Gorizia, dentro l'ex Sanatorio abbandonato: diventerà ospedale di comunità

Gorizia, dentro l'ex Sanatorio abbandonato: diventerà ospedale di comunità

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Gorizia, dentro l'ex Sanatorio abbandonato: diventerà ospedale di comunità

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 21 Apr 2022
Copertina per Gorizia, dentro l'ex Sanatorio abbandonato: diventerà ospedale di comunità

Investimento da oltre 34 milioni, lavori da completare entro il 2026. Il progetto.

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Un prolungamento dell’offerta sanitaria in città, riaprendo una struttura ormai fatiscente. C’è questo alla base del progetto di recupero dell’ex Sanatorio di Gorizia, in via Vittorio Veneto, chiuso al pubblico ormai dal 2009 e che dovrà diventare Ospedale e Casa di comunità, nonché sede della Centrale operativa territoriale. Un progetto da 34,5 milioni di euro, di cui 4 attinti dai fondi nazionali del Pnrr e il resto previsti dalla Regione, che andrà ad intervenire sull’immobile di proprietà dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina, nato nel 1933. In tutto, sono previsti 45 posti letto.

Questa mattina, il vicepresidente della Regione con delega alla Sanità, Riccardo Riccardi, ha fatto visita all’area, insieme al sindaco Rodolfo Ziberna e agli assessori Silvana Romano (Welfare) e Chiara Gatta (Attuazione del programma). Un sopralluogo per constatare lo stato di degrado dell’immobile, il cui recupero dovrà essere ultimato entro il dicembre 2026 per rispettare i vincoli del programma Next generation Eu. La facciata maestosa e usurata dal tempo ha quindi riaperto le proprie porte, mostrando uno scenario di abbandono contraddistinto da vandalismi e sporcizia. Una volta riaperto, sarà dotato di cinque ingressi, tre dei quali solo pedonali.

Gli spazi potranno accogliere 20 posti letto per ricoveri brevi e 15 per degenti post acuti, mentre 10 saranno dedicati all’hospice. Una struttura che fungerà da step intermedio tra l’ospedale vero e proprio e le cure domiciliari, per seguire da vicino quella gamma di pazienti che non necessitano più di ricovero ma al tempo stesso non possono essere ancora totalmente dismessi. “Le cure intermedie - ha evidenziato Riccardi - finora sono state soddisfatte con modalità di ricovero inappropriate, cosa che si è verificata in maniera più intensa nel periodo pandemico”, ponendo le nuove strutture come “ultimo miglio della sanità territoriale”.

Un ulteriore ostacolo sarà il reperimento delle professionalità sanitarie necessarie, tema sentito non solo a livello locale ma in tutta Italia. Il numero due della giunta ha ricordato l’impegno portato avanti anche in sede di Conferenza delle Regioni nei confronti dello Stato. In ogni caso, la decisione di puntare su via Vittorio Veneto, accanto all’ex Ospedale civile dove si vuole collocare il nuovo polo scolastico superiore, mira anche a decongestionare il nosocomio San Giovanni di Dio dai casi meno acuti. Questi potranno quindi essere dirottati sui 5 piani dell’ex Pneumologico, la cui progettazione definitiva è attesa nei prossimi mesi.

Il piano era già stato esposto ai sindaci dell'ambito Alto Isonzo a fine marzo, con la presenza in mattinata anche dei primi cittadini di Medea e Mariano del Friuli. Oltre agli interventi sull'immobile abbandonato, si proseguirà anche il Percorso donna nel prospicente Parco Basaglia, dove saranno recuperati i padiglioni C e D all’interno del progetto transfrontaliero finanziato dal Gect. In questo caso, a giorni saranno consegnati i lavori per un valore di 2,5 milioni di euro. Ci saranno poi i soldi per ampliare il Pronto soccorso e adeguare la Terapia intensiva dell’ospedale in via Fatebenefratelli, con oltre 5,5 milioni.

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