartelli, lungo tutta la strada, con divieto di sosta con rimozione coatta, annunciato da sabato 19 ottobre a domenica 27 ottobre. Nove giorni interi, considerando pure due domeniche! Motivo del divieto, non è dato saperlo.
Si presume sia legato ai lavori della piazza, anche se non mi spiego come possa essere interdetto il parcheggio in un’intera via, contigua all’area di cantiere, ma non interessata dai lavori. Cerco allora la delibera sui lavori in Piazza De Amicis sul sito del comune: nessuna menzione di via Carducci. Un’intera via di residenti costretti a parcheggiare non si sa dove ma soprattutto non si sa perché. In una qualunque città i disagi si cerca di limitarli, a Gorizia si amplificano in una sorta di costante “mal comune mezzo gaudio!” .
L’Odissea di molti, forse per solo nove giorni – loro dicono, ma ormai pochi ci credono – che prevede sveglia al mattino presto per raggiungere la stazione, quella tutta chiusa e con un parcheggio più simile ai laghetti di Farra che a un servizio per i pendolari, sarà anticipata ancora perché chissà alla sera dove si troverà un parcheggio libero, anche per chi è abbonato pagante ai parcheggi. Nella speranza di non perdere il treno. Chi vive tra via Carducci e piazza De Amicis ora dovrà, presumibilmente, parcheggiare in via Brass, oppure rubare il posto a qualcuno che sarà costretto a spostarsi, lui, più lontano innescando una guerra tra poveri all’ultimo parcheggio.
Mi domando, direttore, è normale questa gestione della città? È possibile non avere alcuna cura dei residenti e nessuna lungimiranza? È possibile che l’8 febbraio fatidico, come per incanto e come ci vogliono far credere, in città non ci sarà nessun cantiere aperto? Perché la capitale della Cultura è certamente un appuntamento imperdibile, ma il sentimento in città non è l’attesa dell’8 febbraio, ma l’attesa che tutto questo finisca. Non per il “no se pol”, ma perché la poca lungimiranza di chi amministra e si nasconde dietro una bandiera di GO!2025, ha reso la città invivibile.
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