la celebrazione
Giovani partigiani fucilati dai nazifascisti, Ruda ricorda al cippo di Saciletto
Domenica la commemorazione delle fucilazioni nel febbraio del 1945 in diverse località della Bassa Friulana, ospite il presidente dell'Anpi.
Domenica 3 marzo si terrà a Saciletto di Ruda la 35.ma commemorazione dei giovani combattenti partigiani fucilati dai fascisti della caserma Piave. Il fatto accadde nel febbraio del 1945 in diverse località della Bassa Friulana. La manifestazione - organizzata dall'amministrazione comunale di Ruda in collaborazione con le sezioni Anpi di Ruda, Cervignano del Friuli, Aquileia, Terzo di Aquileia, Fiumicello Villa Vicentina, Fogliano Redipuglia, Monfalcone e con il patrocinio di una quindicina di Comuni della Regione - inizierà alle 9.15 presso la caserma Piave di Palmanova, per poi spostarsi verso il cimitero di Privano.
Qui un cippo ricorda il sacrificio dei combattenti della "Montes". L'evento giungerà poi in piazza Cocolin a Saciletto di Ruda, da dove partirà il corteo alla volta di piazza La Spessa. L'arrivo verrà salutato dalle note della Banda mandamentale di Cervignano del Friuli, porterà quindi un indirizzo di saluto il sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi, a cui seguirà il discorso ufficiale tenuto dal presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo. Non mancheranno gli interventi degli alunni della primaria di Terzo d'Aquileia, delle medie di Perteole e i canti del Coro femminile Multifariam della scuola comunale di Musica di Ruda.
La manifestazione vedrà la collaborazione della squadra comunale di Protezione civile e dei volontari dei circoli Arci di Saciletto-Alture e Ruda. «La ricorrenza di Saciletto - commenta Lenarduzzi - che si rinnova ogni anno non guarda al passato. Proprio nel rispetto di coloro che vennero strappati alla giovane vita dal regime nazi-fascista, vanno oggi riaffermati i valori essenziali di libertà e democrazia purtroppo mai acquisiti definitivamente».
«I segnali inquietanti dei nostri giorni, dei manganelli sugli studenti inermi stigmatizzato dall'alto monito del nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ci inducono a riflettere seriamente e a considerare sempre il rischio di bradisismo sul fronte delle più elementari tutele delle forme di espressione. In nome del rispetto delle istituzioni e dei tantissimi servitori dello Stato che onorano la divisa che indossano, gli "errori" devono essere corretti e non consegnati ad imbarazzanti silenzi» conclude il primo cittadino.
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