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Giovani ed esperti pronti per la serie B, trasloco amaro della Dinamo a Romans
Presentata la squadra pronta al debutto in serie B Interregionale, lo sfogo del presidente Palumbo: «Lo sport deve essere tra i fattori di rilancio per Gorizia».
Con la presentazione delle squadre 2024/2025 della Dinamo, dopo 15 anni Gorizia è tornata, ufficialmente, a respirare aria di pallacanestro nazionale. Stella Matutina gremita sabato pomeriggio per il varo della stagione che vedrà i bianconeri, sulle cui divise campeggerà il marchio Dinamica che sancisce il rientro nel basket della famiglia Terraneo, ai nastri di partenza della serie B Interregionale. Collaboratori, dirigenti e tifosi hanno una volta ancora avvolto con il loro entusiasmo vecchi e nuovi giocatori della Prima squadra, ma anche le numerose compagini di un sempre più strutturato settore giovanile.
La dimostrazione per il presidente Tiziano Palumbo e il suo staff che quanto è stato fatto non ha, comunque, alterato lo spirito e l’essenza di una società peculiare per tipologia di nascita e sviluppo. In una serata di passione e di assoluta fiducia per quanto saprà riservare il futuro anche in una categoria nuova e impegnativa come sarà la B, l’unico punto di rammarico (e purtroppo non secondario per importanza) ha riguardato la questione della mancanza in città di una palestra adeguata, che costringerà la Dinamo a giocare in quella di Romans d’Isonzo.
Gorizia dunque si riaffaccia alla pallacanestro che conta, forte di una tradizione macchiata da decenni di oblio, ma senza poterla ancora ospitare in attesa che finalmente il PalaBigot o altre strutture cittadine possano essere a disposizione. Proprio da questo serio problema ha voluto iniziare il suo intervento Tiziano Palumbo, davanti al sindaco Rodolfo Ziberna e ai consiglieri regionali Diego Bernardis e Antonio Calligarus: «Questo parterre di autorità che in passato non abbiamo mai avuto così nutrito, il sindaco mancava in particolare da un paio di appuntamenti, conferma indirettamente che la Dinamo ha raggiunto traguardi che è ormai impossibile ignorare».
«A cominciare - ha rimarcato - da una giunta che allo sport non ha mai dato la giusta rilevanza, come dimostra in tal senso la mancanza di un assessorato. Ma lo sport può e dev'essere uno dei fattori di rilancio per la città. Prima di passare alla presentazione dei programmi e delle squadre per la nuova stagione, è necessario che, come presidente della Dinamo, per rispetto dei collaboratori e dei tifosi che ci hanno spinto e ci spingeranno con il loro entusiasmo, debba sottolineare l’assurda e imbarazzante situazione che ci costringerà a migrare a Romans per le nostre gare casalinghe. Gorizia si riaffaccia nel basket nazionale dopo quindici anni e non ha una palestra in grado di rientrare nei parametri richiesti dalla Lega».
Ha quindi sottolineato che «la notizia che nella ristrutturazione del PalaBigot non è prevista quella del parquet, vecchio ormai di trent’anni, è davvero inconcepibile. Noi siamo riusciti a fare sul campo quello che ci eravamo prefissati e delle nostre ambizioni erano a conoscenza i politici locali. Il nodo della palestra è rimasto, tolti Ceretta e Daidone però non ho notato in questi anni una particolare progettualità in ambito sportivo. Peccato perché tutto questo comporterà una serie di limitazioni, economiche e logistiche, che francamente non ci meritavamo dopo quanto siamo riusciti a costruire e fare».
Passando alla presentazione delle squadre e del mondo Dinamo, Palumbo ha quindi sottolineato le emozioni provate, «soprattutto dopo un’estate intensa e lunga da cui, sono convinto, usciamo molto soddisfatti. Dirigenti, collaboratori, giocatori, ragazze e ragazzi del settore giovanile con le loro famiglie. La casa della Dinamo continua ad allargarsi e ad aumentare i piani. I successi sul campo sarebbero effimeri senza un simile contorno fatto di coinvolgimento e passione. Siamo riusciti a salire in serie B senza perdere lo spirito che ci accompagna dal 1998 e dal campionato di Prima divisione. Oltre a ringraziare di cuore chiunque riesca a sacrificare il proprio tempo per darci una mano a ogni livello, non posso non rivolgere un grazie speciale ai nostri sponsor che ci hanno portato fin qui e ci porteranno ancora più in là».
