A Gorizia un centro Sos Rosa in Parco Basaglia, in 190 chiedono aiuto

A Gorizia un centro Sos Rosa in Parco Basaglia, in 190 chiedono aiuto

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A Gorizia un centro Sos Rosa in Parco Basaglia, in 190 chiedono aiuto

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 24 Feb 2023
Copertina per A Gorizia un centro Sos Rosa in Parco Basaglia, in 190 chiedono aiuto

L'idea di un centro di ascolto transfrontaliero per aiutare donne vittime di violenza, eventi di sensibilizzazione al via il 5 marzo.

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Centonovanta le donne che, nel solo 2022, si sono rivolte a Sos Rosa a Gorizia. Perlopiù italiane, di età media attorno ai quarantacinque anni e di istruzione medio-alta: questo il profilo di chi chiede aiuto, spesso dopo anni di maltrattamenti e umiliazioni vissuti in nome di una presunta normalità. Ed è proprio considerando questo orizzonte, estremamente preoccupante in una città che si ritiene “tranquilla”, che l’8 marzo non può ridursi semplicemente al momento in cui ricordarsi della situazione di sopraffazione e violenza in cui vivono molte donne.

Né tanto meno può essere iscritto nei limiti di una festa se ben poco c’è da festeggiare. Se n’è parlato questa mattina in Sala Dora Bassi durante la conferenza stampa di presentazione di “Marzo è donna”, la serie di iniziative promosse proprio da Sos Rosa con il patrocinio del Comune (rappresentato dalla consigliera Marilena Bernobich), il contributo della Fondazione Carigo e la collaborazione dell’Università di Udine. Filo conduttore dell’incontro è stato il sentito ricordo di Rosaria Di Dato, fondatrice dell’associazione goriziana e motore della rassegna “Animamente” che, nata nel 2007, giunge quest’anno alla sua quindicesima edizione.

«È stato proprio grazie a lei – ha affermato il presidente della Carigo, Alberto Bergamin – che ho aperto gli occhi sulla difficile realtà in cui vivono le donne: per rendersene conto sarebbe sufficiente pensare a mente fredda quali sono le differenze della quotidianità fra uomo e donna. Anche per questo, ma in realtà per offrire un supporto a tutte le persone che ne abbiano bisogno, stiamo lavorando da mesi a livello istituzionale per promuovere l’apertura di un centro di ascolto transfrontaliero in cui rientrerebbero appunto istituzioni come la Questura, ma anche numerose associazioni del territorio».

«Il luogo ideale - ha aggiunto - sarebbe il Parco Basaglia ed è per questo che il sindaco ha scritto alla Regione per chiedere una delle palazzine che vi si trovano: sarebbe un posto sicuro per una serie di situazioni, dalle richieste di aiuto come quelle delle donne maltrattate, agli interrogatori dei minori in un ambiente neutro e più accogliente rispetto a una caserma o alla questura». Se questa iniziativa potrebbe senza dubbio favorire l’accesso anche a Sos Rosa da parte di chi, per vari motivi, può avere delle difficoltà a cercare aiuto, un aspetto su cui lavorare è quello della formazione e della diffusione sui temi delle violenze di genere.

Vario è, proprio a questo proposito, il programma di “Marzo è donna”, illustrato dalla presidente del sodalizio goriziano Francesca Vuaran: si comincia domenica 5 marzo alle 17.45 al Kulturni Dom con il concerto (a ingresso libero) del Corpo bandistico di Corno di Rosazzo la cui peculiarità è proporre un palinsesto di musiche tutte al femminile che saranno intervallate dalla lettura di alcuni brani del celebre “Storie della buonanotte per bambine ribelli”. Sabato 18 marzo sempre il Kulturni dom ospiterà invece i ragazzi dell’Isis Galilei Fermi Pacassi.

Quest'ultimi hanno preso parte al teatro-laboratorio “Fari d’azione” diretto dal regista sociale Gennaro Ponticelli e rivolto ad approfondire il tema del rispetto: durante la mattinata lo spettacolo verrà proposto alle scuole mentre nel pomeriggio vi potrà assistere l’intera cittadinanza. Venerdì 24 nella sala Dora Bassi dalle 18 “Toccate nel cuore-L’arte contro la violenza” sarà un incontro nel quale le immagini che verranno proiettate permetteranno di comprendere come siano stati visti uomini e donne nella storia dell’arte.

Mercoledì 29, nell’aula magna del Polo di Santa Chiara, il workshop “Giovani, donne e lavoro: è tempo di superare ogni divario” organizzato dalla professoressa Renata Kodilja permetterà di trattare tematiche come l’imprenditoria femminile, la comparsa di criteri come il gender quality per valutare la competitività delle aziende e le difficoltà lavorative incontrate dalle donne soprattutto in seguito al periodo pandemico.

Il mese dedicato alle donne comincerà però già martedì 28 febbraio con il primo film della rassegna “Animamente” che quest’anno, come ha spiegato Bianca Ledri, si occupa nuovamente della tematica della maternità già affrotnata nel 2016 poiché, come suggerisce il sottotitolo della rassegna, si può essere “Madri o non madri, donne sempre”. I film verranno proiettati al Kinemax ogni martedì fino al 28 marzo alle 17. L’ingresso è libero e alla visione della pellicola seguirà un dibattito sui temi affrontati.

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