Gorizia e la carenza di medici di base, le proposte: «Il futuro è una squadra»

Gorizia e la carenza di medici di base, le proposte: «Il futuro è una squadra»

la discussione

Gorizia e la carenza di medici di base, le proposte: «Il futuro è una squadra»

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 29 Feb 2024
Copertina per Gorizia e la carenza di medici di base, le proposte: «Il futuro è una squadra»

Ieri sera l'incontro promosso da GoriziAttiva per parlare delle carenze nella medicina di base, venerdì un ulteriore appuntamento del Pd.

Condividi
Tempo di lettura

La salute è un diritto. A sancirlo come facoltà dell’individuo e interesse della collettività è l’articolo 32 della Costituzione. Prerogativa che sta venendo meno con il massiccio pensionamento dei medici di base, rimpiazzati dalle scarne e inadeguate Asap. Questa, la scottante tematica affrontata durante l’incontro che si è svolto ieri sera - organizzato da GoriziAttiva - presso la sala riunioni del convento dei Cappuccini di piazza San Francesco.

«Era difficile da prevedere? Forse – commenta il vicepresidente dell’ordine dei medici della provincia di Gorizia, Albino Visintin - La medicina territoriale è stata parzialmente trascurata, nella percezione stessa della popolazione è molto più importante l’ospedale. In realtà gran parte della tutela della salute viene effettuata sul territorio. I giovani medici non possono chiudersi in una prospettiva limitata all’inizio della propria carriera, quindi puntano alle specialità ospedaliere, purtroppo a discapito delle specialità di urgenza e di medicina generale. Che non vengono scelte a causa dello stress d’impegno di lavoro attuale e per i contenziosi medico-legali».

Gli sbocchi, invece, «sono orientati verso specialità che consentano in futuro di esercitare la libera professione. Quindi fare l’anestesista o il medico d’urgenza diventa una vocazione e una scelta difficile da affrontare». In una prospettiva senza apparente via d’uscita la Sanità si colloca come sistema complesso organizzato, per il quale risulta impossibile avanzare previsioni. «Il futuro è una squadra – rimarca Visintin – che dev’essere fatta da un medico, un infermiere, un collaboratore di studio che sia anche assistente sociale, oltre che da un’integrazione ospedale-territorio attraverso una rete raffinata».

Un ricambio generazionale che ha innescato una crisi profonda nella cittadinanza, ma che si sarebbe potuta arginare giocando d’anticipo, con un occhio all’avanzare dell’età media dei lavoratori. «Già da tempo si avvertiva la necessità di un ricambio dei medici – sottolinea Rossella Rizzatto, componente della segreteria regionale di Azione – Era ormai noto che l’età anagrafica dei medici di medicina generale avrebbe portato a un massiccio pensionamento, con la necessità di una politica sanitaria e di una programmazione pluriennale in tal senso».

Grande importanza rivestirà la telemedicina, «un’informazione che permetta il contatto fra ospedale e medico del territorio», ovviando i rischi che porterà con sé l’intelligenza artificiale. «Chi farà da mediatore fra intelligenza artificiale e i pazienti? - domanda retoricamente Visintin – La medicina dovrà cominciare a curare la salute, iniziando dalle scuole». La città stessa di Gorizia offre un istituto a Indirizzo Biotecnologico-Sanitario, «filiera di formazione che dovrebbe in qualche modo essere implementata, incentivando i giovani a seguire le professioni sanitarie», ancora Rizzatto.

Sul vuoto lasciato dai medici insiste anche Adriana Fasiolo - segretario provinciale della Fimmg di Gorizia – che considera i dati nel complesso dell’intera regione. «Una mancanza di programmazione che va avanti da molti anni. Un problema serio che non potrà essere risolto in tempi brevi, perché è necessario rendere attrattiva la Medicina generale. Significa fare in modo che i giovani medici neolaureati scelgano questa specializzazione. Intanto dovrebbe essere per prima cosa equiparata alle altre specializzazioni, sia dal punto di vista degli anni di frequenza sia sotto il profilo remunerativo».

«Dopodiché bisogna fornire alla Medicina generale una nuova immagine, organizzandola con personale di studio, infermieri, e con una diagnostica per immagini. È necessario creare un team di primo livello, con una programmazione lungimirante». Una situazione drammatica, che porta a 150 le aree territoriali prive di medici. Ad aggiudicarsi lo scettro per numero di zone carenti di medici di medicina generale è Asugi, con 57 zone contro le 41 del Friuli occidentale e le 52 del Friuli centrale. «Il Italia manca il 30% dei medici di famiglia», rimarca Fasiolo. La nota più amara riguarda i prossimi tre anni, quando si stima come una fetta pari al 25% della popolazione possa ritrovarsi priva di assistenza sul territorio.

Non va meglio per i concorsi: durante l’ultimo dedicato alla medicina generale per la nostra regione, sono state presentate 68 domande a fronte di 57 posti disponibili, per poi presentarsi all’esame di ammissione soltanto in 38. Fra questi ultimi, hanno deciso di frequentare il Ceformed meno di venti candidati. Cifre esigue riguardano le stesse Asap, che mancano del rapporto fiduciario con il paziente. Tre si concentrano a Gorizia, una a Gradisca, a Monfalcone, Ronchi e San Pier d'Isonzo, mentre un’unica Asap si spalma sulle tre sedi di Mariano Cormons e Medea.

Una questione emersa già nel consiglio regionale dell’aprile 2021, come ricorda il presidente Snami Fvg Stefano Vignando: «Siamo passati dall’emergenza pandemia all’emergenza carenza. Il problema di fondo è che il servizio sanitario non è appetibile». Molti gli interventi del pubblico, fra cui quello di Nicola Finocchiaro, presidente dell’Unione ciechi di Gorizia. Che dallo studio su corso Italia si ritrova ora a spostarsi al comprensorio di via Veneto.

«È un diritto e un dovere esercitare la cittadinanza per mettere a sicurezza la salute», conclude Rizzatto. «La sanità non ha un colore – ribadisce il presidente di GoriziAttiva Pierpaolo Martina – Concorderemo un testo insieme all’ordine dei medici, da sottoporre alle autorità, in quanto ciascuno ha diritto a richiedere una prestazione, mentre le Asap non sono soddisfacenti».

La tematica a forte impatto sulla cittadinanza verrà riproposta venerdì primo marzo con l’incontro “Salviamo la sanità pubblica”, che si terrà presso il Best Western Palace. A partire dalle 17.30 il dem Franco Perazza aprirà la discussione, cui interverranno Laura Fasiolo e Nicola Delli Quadri. «Nel corso dell'incontro - anticipa Fasiolo - «illustreremo anche le proposte avanzate dal Pd in occasione della legge di Stabilità 2024 tra le quali le azioni volte ad arginare la fuga di professionisti dal sistema pubblico e che la maggioranza di centrodestra ha cassato. Da tempo Riccardi annuncia una necessaria riforma del sistema sanitario, ma al momento registriamo da parte sua solo chiusura alle proposte, restiamo in attesa di fatti concreti di cui abbiamo solo sentito parlare».

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione