LA TESTIMONIANZA
La storia della famiglia Tardivo spiegata ai giovani, il monito dell'Aned a Ronchi

Il presidente dell'Aned Libero Tardivo ha offerto ai giovani la testimonianza di ciò che ha vissuto la sua famiglia tra il 1940 e il secondo dopoguerra.
In vista della Giornata della Memoria, ieri mattina l’Auditorium comunale di Ronchi dei Legionari ha accolto il primo dei incontri che l’Associazione nazionale ex deportati - con il supporto dell'amministrazione comunale - rivolge agli studenti delle scuole medie della città. Il presidente dell’Aned, Libero Tardivo, attraverso la narrazione delle vicende della propria famiglia ha fatto rivivere ai ragazzi il terribile periodo storico compreso tra il 1940 e il 1945, compreso il secondo dopoguerra.
Lo stesso Tardivo è figlio di un deportato a Dachau, spedito laggiù insieme al fratello. La nascita del movimento antifascista, le prime lotte operaie dalle fabbriche del territorio, la repressione fascista con il Tribunale Speciale sono state tutte azioni che hanno poi germinato la lotta armata partigiana iniziata dopo l’8 settembre 1943 con la prima formazione, composta in molta parte da cittadini ronchesi e monfalconesi. Si trattava della Brigata Proletaria e la sua prima azione fu la Battaglia di Gorizia.
La testimonianza ha poi affrontato i molti rastrellamenti nazifascisti, i violenti interrogatori al carcere del Coroneo a Trieste, la deportazione in Germania e - per chi restava in carcere - c’era poi la Risiera di San Sabba. Poi c'è stato il racconto delle tristi vicende vissute dai fratelli Tardivo nel campo di Dachau, la lotta per la sopravvivenza, la liberazione ed il ritorno a casa. «Fu un ritorno non felice in quanto la situazione nel nostro territorio, nello specifico quella che si presentò nell’Isontino, si presenetò ostile ai deportati, non riconosceva loro il valore delle sofferenze e delle scelte fatte» sottolinea Tardivo.
«Per molti operai c'è stata anche la scelta di andare ad est, ma si è trattato di un periodo molto controverso ed in tanti sono rientrati a casa – sono ancora le parole del presidente dell'Aned - nonostante le sofferenze subite, queste persone hanno 'firmato' la nostra Costituzione, hanno permesso a noi di vivere in pace e democrazia e non va dimenticato che il Gonfalone del Comune di Ronchi è insignito della Medaglia d’Argento al valor militare per la lotta partigiana». Un altro richiamo rivolto ai ragazzi, ha riguardato il «valore del diverso» portatore di ricchezza - spesso nascosta- e, a finire, Tardivo ha rivolto agli studenti un appello alla partecipazione, nel sociale e nella vita della comunità, «unica medicina contro l’intolleranza e le incomprensioni che generano odio tra le genti».
All'incontro, l'amministrazione comunale è stata rappresentata dal vicesindaco Enrico Papais. «Ringrazio il signor Libero Tardivo e l’Aned per le tante attività che insieme propongono con le scuole – sono le parole di Papais - si tratta di importanti momenti di confronto intergenerazionale, molto apprezzati dai giovani i quali appaiono sempre molto interessati e sensibili alla materia». «Mi rendo conto – aggiunge il vicesindaco - che non sono argomenti facili da trattare, bisogna infatti trovare il giusto linguaggio e il modo adeguato di comunicare con le giovani generazioni. Fondamentale è che anche loro non dimentichino ciò che è stato e ciò che non dovrà più riaccadere. Le guerre e la violenza sono il male del mondo, si possono prevenire soltanto investendo in istruzione e cultura».
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
