Gorizia, 101 nomi di deportati dai titini sul nuovo Lapidario

Gorizia, 101 nomi di deportati dai titini sul nuovo Lapidario

il monumento

Gorizia, 101 nomi di deportati dai titini sul nuovo Lapidario

Di Redazione • Pubblicato il 12 Feb 2023
Copertina per Gorizia, 101 nomi di deportati dai titini sul nuovo Lapidario

L'opera, progettata dall’architetto Barbara Fornasir, sarà svelata il 7 maggio. Mancano però ancora 10mila euro.

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Saranno altri 101 i nomi delle persone deportate dai titini durante i 40 giorni di presenza a Gorizia, riportati sul nuovo Lapidario. A oggi ce ne sono 665. Lo ha svelato il presidente della Lega nazionale, Luca Urizio (nella foto), che da anni sta portando avanti la raccolta fondi per il rinnovo del monumento al Parco della Rimembranza e ricerche sulle violenze comuniste in città e dintorni. L'inaugurazione della struttura sarà il 7 maggio, anche se mancano però ancora 10mila euro per completare il tutto, progettato e donato alla città dall’architetto Barbara Fornasir, poco prima della sua scomparsa.

Sopra sarà incisa la scritta: "Nel ricordo delle tante vite spezzate dalle deportazioni in Jugoslavia per mano di partigiani comunisti filo-Jugoslavia il loro sacrificio sia da invito a vivere in un clima di pacifica convivenza ad imperitura memoria". Come spiegato da Urizio nel corso della cerimonia al Teatro Verdi per il Giorno del ricordo, "in Italia i crimini del nazifascismo sono stati giustamente condannati e ricordati su centinaia di monumenti indicando i colpevoli a chiari lettere mentre gli atti efferati dei partigiani comunisti nel nostro caso italo slavi, anche su civili, donne e bambini compresi, a guerra finita mai".

"Non si cita su nessun monumento che i partigiani si siano macchiati di atti efferati - ha rimarcato - ma a maggio diremo basta". Il giorno prima, inoltre, l'associazione presentà il libro scritto da Mauro Tonino con prefazione-introduzione dello stesso Urizio "e con l’ausilio dei documenti da noi recuperati alla Farnesina, concentrandosi sui 40 giorni del terrore a partire dal maggio ’45, con un excursus storico che ci porta alla caduta del muro dell’omertà con il nuovo lapidario". L'opera è stata realizzata grazie a una raccolta fondi, i cui contributori saranno ringraziati quel giorno.

"Il nuovo lapidario dei deportati goriziani - ha commentato il consigliere regionale della Lega, Diego Bernardis, in una nora - che troverà sede al Parco della Rimembranza di Gorizia segna la caduta definitiva del muro di omertà che per lunghi anni ha segnato il dramma delle foibe. Per la prima volta in Italia, su un monumento sarà scritto che sono stati i partigiani comunisti filo-Jugoslavia a deportare i goriziani. Le menzogne o le verità non dette per omertà appartengono al passato, da qui in avanti prevarrà la verità, ovvero - conclude Bernardis - l'unica e sola via per perseguire un futuro di pace e prosperità".

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