Cai Gorizia festeggia 140 anni, nasce l'amicizia con Ascoli Piceno

Cai Gorizia festeggia 140 anni, nasce l'amicizia con Ascoli Piceno

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Cai Gorizia festeggia 140 anni, nasce l'amicizia con Ascoli Piceno

Di Redazione • Pubblicato il 07 Giu 2023
Copertina per Cai Gorizia festeggia 140 anni, nasce l'amicizia con Ascoli Piceno

Gemellaggio nato per celebrare gli anniversari delle due sezioni, che cadono lo stesso anno. Accompagnati gli ospiti tra montagne e il Collio.

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L’idea è nata qualche mese fa, pensando a come poter celebrare al meglio i 140 anni dalla fondazione della Sezione Cai di Gorizia, nata come costola della Società Alpina delle Giulie di Trieste. Così, spulciando l’elenco delle altre realtà italiane, quella di Ascoli Piceno viene individuata come quella che, assieme all’originario ceppo triestino, nel corrente anno ricordava lo stesso anniversario. Da lì è partito il progetto di gemelleggio tra i due gruppi, avviando un percorso per costruire due escursioni intersezionali per suggellare la neonata amicizia tra Gorizia e Ascoli Piceno.

A fine aprile, sfidando una primavera forse più innevata dell’inverno che l’ha preceduta, un nutrito gruppo è partito dalle rive dell'Isonzo per le Marche, trovando una calorosa sistemazione presso il Rifugio Paci. Sono state quattro giornate intense che, sfidando il suolo innevato, hanno portato i goriziani, accompagnati passo a passo dagli amici del Cai locale, prima sul Monte Girella, poi fino al bivacco Rifugio Zilioli sul Monte Vettore, da dove si può ammirare la bellezza dei Piani di Castelluccio di Norcia, ancora feriti dal sisma del 2016.

L’escursione sul Monte Ceresa, cuore dell’appennino perduto, è stata purtroppo interrotta a causa di un violento acquazzone, ripiegando così a Civitella del Tronto, per una visita storico culturale, come quella del centro storico di Ascoli Piceno, ultima tappa prima di lasciare il territorio marchigiano. Pochi giorni fa, l’incontro tra Ascoli e Gorizia si è ripetuto, questa volta in territorio friulano. Assieme si è saliti fino alla cima del monte Tersadia, mentre il giorno successivo è stato il turno della salita sul monte Sabotino, dove con la guida di Bogdan sono state esplorate le gallerie del primo conflitto mondiale.

Un occasione per riflettere sull’assurdità di quella e di tutte le altre guerre. Nel pomeriggio, la visita è proseguita sul Brestovec, tra castellieri, cannoniere della Grande guerra e appostazioni militari delle Guerra fredda, guidati con la consueta competenza, passione e simpatia da Mitjia Juren. Due giornate intense, degnamente concluse con un rebekin, organizzato dalla sezione, presso Casa Cadorna a Doberdò del Lago. Evento tanto atteso dagli ospiti piceni, incuriositi dai racconti fatti durante la precedente visita. Ultima tappa è stata la visita delle due città, Gorizia e Nova Gorica.

Il gruppo è stato accompagnato dalla voce esperta di Andrea Bellavite. La pioggia ha ridotto notevolmente il percorso di visita programmato, ma è stato sufficiente a far comprendere agli ascolani la complessità del territorio e la sua multiculturalità. La visita si è conclusa alla stazione della Transalpina, luogo del partire ma anche del tornare, con l’ultimo arrivederci. In questi giorni trascorsi nell'estremo Nordest, non sono mancate le occasioni per presentare agli ospiti anche le specialità culinarie, alcuni locali storici e, a grande richiesta, anche una breve visita ad un’azienda vinicola del Collio.

Qui c’è stata la possibilità di degustare i vini e di portarsene a casa una discreta riserva. Cosa resta di tutto questo? "Certamente non solo il ricordo delle belle e intense giornate trascorse assieme - commenta la sezione in una nota -, dei luoghi visitati, delle esperienze vissute, ma anche la consapevolezza di aver incontrato delle persone con le quali, passo a passo, abbiamo scoperto di non avere in comune solamente l’amore per la montagna e per la natura in generale. Anche tanto altro, di aver creato davvero un rapporto di amicizia, suggellato dai calorosi abbracci nel salutarci, nel re-incontrarci e nel ri-salutarci, con i nostri pensieri già proiettati alla prossima esperienza da vivere assieme".

"Lo crediamo davvero che questa esperienza non è stata una mera escursione intersezionale ma un vero e proprio gemellaggio, che ci porterà nuovamente a percorrere assieme nuovi sentieri e nuove strade" conclude.

Nella foto: il gruppo durante la gita sul monte Tersadia

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