L'incontro
Il Giubileo nel mondo del lavoro: «Vivere l'anno come ascolto»

L'arcidiocesi di Gorizia ha promosso un incontro tra religioni per capire come conciliare il messaggio giubilare nella quotidianità.
Per comprendere il nostro tempo, è fondamentale risalire alle radici del passato, alle origini di riti e tradizioni che si sono tramandati nei secoli e i cui valori continuano a essere vissuti appieno. Nei giorni scorsi, la Pastorale sociale e del lavoro diocesana ha proposto l’incontro «Il Giubileo ancora oggi ci parla. Dal fondamento biblico all’attualità», un’occasione di confronto e ascolto per riflettere sull’incidenza del messaggio giubilare nei rapporti sociali e sul contributo dei credenti alla costruzione di una società attenta ai bisogni di tutti.
L’evento, ospitato negli spazi dell’azienda agricola La Ferula di Staranzano, ha visto come relatori rav Alexander Meloni, rabbino capo di Trieste, e il professor Simone Morandini, teologo. A guidare e moderare l’incontro, introdotto da fra Roberto Benvenuto, direttore della Pastorale, è stata la professoressa Elisa Battistella, insegnante di religione cattolica.
Una serata intensa, ricca di tematiche profonde che i due relatori hanno saputo proporre in maniera coinvolgente e motivante, suscitando domande e riflessioni tra i presenti. Il primo a prendere la parola è stato il rabbino Meloni, che ha offerto un’analisi del capitolo venticinque del Levitico, terzo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana.
Partendo dalle parole rivolte dal Signore a Mosè sul monte Sinai («Parla agli Israeliti e riferisci loro: quando entrerete nel paese che io vi dò, la terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore. Per sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna...»), il rabbino ha approfondito le regole dello yobel (il Giubileo) e dello shabbat (il giorno del riposo), il ciclo della terra, la libertà degli schiavi nel tempo giubilare e la numerologia del sette, simbolo del divino e della completezza. «Nello yobel trovo occasione per “resettare” la mia società e il mio mondo», ha espresso Meloni, «ed è la celebrazione della giustizia come luogo di intesa sociale».
Il professor Morandini ha ripreso le parole del rabbino sottolineando che «il Giubileo è un anno di liberazione, un anno di pace e speranza, un anno di grazia del Signore nel quale avviene la remissione dei peccati». Il teologo ha evidenziato come l’accento cada sulla misericordia di Dio e sulla conversione, intesa come «cambiamento della nostra mente e rinnovo del nostro cuore, accogliendo perdono e misericordia, camminando in vita nuova, come dice san Paolo».
Tra i vari spunti, anche l’invito a vivere il Giubileo come «anno di ascolto», guidati dalla speranza che porta all’impegno nella cura e nella relazione. Dopo le relazioni dei due ospiti, stimolati anche dalla professoressa Battistella, alcuni dei presenti hanno condiviso domande e riflessioni, prima di concludere la serata con un momento conviviale offerto dall’azienda agricola ospitante.
I prossimi appuntamenti della Pastorale sociale e del lavoro si terranno il ventidue marzo, in occasione della Giornata dell’acqua, con l’incontro «Custodire l’acqua, custodire la pace», in collaborazione con Arpa Fvg, e l’undici aprile con un evento in preparazione del Giubileo dei lavoratori e degli imprenditori.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
