Go! 2025, una Dodecalogia teatrale per raccontare Nova Gorica tra gli anni '70 e '80

Go! 2025, una Dodecalogia teatrale per raccontare Nova Gorica tra gli anni '70 e '80

IL PROGETTO TEATRALE

Go! 2025, una Dodecalogia teatrale per raccontare Nova Gorica tra gli anni '70 e '80

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 07 Dic 2024
Copertina per Go! 2025, una Dodecalogia teatrale per raccontare Nova Gorica tra gli anni '70 e '80

Presentato a Nova Gorica un progetto teatrale ambizioso. La docu-fiction transgenerazionale scandirà il 2025 con uno spettacolo al mese.

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«Un progetto di questo genere non l’avevo ancora mai visto», commenta questa mattina Marko Bratuš, il direttore artistico del Teatro nazionale sloveno di Nova Gorica (Sng Nova Gorica), presentando “Dodekalogija 1972-1983”. «Questo spettacolo – suddiviso in dodici tappe che andranno in scena su dodici palcoscenici diversi, ciascuno in un mese diverso dell’anno – rappresenta un progetto che può veramente fare la storia del teatro sloveno», continua Bratuš.

Le sue lodi, indirizzate soprattutto all’estro del regista sloveno Tomi Janežič, sono condivise anche dallo stesso responsabile del programma di Go! 2025, Stojan Pelko, che non ha perso l’occasione per sottolineare, con una punta d’orgoglio, come l’iniziativa faccia parte del programma ufficiale della Capitale europea della Cultura 2025 Nova Gorica-Gorizia.

La Mitteleuropa nel Novecento
La dimensione del progetto teatrale è resa bene dall’elenco di realtà coinvolte, come illustrato dallo stesso regista. «Sebbene sia ambientata a Nova Gorica – spiega Janežič – la Dodecalogia è un insieme di spettacoli che si sta sviluppando anche a Lubiana, Krušče, Novi Sad (Serbia), Timișoara (Romania) e Ivano-Frankivs'k (Ucraina). Sono tutte città il cui carattere essenziale è la multiculturalità e che, fino al 1918, facevano parte dello stesso impero, quello degli Asburgo. Per me è stato molto interessante poter riflettere sullo sviluppo di tutti questi centri nel corso del Novecento».

Una realtà che il regista conosce molto bene, essendo nato proprio a Šempeter pri Gorici nel 1972. Ed è proprio con “1972” che, a Nova Gorica, avrà il suo avvio a gennaio – non è ancora stata definita la data precisa – questa particolare rassegna teatrale. Un avvio già di per sé anomalo, in ambito teatrale, poiché la sua fruibilità sarà possibile per uno spettatore alla volta, all’interno di una roulotte. Questo esordio “da camera”, però, non deve trarre in inganno. L’intero progetto teatrale, infatti, coinvolge ben 70 attori, provenienti da tutte le località coinvolte e proporrà i palcoscenici i più variegati – a Nova Gorica, Lubiana e Krušče – tra cui lo stesso stadio di Nova Gorica.

Le nostre radici
«Stiamo costruendo una vera e propria comunità – prosegue il regista – con l’obiettivo di trovarci poi, tutti insieme, alla fine di questo percorso. La rete di spettacoli è stata preparata in più anni, raccogliendo una grande quantità di documenti e materiali necessari per riscoprire le nostre radici». Gli fa eco il direttore artistico di Sng Nova Gorica: «Il fatto che sia un progetto molto variegato, nella sua forma, contribuisce a rappresentare meglio l’essenza di questo territorio. Per esempio, anche mia nonna era slovena di Šempeter, mentre mio nonno era di Vipava. Quando non volevano farsi capire, dialogavano tra loro in friulano».

«Ho scelto di ambientare questa “finzione documentaria transgenerazionale” soprattutto negli anni Settanta, perché sono gli anni in cui ho vissuto a Nova Gorica e che mi sono rimasti più impressi», riprende a spiegare il regista. «In questo decennio – prosegue sempre Janežič – si stava lentamente scivolando verso il declino dell’economia. Era anche in corso un profondo cambiamento sociale, vissuto da più generazioni, ciascuna scaturita da realtà completamente diverse tra loro. La morte di Tito, nel 1980, concluderà un’ulteriore epoca, facendone scaturire una nuova in cui certi temi politici non saranno più considerati dei tabù».

La messa in scena
Non tutti gli spettacoli – scritti dalla drammaturga slovena Simona Semenič – saranno delle prime assolute. «“1981” è andato in scena a Novi Sad lo scorso ottobre e il pubblico ha risposto molto positivamente», rileva soddisfatto il regista. Domani sera, invece, sarà il turno di “1978”, che esordirà in Romania, a Timișoara, l’attuale Capitale europea della cultura.

Nel 2025 gli spettacoli si svolgeranno tutti a Nova Gorica, con l’eccezione di “1974” e di “1980” – in programma al Teatro sloveno dei giovani di Lubiana, rispettivamente nel mese di marzo e di settembre – e di “1979”, che andrà in scena nel Centro creativo di Krušče nel mese di agosto. I biglietti sono già acquistabili nella loro formula annuale sul sito dodekalogija.eu. 

Foto Daniele Tibaldi

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