Gorizia, 30 alloggi nell’ex area Locchi: ecco il progetto di housing sociale per l’area di via Nizza

Gorizia, 30 alloggi nell’ex area Locchi: ecco il progetto di housing sociale per l’area di via Nizza

LA VARIANTE

Gorizia, 30 alloggi nell’ex area Locchi: ecco il progetto di housing sociale per l’area di via Nizza

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 12 Mar 2025
Copertina per Gorizia, 30 alloggi nell’ex area Locchi: ecco il progetto di housing sociale per l’area di via Nizza

Oltre al finanziamento ministeriale per la Stella Matutina ora arriva uno stanziamento regionale, «area che necessita risposte».

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Ci erano voluti quasi quattro anni per sbloccare il primo finanziamento all’Università degli studi di Udine da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, grazie anche a un accordo con la Soprintendenza archeologica di Trieste che aveva permesso di sbloccare 1 milione e 250mila euro per la sistemazione dell’ex Stella Matutina. Lì sorgerà, appunto, la prevista aula/sala conferenze a servizio dell’intera area. È di questi giorni, invece, l’annuncio della giunta comunale, confermato oggi dal vicesindaco Chiara Gatta e dall’assessore regionale alle infrastrutture e territorio, Cristina Amirante, che ha dato il via libera dalla giunta comunale alla presentazione da parte dell'Università di Udine di una proposta di variante urbanistica volta alla riclassificazione del complesso Ex Locchi-Stella Matutina. L'obiettivo è la riqualificazione urbana delle due aree, attualmente dismesse e sottoutilizzate, tramite l'Housing Sociale, ovvero la creazione di alloggi destinati a fasce vulnerabili della popolazione, rispondendo cosi anche alle esigenze di solidarietà sociale e di inclusione abitativa.

«L’intera area – così Gatta – era degradata ed è vicina a un polo formativo. Oltre alla Stella Matutina i lavori ora proseguiranno nell’area interna. Da parte dell’Università degli studi di Udine abbiamo ricevuto a febbraio una richiesta di variante urbanistica che ha come oggetto l’intero complesso ex Locchi-Stella Matutina. Da parte della cittadinanza si tratta di un’occasione per mettere mano all’area che è molto popolata da giovani, studenti e sportivi e che merita un ulteriore sbocco», così ancora Gatta.
Ora, in aiuto, arriva il Fondo SGR della legge regionale 1/2016. Ciò per avviare un progetto di housing sociale nelle aree di proprietà dell’Università degli Studi di Udine. Si tratta di due aree attualmente adibite o a parcheggio o non utilizzate in via Nizza che erano state acquistate per eventuali edifici di accoglienza per studenti.

La richiesta rivolta al Comune riguarda in modo particolare l'area ex Locchi, per valorizzare un sito centrale e particolarmente importante. Proseguono nel frattempo i lavori di messa in sicurezza del complesso ex Stella Matutina, con il contributo assegnato alla Sovraintendenza e con la gestione dei lavori svolta dall'Università di Udine. Sullo stabile stanno lavorando insieme Comune, Regione e Università per individuare una utile destinazione d'uso. Recentemente l'ateneo ha avviato interlocuzioni con il FIA (Fondo d'Investimento Alternativo) Fondo Housing Sociale FVG, che ha manifestato interesse per l'acquisizione dell'area, subordinato al completamento dell'iter amministrativo e autorizzativo e alla concessione del permesso di costruire per la realizzazione di un intervento residenziale di Housing Sociale. «Una proposta che risponde alla crescente domanda di soluzioni abitative per le fasce più vulnerabili della popolazione, quali anziani, giovani coppie, studenti fuori sede e nuclei familiari con minori, in possesso dei requisiti economici e sociali stabiliti dalla normativa vigente», hanno spiegato gli amministratori.

Si tratta della realizzazione di 30 unità abitative, suddivise in tre tipologie, con spazi comuni di socializzazione e aree verdi attrezzate con lo scopo di riqualificare urbanisticamente il sito. Le attuali destinazioni urbanistiche delle aree interessate (servizi per l'istruzione) non sono compatibili con il progetto di Housing Sociale, che richiede una destinazione urbanistica tipicamente residenziale. Pertanto, è necessario procedere con una variante urbanistica al PRG per il cambio di destinazione d'uso, che permetta l'attuazione dell'intervento nel rispetto delle normative vigenti. La variante proposta è pienamente coerente con gli obiettivi di sostenibilità e innovazione sociale che l'amministrazione comunale intende perseguire. In seguito alla presentazione della proposta di variante, l'amministrazione comunale si impegna a sottoporre la medesima all'attenzione del Consiglio comunale per l'adozione e approvazione.

Il cantiere dovrebbe essere avviato, secondo le tempistiche previste a spanne, nel 2026. «È una risposta al territorio per quanto riguarda l’edilizia abitativa. Le esigenze della popolazione sono cambiate così come sono variate le richieste della cosiddetta “fascia grigia”», ha precisato Amirante. Ecco, dunque, che «viene in aiuto l’edilizia convenzionata a più basso reddito cui attualmente si dà risposta solo tramite i bandi Ater. In contesti urbani densi come quelli attorno il complesso dell’ex scuola Locchi le risposte si fanno proprio con l’edilizia convenzionata. La Regione ha rifinanziato il fondo per ulteriori cinque interventi sul territorio regionale. A Pordenone c’è stata un’ottima risposta avendo avuto richieste tali da coprire tutti gli alloggi», ha concluso Amirante.

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