Gorizia approva l'addizionale Irpef al 0.7%, pagano 11.255 cittadini

Gorizia approva l'addizionale Irpef, pagano 11.255 cittadini

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Gorizia approva l'addizionale Irpef, pagano 11.255 cittadini

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 31 Gen 2023
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Approvata la misura con 24 voti, gran parte della minoranza non partecipa al voto. Rinvio su commissione hacker.

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Gorizia volta ufficialmente pagina e adotta l’addizionale Irpef al 0.7%. Ieri notte, il consiglio comunale ha approvato a maggioranza il regolamento e relativa delibera per il 2023, dopo una lunga discussione che ha visto l’opposizione puntare numerose volte il dito contro l’amministrazione. Quello che sembrava un’assioma per la città, essendo rimasta l’unica capoluogo in Italia senza questa misura insieme a Bolzano, ha dovuto lasciare il passo alle difficoltà di bilancio causate dall’impennata dei costi energetici.

Come illustrato dall’assessore al bilancio presentando il testo, Lucio Beltrame, il 78% dei comuni in Friuli Venezia Giulia ha già adottato una misura simile mentre, in provincia, il dato sale all’84%. Peraltro, il Comune aveva già approvato l’addizionale al 0.2% nel 2003, sospesa però dalla Legge finanziarie per quello stesso anno e successivo. “Confermata per il 2005 con aliquota unica - ha rilevato - per lo 0.1%, è stata applicata fino al 2012 e poi non più” preferendo misure alternative per intervenire sulle finanze.

Tra queste, c’è stato il blocco delle assunzioni con l’allora sindaco Ettore Romoli, su cui ora la tendenza è opposta. Dopo il calcolo fatto dal simulatore del ministero delle Finanze, la rendita attesa a bilancio è di 3,2 milioni, “leggermente superiore al valore minimo proposto” ha precisato Beltrame. A pagare l’imposta saranno 11.255 cittadini, pari al 43% dei dichiaranti, poiché non sarà applicata ai redditi fino a 18mila euro annui: saranno circa 160 euro ogni anno, in particolare per pensionati e personale dipendente.

“Con questi fondi si andrà a coprire i maggiori oneri energetici comunali” ancora l’esponente della giunta. Nell’ultimo anno, tra gas ed energia elettrica, le bollette sono salite infatti a quasi 4 milioni di euro, precisando comunque che Gorizia ha beneficiato per 800mila euro su questo fronte grazie ad aiuti statali e regionali. “Solo 91 comuni in Italia non l'hanno adottata in Italia - ha puntualizzato il sindaco Rodolfo Ziberna, rispondendo ai primi interventi -. Di questi, solo due sono i comuni capoluogo, Bolzano e Gorizia. Gli altri 89 sono sotto i 5mila abitanti”.

Alla fine, sono 24 i voti a favore della misura, con Antonio Devetag e Franco Zotti contrari. Gran parte dell’opposizione, invece, ha deciso di non partecipare al voto. Zotti ha puntualizzato che “un terzo della popolazione si ritroverà a pagare 15 euro al mese, praticamente una pizza in meno”, mentre l’esponente di Gorizia3.0 ha attaccato: “Questa giunta mette le mani in tasca ai goriziani”. Andrea Picco ha proposto la tassa di soggiorno o un biglietto d’ingresso per Gusti di frontiera: ”Ricorrete allo slogan della sinistra”.

“La visione liberale di Romoli ha fallito, con questo voto finisce un’epoca” ha incalzato il consigliere. Giulia Roldo ha invece puntualizzato come “non esistono idee di destra o sinistra in amministrazione locale. Dovremmo seguire l’esempio virtuoso di Monfalcone”. Diversi esponenti dell’opposizione hanno ricordato le parole dello stesso primo cittadino dello scorso maggio, in cui assicurava la non introduzione dell’addizionale: “È paradossale e doloroso - così Alessandro Feri -. Non riuscite a mantenere la promessa e la fate passare come un successo”.

“È stato difficile per noi non applicarla in questi anni - ha ribadito Ziberna -. Non abbiamo scritto da nessuna parte nel programma elettorale che non avremmo aumentato l’addizionale Irpef. C’è il rischio di non poter erogare servizi a questo livello nei prossimi mesi, noi invece vogliamo elevare l’asticella. Noi non eravamo in grado di quantificare già a maggio gli aumenti di costi che ci sarebbero stati”. Dal centrodestra, ha preso la parola l’ex assessore al bilancio Dario Obizzi, precisando che “far quadrare il bilancio di un Comune non è facile”.

“Recuperare risorse richiede misure non facili da portare avanti e a volta impopolari - ancora il forzista -, è una scelta però obbligata. Ci servono fondi su parte corrente”. La misura è stata quindi approvata, mentre la seduta è stata chiusa pochi minuti dopo, prima di poter discutere nuovamente sull’istituzione della commissione di indagine sull’attacco hacker, richiesta dalla minoranza. Attorno a mezzanotte, in Aula c’erano solo 19 consiglieri: numero legale venuto a mancare e nuovo rinvio della proposta di deliberazione.

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