Gorizia, in aeroporto la sede dei paracadutisti: ricordata El Alamein

Gorizia, in aeroporto la sede dei paracadutisti: ricordata El Alamein

il ricordo

Gorizia, in aeroporto la sede dei paracadutisti: ricordata El Alamein

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Ott 2022
Copertina per Gorizia, in aeroporto la sede dei paracadutisti: ricordata El Alamein

La commemorazione sotto la statua del Duca d'Aosta, a breve l'ingresso del gruppo.

Condividi
Tempo di lettura

Tra le battaglie passate alla storia d’Italia, quella di El Alamein è forse la più iconica. Era l’ottobre 1942 quando gli italiani iniziarono la difesa contro gli inglesi, sperando di ricever il prima possibile i rifornimenti che, alla fine, non arriveranno mai. A 80 anni da quei 13 giorni, questa mattina l’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia di Gorizia ha voluto ricordare quei caduti tornando a celebrare la ricorrenza all’interno dell’aeroporto Duca d’Aosta, dove attualmente non trovano più posto le realtà d’arma.

In realtà, una novità è attesa a giorni, come preannunciato dal presidente del sodalizio Alessandro Marega: il suo gruppo dovrebbe insediarsi a breve all’interno della Palazzina IV, dove fino a qualche settimana fa trovava sede l’Associazione Arma Aeronautica. Quest’ultima, però, ha dovuto abbandonare l’area dopo lo sfratto firmato da Enac, mentre il resto degli immobili presenti necessita di interventi per il pesante stato di degrado. Tema, questo, che coinvolge la stessa azienda consortile e soprattutto la Sovrintendenza.

Nel frattempo, l’associazione attende quindi l’ingresso in loco - trovando così una soluzione alla mancanza di una sede fisica - e questa mattina Marega ha rimarcato la volontà di ritornare in aeroporto, ai piedi della statua del Duca d’Aosta. “I paracadutisti furono gli ultimi a resiste e mollare - ha ricordato -, oggi ricordiamo i 17mila morti in quella battaglia”. Lo stesso monumento, che si può osservare dalla strada statale 55 che costeggia la zona, è legata a doppio filo a quell’avvenimento in terra d’Egitto.

A progettarla, infatti, fu un reduce proprio di El Alamein e lo stesso aristocratico, ha commentato il presidente, “aveva rispetto per i suoi soldati, cosa che spesso manca oggi alle istituzioni. I reparti della Folgore sono tra i più avanzati d’Europa e del mondo, a El Alamein non hanno vinto gli inglesi ma la logistica”. A portare il saluto c’erano la neo-senatrice Francesca Tubetti e l’assessore comunale Francesco Del Sordi, il quale ha rilevato che “non vogliamo esaltare la guerra ma il valore di quegli uomini”.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione