La lettera
Gorizia, appello per ripristinare il servizio scuolabus. Attesa una risposta dal sindaco
Firmano assieme le famiglie di 53 alunni e alunne delle scuole Abram e Župančič che frequentano il Dijaški dom a Gorizia.
Non si è ancora risolta la querelle fra il Comune e le 53 famiglie goriziane i cui figli frequentano le scuole Abram e Župančič, da inizio anno rimasti senza lo scuolabus che accompagnava i bambini al doposcuola del Dijaški dom. In assenza di risposte, i genitori si sono riuniti in un coordinamento spontaneo per cercare di ottenere il ripristino di un servizio che veniva offerto da vent'anni. E, a nome del comitato, hanno inviato una lettera al Sindaco Ziberna per chiedergli un incontro che possa risolvere un problema che riguarda ben 120 fra bambini e ragazzi.
«Con la presente siamo dunque a chiederLe un incontro urgente con una rappresentanza delle suddette famiglie per un confronto che ci rassicuri sulla Sua piena consapevolezza del disservizio creato attraverso questa scelta e sulla condivisione di una strategia risolutiva (ed auspichiamo immediata), che possa dare risposta alla constatata mancanza di una politica di aiuto alle famiglie, tema sappiamo tanto caro all’amministrazione, e verso i contestuali problemi di sicurezza legati alla soluzione temporanea adottata dall’impeccabile organizzazione del doposcuola che abbiamo scelto per i nostri figli goriziani. Da sottolineare infine il fatto che il Dijaški dom si prende da sempre l'onere di organizzare il trasporto dalla scuola primaria Erjavec (Sant'Andrea) e dalla secondaria di I grado Trinko, scuole statali cittadine, coprendo quindi un servizio che dovrebbe essere svolto dal Comune di Gorizia».
In chiusura, la lettera solleva il disappunto per la concomitanza fra questa situazione e l'imminenza della partenza delle celebrazioni per la Capitale Europea della Cultura: «Non possiamo dimenticare infine che questo grave problema è sorto alla vigilia di quello che per la nostra città sarà un momento di assoluto prestigio che finalmente tende la mano verso quell’aspetto culturale e sociale che ha da sempre caratterizzato la nostra realtà ma che nel 2025 verrà addirittura celebrato. Ci auspichiamo dunque che queste celebrazioni non siano solo legate all’organizzazione di grandi eventi o imprese ma che siano coerenti con la vera anima del grande progetto Go2025 e con una delle realtà che dovrebbe essere la più importante su tutte, ovvero l’estrema cura verso quel nucleo di bambini che stanno crescendo in un prezioso tessuto sociale che non vede più un confine e che tende la mano verso un vero e proprio approccio borderless».
Il testo viene allegato a una lettera firmata che il coordinamento invia alla nostra redazione corredandola con un verbale della Polizia Locale che, su sollecitazione di Kristina Knez, direttrice del Dijaški Dom, ha effettuato un sopralluogo in via Del Brolo. Nell'accertamento si danno indicazioni sulle postazioni di sosta dei «sette veicoli (“furgoni”) utilizzati per il trasporto degli allievi» di cui «cinque convergono contemporaneamente, due successivamente in altro orario». Per agevolare la sosta sono stati presi contatti con alcuni residenti per agevolare il furgone provvedendo al taglio dei rami di alcuni arbusti che si protendono esternamente verso l'area di sosta, rilevando nel contempo la professionalità e lo scrupolo del personale ausiliario presente sul posto al momento dell'uscita da scuola.
La situazione, già segnalata a mezzo stampa negli scorsi mesi, è diventata insostenibile per le famiglie che, come anticipato, ci hanno inviato una lettera a nome del Coordinamento genitori. Riceviamo e pubblichiamo. «15 ottobre 2024. A due mesi esatti dalla notizia della soppressione del servizio scuolabus da parte del Comune di Gorizia che da ben 20 anni forniva una continuità di servizio fra le scuole primarie slovene ed il doposcuola “Dijaški Dom”, riteniamo opportuno segnalare gli sviluppi della vicenda che è stata già in parte affrontata dalla stampa locale ma che ad oggi riteniamo essere di primaria emergenza sia per quanto riguarda la sicurezza che per il segnale negativo che il Comune sta dimostrando trascurando il contenuto della scelta educativa fatta per i nostri figli.
Dopo le prime segnalazioni sulla stampa uscite a fine agosto e inizio settembre e in seguito ad alcuni momenti di dialogo fra istituzioni senza concreti risultati, il 13 settembre, dopo un momento di incontro collettivo, a nome di 53 famiglie riunite è stata inviata una lettera al Sindaco R. Ziberna con urgente richiesta di incontro.
Non avendo ricevuto alcun appuntamento, in seguito ad una mail di sollecito, la segreteria del Sindaco ha risposto prontamente che la richiesta "su indicazione del Sindaco, è stata da subito inoltrata all'Assessore Silvana Romano che si sta occupando della questione assieme al Servizio comunale competente” e da quel momento (1°ottobre) nessun’altra notizia e risposta da parte dell’amministrazione comunale a noi 53 (!!!) famiglie goriziane.
Si precisa inoltre che nel frattempo, il Comune ha dirottato lo scuolabus destinato inizialmente al trasporto dei bambini dalle scuole Župančič” di via Brolo e “Abram” di Piuma da scuola a casa, su un'altra scuola cittadina, lasciando quindi tutte le scuole slovene di Gorizia senza uno scuolabus per il trasporto verso casa o per il doposcuola.
Siamo rattristati, siamo delusi e, ad oggi, anche seriamente preoccupati! Preoccupati per la sicurezza dei nostri figli! Questo disservizio infatti ha portato l’uscita dei nostri figli dalla scuola Župančič ad un alto livello di pericolosità poiché si trova ad essere nel bel mezzo di un ingorgo a causa delle caratteristiche della zona e dei numerosi mezzi che circolano per il ritiro dei bambini. In seguito ad una segnalazione a cura della direttrice del Dijaški Dom, la Polizia Locale è immediatamente intervenuta provvedendo ad effettuare un sopralluogo e una rapida oltre che efficace valutazione della situazione (che inoltriamo in allegato), segnale che la nostra non è solamente "ansia da genitori" ma reale allarme per l’alto rischio che presenta la situazione.
Sappiamo infine che il nostro "caso" è stato più volte affrontato durante le sedute del Consiglio comunale e ringraziamo tutte quelle persone che si sono date da fare per sostenere la nostra causa; ora vorremmo però anche una risposta concreta e personale da parte dell’amministrazione, perché è al Sindaco che ci siamo rivolti e da lui aspettiamo la risposta. Una risposta che non può essere la garanzia di risolvere il problema per il prossimo anno scolastico perché questo è un anno appena iniziato che va gestito in sicurezza per i nostri figli e per tutti quei cittadini che come noi, scelgono di appartenere ad una comunità che si chiama Gorizia».
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