la struttura
A Gorizia la Casa della donna e del bambino, tutti i servizi dedicati alle neomamme
Oggi il taglio del nastro e la prima visita all'interno, il ricordo dell'ex capo ostetrica Maria Teresa Braidot. Una piscina nel piano interrato: i servizi.
Una struttura elegante e moderna, inserita nella tranquillità del Parco Basaglia. La Casa della salute della Donna, dell’Infanzia e dell'Adolescenza ha incuriosito un pubblico ampio oggi a Gorizia: da semplici cittadini, a neo-mamme con passeggini e bambini infagottati per contrastare il gelido vento della mattinata (una menzione d’onore, a questo proposito, alle ostetriche che hanno sfidato il freddo in maniche corte), dai rappresentanti di varie associazioni del territorio all’ex primario di ostetricia e ginecologia del San Giovanni di Dio Carmine Gigli fino al suo successore Pierino Boschian Bailo, circondati da colleghi e pediatri.
Le tappe
«Dire che sono emozionata è decisamente poco» ha esordito l’assessore comunale al Welfare Silvana Romano, che ha rievocato le tappe che hanno scandito il percorso verso questa giornata. «Nel 2006 è nato il Gect, rappresentato per l’Italia da Franco Frattini, allora ministro degli Esteri. Il 16 dicembre 2011 i sindaci Ettori Romoli e Matej Arčon hanno presentato le prime delibere per aderire al Gect europeo: grazie a loro sono arrivati nella nostra zona 10 milioni di euro. Nel giugno 2014 la Regione ha deciso di chiudere il Punto Nascita di Gorizia e contestualmente Romoli e Arčon hanno affermato che avrebbero lavorato per presentare un percorso di salute a Gorizia: a loro e all’onorevole Frattini va quindi oggi il mio pensiero».
Il ricordo di Maria Teresa
Ma sulla Casa della Salute della Donna e del Bambino aleggia soprattutto un’altra figura: quella dell'ex capo ostetrica Maria Teresa Braidot, ricordata con commozione dalla Responsabile ostetrica dell’area Isontina Roberta Giornelli, che proprio Teresa aveva designato propria erede. Impossibile per lei non ricordare il dolore e lo smarrimento provocati inizialmente dalla chiusura del Punto Nascita, trasformato da Giornelli, dal suo staff e dai colleghi sloveni nell’occasione di una novità importante per il territorio, dove si incroceranno le strutture distrettuali e ospedaliere ponendo al primo posto le esigenze degli utenti.
«Quando si costruisce una casa ci vogliono tanti mattoni: la persona più importante è stato il direttore generale che ha capito il valore del progetto, volto ad assicurare la salute dei bambini nei loro primi 1000 giorni di vita, fondamentali per tutto il resto del loro percorso. Vogliamo avere un impatto sulle generazioni future e per questo abbiamo concepito la struttura sia come una casa sia come una wellness alla portata di tutti. Ma un’altra persona è stata fondamentale per noi, Teresa Braidot: quando la siamo andata a trovare con l’assessore Romano poco prima che ci lasciasse le abbiamo assicurato che il suo nome sarebbe stato qua dentro perchè a lei dobbiamo un modo diverso di intendere l’assistenza e la cura alla mamma e al bambino».
È spettato proprio a Giornelli il compito di guidare i presenti alla scoperta della struttura, ispirata ad analoghe realtà europee che lei stessa ha avuto modo di visitare in questi anni di progettazione. I lavori, realizzati dall’impresa Ici Impianti Industriali e Civili, hanno previsto innanzitutto la demolizione dell’edificio di collegamento tra le Palazzine C-D del Parco Basaglia e la successiva ricostruzione con ampliamento. Vetro, legno e corten i materiali che unificano gli spazi, dominati da una diffusa luminosità oltre che dal lilla delle pareti e dal grigio dei pavimenti.
All’ingresso, una moderna reception degna della più raffinata spa accoglie gli utenti che poi, procedendo a destra, entrano in uno spazio attrezzato come una cucina in cui sarà possibile effettuare degli incontri sullo svezzamento. Proseguendo, una stanza con divani e cuscinoni a terra permetterà ai neo genitori di scambiarsi opinioni in un ambiente estremamente rilassato, sensazione che pervade anche i quattro ambulatori che si succedono in un percorso ad anello che da un lato riporta all’ingresso mentre scendendo le scale conduce a quella che è la vera perla dell’edificio.
Al piano interrato (560 metri quadri circa contro i 324 del pianoterra) si trova infatti il Percorso benessere con una sala dominata dai toni del beige anche sui tappet, che saranno utilizzati per i massaggi. Varcando la porta a fianco lo sguardo è letteralmente abbacinato dal celeste della piscina circondata da lettini e luci soffuse a riprodurre gli ambienti termali. Una palestra che può essere usata anche come sala conferenze completa gli ambienti del piano mentre, risalendo, si trova un’ultima stanza per la cura del bambino.
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