Bomba disinnescata alla Transalpina, gli evacuati tornano a casa

Bomba disinnescata alla Transalpina, gli evacuati tornano a casa

la mattinata

Bomba disinnescata alla Transalpina, gli evacuati tornano a casa

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Lug 2023
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Terminata in poco meno di un'ora l'operazione di bonifica, 2350 persone possono ora tornare a casa. Il racconto delle operazioni.

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È iniziata "l'operazione bomba" sul confine di Gorizia e Nova Gorica, questa mattina dalle 7, chiudendosi proco prima delle 11. A Montesanto, la prima mattinata ha visto ben poche persone aggirarsi tra le vie deserte, con i mezzi delle forze dell'ordine, protezione civile e Croce rossa che hanno iniziato a presidiare il territorio. Dall'altra parte del confine gasilci, polizia e protezione civile slovena facevano altrettanto, con l'aggiunta degli artificieri che sono arrivati prima delle 8 nel punto dov'è riemerso l'ordigno.

Alle 10, il suono di una sirena, durato circa un minuto, ha annunciato l'inizio dell'operazione. Alle 10.50, è stata comunicata la fine delle operazioni: gli artificieri Benjamin Kreševec e Aljaž Leban sono riusciti a rimuovere in sicurezza entrambe le spolette. Una sirena di 30 secondi ha segnalato la fine del pericolo. Le persone evacuate possono rientrare nelle loro abitazioni e la circolazione del traffico può riprendere anche attraverso i valichi confinari, che sono stati riaperti.

In piazza della Transalpina solo i pochi addetti alla vigilanza e all'aiuto delle persone che ne hanno fatto richiesta, appena un paio, sono rimasti sul posto. Alle 9, scade il termine per l'evacuazione della zona, con gran parte dei residenti nelle zone interessate che hanno atteso fino all'ultimo per prepararsi e partire. Al servizio navetta messo a disposizione della Cri, in partenza da via Caprin, non si è presentato nessuno alle tre partenze previste (alle 7, 8 e 9). Tredici sono le persone fragili che sono state accompagnate altrove tra ieri e stamani.

Non a caso, solo due hanno scelto di recarsi al centro di raccolta in via del San Michele. A essere coinvolti sono 670 nuclei che, sommata alla popolazione oltreconfine, si arriva a circa 2350 persone. Le aree interessate in Italia sono le vie Montesanto, Scaramuzza, Brigata Etna, Foscolo, Michelstaedter, Rocca, Caprin, Ciconi, Percoto, Luzzato, Paternolli, Catterini, Bernardis, San Gabriele e Merici. I valichi di Salcano e San Gabriele sono stati chiusi alle 7, con i mezzi sloveni a presidiare, mentre polizia locale, polizia ed esercito hanno fatto altrettanto in sedici diversi punti del quartiere.

Bomba al confine di Gorizia, off limit spazio aereo e punti panoramici


Durante l'intervento, tutti gli edifici situati nella “fascia rossa” erano sotto il controllo dei vigili del fuoco, della protezione civile e delle forze dell’orine. Inoltre, l'area è stata sorvolata da droni per scopi di registrazione. Attorno alle 10, la sirena ha messo il segnale e gli artificieri hanno fatto scendere la bomba aerea inesplosa - inglese della Seconda guerra mondiale - in una fossa appositamente preparata, profonda oltre 4 metri, circondata da 125 balle di fieno. Queste erano inumidite con acqua per prevenire eventuali rischi di incendio, soprattutto se l’ordigno non fosse stata disinnescato correttamente nella prima fase, mediante la rimozione di entrambi gli inneschi meccanici.

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