Gorizia, il 28esimo Cavalleggeri di Treviso ricorda i caduti 107 anni dopo

Gorizia, il 28esimo Cavalleggeri di Treviso ricorda i caduti 107 anni dopo

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Gorizia, il 28esimo Cavalleggeri di Treviso ricorda i caduti 107 anni dopo

Di T.D. • Pubblicato il 15 Mag 2023
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Durante la cerimonia militare, è stata ricordata una delle pagine della Grande guerra che vide protagonisti proprio i Cavalleggeri sul Carso.

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Hanno celebrato per la prima volta a Gorizia dalla ricostituzione del reparto in città. Nei giorni scorsi, il 28esimo Reparto comando e supporti tattici “Cavalleggeri di Treviso” ha ricordato i fatti d'arme di Monfalcone svoltisi tra il maggio e giugno 1916, a 107 anni di distanza, presso la caserma Montesanto di via Trieste. La cerimonia militare ha visto la partecipazione di autorità militari, civili e religiose tra le quali il prefetto Raffaele Ricciardi, il sindaco Rodolfo Ziberna, e il vicecomandante colonnello Luca Franchini.

Durante la cerimonia militare, è stata ricordata una delle pagine della Prima guerra mondiale che vide protagonisti proprio i Cavalleggeri impegnati sull’altipiano del Carso attorno alla città bisiaca, teatro delle principali battaglie sul fronte orientale. Il tenente colonnello Andrea Pastore, comandante del “Treviso”, ha ricordato gli scontri avvenuti a Monfalcone e Selz, ripercorrendo tutti gli eventi che si verificarono in quella giornate, chiudendo la cerimonia con la tradizionale carica che ha visto partecipi uomini e donne in divisa.

Per l’occasione, il Gruppo Stendardo si è schierato per la prima volta con l’uniforme storica. Il Reparto, unità della brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, è stato ricostituito il primo ottobre dell'anno scorso con l’arrivo a Gorizia del Glorioso Stendardo, vantando una lunga storia ricca dall’anno della sua costituzione, il 1909. Nella storia recente, il personale ha partecipato a tutte le principali operazioni che hanno visto impegnata la Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli in Italia e all’estero.

Ricordo espresso anche a Monfalcone, dove lo stesso giorno presso il monumento dedicato ai Reggimenti di Cavalleria, si sono recati il sindaco Anna Maria Cisint, l’assessore regionale Sebastiano Callari e autorità civili, militari e religiose. La prima cittadina ha così evidenziato l’importanza di “ricordare e omaggiare coloro che hanno combattuto, a volte a costo della propria vita, per consentirci di essere oggi qui, in territorio italiano, e di vivere in una condizione di pace”.

“A Monfalcone - ha continuato Cisint - ricordiamo molto spesso i caduti perché ci sentiamo il dovere di raccontare e tramandare, soprattutto ai più giovani, i valori che sono alla base della nostra civiltà e della nostra nazione. Un atto d’amore verso le persone che non ci sono più e verso la nostra Italia, perchè ci sono valori che sono il collante di una comunità, come ad esempio l’amore per la Patria e l’appartenenza alla comunità nazionale.

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