«La famiglia Terraneo è stata di parola - ha aggiunto - Dinamica sarà il nostro main sponsor accanto agli ormai storici marchi di Goriziana Caffè degli amici Mitja Rogelja e Antonio Crobe, e Comody dell’amico Michele Zucco. Ma un sentito grazie pure ad Equipe, Banca 360, Tecnocoop, Minerva con il suo Hotello e a tutti gli altri sostenitori». Il team manager Carlo Mantesso sottolinea la linea di continuità del progetto. «Per me e Tiziano si tratta della terza promozione da quando lo seguiamo in prima persona assieme a tutti i collaboratori. Ogni volta ha sempre un sapore diverso e ora siamo addirittura arrivati a livelli nazionali. Siamo riusciti a raggiungere simili traguardi senza snaturarci e questo è motivo di enorme vanto».
«Salire i gradini senza perdere le nostre particolari caratteristiche non era affatto scontato. Non potremo giocare a Gorizia? Saremo capaci di superare anche questo inconveniente. Il mio sogno sarebbe farlo all’Ugg, perché è lì che nel 1998 iniziò il nostro viaggio» così ancora Mantesso. Carico ma allo stesso tempo lucido, coach Luigi Tomasi nel presentare il campionato e le prospettive bianconere ha affermato: «La B Interregionale è una categoria nata da pochi anni che un po’ tutti devono ancora inquadrare. Noi saremo, dunque, neofiti in un campionato a sua volta di fresca creazione. Sarebbe fuorviante lanciarsi in proclami dopo due stagioni fantastiche: parlare poco, pugnare tanto per centrare l’obiettivo di salvarsi il prima possibile. Passo necessario per consolidarsi a questi livelli».
«Con la società - ha spiegato - abbiamo lavorato sul mercato con l’intento di apportare le necessarie e inevitabili modifiche a un roster che, comunque, veniva da 54 vittorie in 60 partite. Le prime settimane di lavoro mi hanno lasciato ottime sensazioni, l’integrazione tra vecchi e nuovi è già a buon punto. Ora la parola al campo. Non credo ai pronostici e non sono abituato a farli, ma Ferrara e Valsugana non nascondono la loro intenzione di vincere. Come ho detto, noi dovremo inizialmente studiare tanto e carpire ogni elemento utile per superare la nuova asticella. Peccato non poter giocare a Gorizia avendo un numeroso gruppo di tifosi e dietro a noi un’intera città che vive e respira pallacanestro».
Sulla stessa lunghezza d’onda il capitano, Sirio Braidot: «Sicuramente da goriziano il dispiacere e il rammarico per non giocare in città dopo averla riportata in una categoria nazionale è doppio. Noi più di vincere 54 delle ultime 60 partite non potevamo fare. Ora ci attende una splendida avventura, ottenuta anche grazie a ragazzi come Bullara, Franco e Macaro che pur non facendo più parte della squadra sono ancora legati a questa grande famiglia che si chiama Dinamo. Con i nuovi si è già creato un ottimo clima, hanno capito cosa c’è di speciale in un ambiente che trasuda entusiasmo, passione e tanta, tanta familiarità».
«Vedere anche in questa occasione un simile bagno di folla è sicuramente stimolante. Sarà una delle nostre armi per fare bene anche in questo nuovo campionato. Rispetto per tutti, ma consapevolezza nei nostri mezzi» ha concluso. Il roster vede quindi un mix tra esperienza e giovani: Andrea Colli (1988) ala/pivot, Michael Luis (1995) play/guardia, Siro Braidot (1986) capitano e ala, Andrea Schina (1987) ala, Andrea Cestaro (2000) guardia, Sami Sanad (1998) ala, Giulio Casagrande (1993) ala, Shaka Balladino (2004) play, Matteo Baissero (2004) pivot, Lorenzo Peresson (2005) ala, Tobia Venturini (2002) ala e Matteo Veresano (2005) play.
Foto Mauro Blazica Blazyphotosport
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