Gli studenti diventano testimoni a Gorizia, 80 anni fa il rastrellamento degli ebrei

Gli studenti diventano testimoni a Gorizia, 80 anni fa il rastrellamento degli ebrei

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Gli studenti diventano testimoni a Gorizia, 80 anni fa il rastrellamento degli ebrei

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 23 Nov 2023
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Oggi gli alunni di terza media hanno fatto da ciceroni ai loro compagni più giovani, toccando alcuni luoghi della comunità ebraica.

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Conoscere la storia della città, toccarne anche i risvolti meno edificanti per non dimenticare e non permettere al ricordo di svanire con le prossime generazioni. “Testimoni della memoria” è il progetto ideato dalla scuola media Locchi in collaborazione con l’associazione Amici di Israele a Gorizia. L’idea alla base dell’uscita che, questa mattina, ha visto protagonisti gli alunni delle classi II B e III E in occasione degli ottant’anni dal rastrellamento della comunità ebraica locale è quella di imbastire una staffetta del ricordo fra gli studenti che, nel corso degli anni, si alterneranno nell’istituto.

Già lo scorso anno, infatti, i ragazzi che attualmente frequentano l’ultima classe hanno preso parte al progetto intervenendo, esattamente il 23 novembre 2022, alla cerimonia di posa della pietra d’inciampo dedicata a Prospera Vitale Bolaffio, posizionata all’altezza del civico 18 di via Manzoni. Nell’occasione gli studenti avevano conosciuto Joseph Levi il pronipote di quella che, anche per loro, è diventata “nonna Prospera”, spentasi ad Auschwitz l’11 dicembre del 1943. Oggi gli alunni di terza hanno fatto da ciceroni ai loro compagni più giovani, illustrando assieme al presidente degli Amici di Israele Lorenzo Drascek la storia dei personaggi a cui sono state dedicate le pietre.

Dopo la lettura delle biografie e la visione dei cartelloni su cui sono stati stampati i ritratti dei protagonisti, i ragazzi di seconda hanno lucidato le placchette lungo un percorso articolato che hanno compiuto assieme ai docenti Cecilia Moruzzi, Fabrizio Tavagnutti e Laura Bossi. La passeggiata è partita da Villa Elda, la cui storia ha fortemente impressionato i ragazzi con il racconto, svolto da Drascek, relativo alla trasformazione della cantina in luogo di prigionia e tortura da parte dei soldati delle SS. E proprio davanti all’edificio è partito il percorso con la pietra d’inciampo dedicata a Elda Michelstaedter per proseguire poi in via Cadorna e incontrare quella dedicata a Emma Morpurgo.

Un’ulteriore e significativa tappa è stato il giardino Bruno Farber con le pietra di Emma Michelstaedter e della famiglia Iacoboni. I ragazzi hanno poi raggiunto via Garibaldi dove hanno omaggiato le placchette della famiglia Luzzatto per completare poi la passeggiata in via Galilei, dove si trova il ricordo delle sorelle Gentilli, e in via Manzoni. Tangibile l’interesse degli studenti per l’iniziativa che la scuola Locchi punta a proseguire negli anni futuri come esempio di educazione civica applicata alla conoscenza del territorio.

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