Giovani e attivi: i sei candidati di Civica e Solidale «per una Monfalcone a misura di futuro»

Giovani e attivi: i sei candidati di Civica e Solidale «per una Monfalcone a misura di futuro»

VOLTI E IDEE

Giovani e attivi: i sei candidati di Civica e Solidale «per una Monfalcone a misura di futuro»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 01 Apr 2025
Copertina per Giovani e attivi: i sei candidati di Civica e Solidale «per una Monfalcone a misura di futuro»

Dai temporary shop alla sostenibilità, le proposte su aggregazione e inclusione. Ecco le idee dei candidati under 35 della compagine che sostiene il candidato Diego Moretti.

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Tempo di lettura 4 minuti

Farsi ingannare dai sempre più sbandierati luoghi comuni circa la scarsità d’impegno e la mancanza di partecipazione attiva delle nuove generazioni alla vita sociale e politica, è un grosso errore. In questa campagna elettorale, tra le nuove proposte bipartisan, lo dimostrano sei giovani candidati di Monfalcone Civica e Solidale che mettono a disposizione le loro esperienze e idee per proporre visioni nuove sulla città di Monfalcone animati dal voler fare la differenza. «Monfalcone è una città “di giovani” ma non è una città “per giovani”». Partendo da questa riflessione, Monfalcone Civica e Solidale fa conoscere quindi la sua squadra di candidati under 35. Rappresentano un quarto degli aspiranti consiglieri di questa compagine. Si tratta di Giovanna Terzoni, Yasmine Abbane, Nahida Akhter. Con loro ci sono anche Erik Viurna, Giovanni Montena e Francesco Scocchi. Il loro ruolo è duplice. Parte infatti dal dar voce ad una fascia della popolazione spesso poco considerata ma che è capace di proposte che possono migliorare la vita di tutte e tutti senza differenze di età. Dai negozi pop up, ad un centro interattivo per attrarre i giovani. Andiamo a raccontarvi di loro.

Giovanna Terzoni, trentenne con esperienza nell’artigianato, propone di rilanciare la zona di via Sant’Ambrogio con dei “temporary shop” che potrebbero fare la differenza sia per il recupero di negozi sfitti che per la valorizzazione del centro storico. Spazi temporanei per rivitalizzare angoli nascosti della città, sfruttando il potenziale enorme in termini di fascino e autenticità. L’apertura di negozi pop-up in questi vicoli renderebbe attrattiva la zona e con un supporto del Comune potrebbe essere un'opportunità concreta per giovani artigiani, designer e piccoli imprenditori di testare il mercato, senza l’impegno di un investimento a lungo termine. «La possibilità di avere una vetrina temporanea consentirebbe ai giovani di entrare in contatto diretto con il pubblico, sperimentare nuove idee e, perché no, contribuire a dare una nuova identità commerciale a Monfalcone» spiega Giovanna.

Secondo Terzoni, chi gestisce un temporary shop potrebbe essere incentivato a prendersi cura anche della zona circostante, migliorando l’aspetto del vicolo con piccoli interventi di abbellimento, come la cura del verde, l'illuminazione o attraverso delle installazioni artistiche temporanee. Questi piccoli dettagli, uniti all'atmosfera vivace di un negozio pop-up, potrebbero attrarre passanti e residenti, stimolando una comunità che diventa sempre più interconnessa e attiva, creando un circolo virtuoso per nuovi investimenti, nel rispetto dell'autenticità storica di Monfalcone. Yasmine Abbane propone invece uno spazio “co-living” nella nuova struttura nella parte rinnovata del porticciolo Nazario Sauro. Un luogo dove possano coesistere delle zone per l'incontro di giovani, spazi studio, ma anche con possibilità di trovare un calcetto o giochi di ruolo, che possa convivere con una zona bar e uno spazio per esibizioni musicali ed artistiche. Una versione in piccolo dei Navigli, un hub di servizi e socialità, per attrarre giovani e anche meno giovani in una città sempre più spenta.

Nahida Akhter, attenta alle difficoltà di chi si ritrova in un Paese molto diverso dal proprio, propone uno spazio che sia punto di incontro e di informazione per i nuovi cittadini favorendo così i processi di integrazione ed inclusione importanti per una convivenza serena tra nuovi e vecchi cittadini e cittadine. «Come giovane donna, migrata della seconda generazione, avendo vissuto i vari cambiamenti della città, ritengo che alcuni servizi sono fondamentali per facilitare il percorso degli stranieri verso una vita stabile e produttiva a Monfalcone» commenta Nahida.

Tra i giovani volti della civica c’è pure Erik Viurna, cittadino attivo da tempo sulle tematiche ambientali. Già presidente della Consulta Ambiente Monfalconese, rilancia in questi giorni l’importanza di una buona raccolta dei rifiuti e l’impegno assoluto contro il consumo di suolo, decisivo a Monfalcone perché, fa notare, «è il comune in cui quasi la metà del territorio è ormai impermeabilizzata. Monfalcone è tristemente considerata un fanalino di coda su questi temi». Anche Giovanni Montena, insegnante in erba, è da sempre sensibile alle tematiche ambientali. Attivo da anni con NoPlanet B, la sua attività incrocia l’attivismo rispetto al cambiamento climatico con i temi della pace e le sfide di una città complessa come Monfalcone.

Infine, delle new entry fa parte Francesco Scocchi che si candida per la prima volta come consigliere comunale. Il suo obiettivo è riportare i giovani a interessarsi alla politica, promuovendo politiche giovanili concrete e strutturate, non solo simboliche, per incentivare i giovani a rimanere in città anziché trasferirsi altrove. «Il mio intento è quello di migliorare i servizi essenziali per rendere la città più vivibile, ad esempio aumentando i posti disponibili negli asili nido e nelle scuole primarie – illustra Francesco - un altro punto chiave è l’integrazione delle famiglie extracomunitarie, per promuovere una comunità più inclusiva». Tra le proposte di Scocchi vi sono anche delle iniziative post-diploma volte a facilitare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro attraverso collaborazioni con le aziende di Monfalcone.

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