Aula divisa a Gorizia su registrazione figli coppie gay, mozione bocciata

Aula divisa a Gorizia su registrazione figli coppie gay, mozione bocciata

LA DISCUSSIONE

Aula divisa a Gorizia su registrazione figli coppie gay, mozione bocciata

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 04 Lug 2023
Copertina per Aula divisa a Gorizia su registrazione figli coppie gay, mozione bocciata

La seduta arrivata fino a notte fonda, bocciato il testo sui figli di coppie gay. Ziberna accoglie la mozione sul fine vita firmata da Eleonora Sartori.

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È l’una di notte passata da quasi un quarto d’ora, quando si conclude la seduta del consiglio comunale di Gorizia convocata alle 16 di ieri. Una riunione fiume che ha visto, insieme alle interrogazioni e alla discussione sull’aeroporto Duca d’Aosta, il dibattito concentrarsi soprattutto sui diritti civili. Due, in particolare, i temi: le registrazioni anagrafiche di famiglie omogenitoriali e il fine vita, presentati rispettivamente da Giulia Roldo (Martina sindaco) ed Eleonora Sartori (Noi, mi, noaltris Go).

La mozione dell’esponente liberale, tratta dall’iniziativa nazionale di Più Europa, è stata quella che ha tenuto contrapposti più a lungo gli esponenti dell’Aula. “Il legame genetico non è conditio sine qua non per la genitorialità” ha ricordato Roldo, illustrando il testo ma non trovando il suo accoglimento da parte del sindaco Rodolfo Ziberna. “Nessun sindaco può impegnarsi ad assumere posizioni contro la legge - ha replicato il primo cittadino - La legge punisce con il carcere anche chi pubblicizza l’utero in affitto”.

La questione della gestazione per altri, seppur non fosse al centro della mozione come rilevato dalla stessa proponente, è tornato più volte al centro dei diversi interventi. “La legge e le sentenze - ancora il capo della giunta - indicano l’adozione come solo percorso per la genitorialità in questi casi. L’utero in affitto va sempre disincentivato”, citando quindi il recente caso della Procura di Padova che ha impugnato 33 registrazioni dal 2017 a oggi da parte del sindaco veneto: “Anche il Comune di Milano ha dovuto interrompere le registrazioni”.

Decisione, questa, arrivata dopo la circolare del ministro dell’Interno Piantedosi, “ad eccezione per le coppie con figli nati all’estero” ha specificato Ziberna. Com’era facile pensare, il tema ha portato a una divisione dell’Aula, arrivando alla fine alla bocciatura della mozione con 15 voti contrari, 12 a favore e sei astenuti, con alcuni di questi che hanno espresso comunque vicinanza alla questione. L’unico esponente del centrodestra che si è esposto a favore è stato Paolo Comolli (Lista Ziberna), Stefano Ceretta (Lega) ha condiviso parte del testo.

“È una mozione importante - così l’ex vicesindaco -, il fatto che qualcuno non si esponga non significa che non abbia delle idee”. Insieme a lui, anche Marilena Bernobich, Walter Bandelj, Mauro Bordin, Nicol Turri e Franco Zotti hanno deciso di non prendere una posizione netta. Zotti, in particolare, non ha mancato di esprimere tutte le proprie perplessità e paure sulle unioni omosessuali e la loro genitorialità, con un linguaggio che ha portato Emanuele Traini (Ragione autonoma Fwd) a definirlo “parole aberranti”.

“Voi avete la fobia dell’omofobia - ha attaccato Alessio Zorzenon (Fratelli d’Italia), rivolgendosi alla minoranza per annunciare il suo voto contrario -. Questo comunque non è il luogo adatto per parlare di questi temi”. Contrario alla proposta anche Dario Baresi, collega di gruppo di Roldo, che ha rilevato come “da una parte ci sono i diritti dei bambini, dall’altra il rispetto della maternità”. Tanti interventi dal centrosinistra, come quello della dem Sofia Beltramin: “La maggior parte di figli di coppie omosessuali non nasce dalla gestazioni per altri”.

“La maggior parte - ha evidenziato - è figlio biologico di uno dei due partner”. Per Rosy Tucci (Gorizia è tua), “la mozione va in direzione contraria alla discriminazione peggiore che esista, quella sui bambini”. Bocciata la proposta, il sindaco ha invece accolto quella presentata da Alessandro Tomasin (Lista Ziberna) per il riconoscimento del genocidio armeno, preannunciando la collocazione di un monumento dedicato, donato dalla stessa comunità e che dovrebbe trovare posto al Parco della Rimembranza. Salta invece l’ordine del giorno presentato da Dario Obizzi.

L’esponente di Forza Italia avrebbe voluto discutere sul controllo analogo di Irisacqua e Isa Ambiente, ma lui stesso non era più presente in quel momento. Con una mozione d’ordine presentata dal collega di partito Mauro Bordin, il punto è stato rinviato. Infine, la mozione sul fine vita che oggi approderà anche in Consiglio regionale, dopo la raccolta di 5mila firme. “In questi casi bisogna mettere da parte la propria parte politica” ha preannunciato Sartori illustrando il testo, evidenziando di averlo condiviso con Roldo e Comolli. “Chi siamo noi per imporre a una persona di proseguire in uno stato di sofferenza?” ha commentato Ziberna, decidendo di accogliere il testo.

Foto Daniele Tibaldi

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