Il 25 Aprile dell'Anpi a Gorizia, un monumento ai partigiani in Parco della Rimembranza

Il 25 Aprile dell'Anpi a Gorizia, un monumento ai partigiani in Parco della Rimembranza

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Il 25 Aprile dell'Anpi a Gorizia, un monumento ai partigiani in Parco della Rimembranza

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Apr 2024
Copertina per Il 25 Aprile dell'Anpi a Gorizia, un monumento ai partigiani in Parco della Rimembranza

Giovedì il percorso a tappe lungo i cippi alla memoria, la celebrazione di Piedimonte dedicata alla Palestina. Dito puntato contro l'amministrazione comunale.

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I dissapori tra l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) e il Comune di Gorizia proseguono anche in vista dell'imminente 25 Aprile. Tra tre giorni, infatti, cade la Festa della Liberazione e oggi mattina i rappresentanti dei tre circoli cittadini - Gorizia, Piedimonte e Sant’Andrea - hanno presentato le proprie proposte in vista della ricorrenza. Un appuntamento che come da tradizione vedrà il percorso lungo i monumenti ai caduti del territorio, partendo alle 8.15 da fuori il carcere di via Barzellini.

La presidente dell’Anpi di Gorizia, Anna Di Gianantonio, ha annunciato che sarà presente anche la nuova direttrice dell’istituto, Caterina Leva. Si proseguirà quindi alle 8.35 al piazzale delle Milizie del castello, per raggiungere la stazione ferroviari alle 9. Un quarto d’ora dopo sarà il turno di Piuma, giungendo quindi alle 10 a Piedimonte dove la manifestazione sarà dedicata anche alla guerra in Palestina. Un’ora dopo il corteo sarà al cippo in piazza a Sant’Andrea, chiudendo la mattinata nel Cimitero centrale.

Non ci sarà però il goulash partigiano, spostandosi a San Michele del Carso dove i soci dell’Anpi prenderanno parte alla cerimonia per i 50 anni del locale monumento ai caduti. Sarà la tappa finale di una marcia lungo i diversi siti dedicati alla memoria sul territorio comunale di Savogna d’Isonzo. Tornando al contesto goriziano, i vertici del sodalizio non hanno risparmiato critiche all’amministrazione comunale, ricordando in particolare il ricevimento in municipio della X Mas e l’apposizione della targa dedicata a Norma Cossetto al liceo classico.

«L’anno scorso - ha ricordato Di Gianantonio - abbiamo mandato una lettera al presidente della Repubblica per spiegargli la situazione della città e il comportamento dell’amministrazione. A differenza di tutte le altre città italiane, qui non viene celebrato 25 aprile e l’Anpi lo organizza da sola». Ennio Francavilla della sezione di Piedimonte-Podgora ha sottolineato che «quando oggi parliamo di resistenza nel mondo, parliamo della resistenza palestinese che va sostenuta». Per questo, davanti al monumento di via IV novembre, saranno letti testi di autori palestinesi.

Lo stesso rione, peraltro, vedrà passare la tappa volante della Coppa Montes in programma proprio quel giorno e dedicata a Milojka Štrukelj, studentessa del classico e partigiana uccisa dai nazifascisti.

Guardando invece a temi più locali, ha rimarcato come «chi ha accolto la X Mas con la fascia tricolore è stata la stessa persona che avrebbe presenziato alla cerimonia della Giorno della Memoria», riferendosi alla vicesindaca Chiara Gatta. «Constatiamo con amarezza che questa giunta comunale sia presente al 25 aprile con questa incoerenza». Ha quindi rilevato che «gli spazi concessi ai fascisti de terzo millennio fanno pensare che siamo ancora lontani dal considerare l’antifascismo un valore comune a Gorizia e Nova Gorica».

Rinnovando la richiesta al Comune di non ricevere più la delegazione della Decima e di ritirare la cittadinanza onoraria a Mussolini, Di Gianantonio ha annunciato la volontà di realizzare un monumento ai partigiani nel Parco della Rimembranza: «Vorremmo inaugurarlo nel 2025, una servirà raccolta fondi importante». La spesa prevista ammonta infatti a circa 30mila euro, volendolo realizzare in pietra d’Aurisina e collocarlo sul lato di via Canova, a pochi passi dalla sede della Cgil. «Abbiamo inoltrato da tempo la richiesta al sindaco».

Il primo cittadino ha quindi replicato con una lettera che ne parlerà in giunta, dopo aver letto il parere della Sovrintendenza. Quest’ultima è stata contattata 15 giorni fa dalla stessa Anpi, nella speranza di non dover attendere molto prima di vedere completato il progetto: «Sarà un percorso molto duro, abbiamo impiegato anni per apporre le targhe in stazione, castello e carcere». Non sarà però possibile apporre i 500 nomi di caduti raccolti, puntando a riportare solo le brigate italiane e slovene che parteciparono alla guerra di liberazione.

Foto Sergio Marini

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