Giornata della memoria a Ronchi, «testimoniare il coraggio ai giovani»

Giornata della memoria a Ronchi, «testimoniare il coraggio ai giovani»

La commemorazione

Giornata della memoria a Ronchi, «testimoniare il coraggio ai giovani»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 27 Gen 2023
Copertina per Giornata della memoria a Ronchi, «testimoniare il coraggio ai giovani»

Breve momento di fronte al cimitero per

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Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”. Questa è una delle frasi più significative di quelle riportate nel diario di Anna Frank, la giovane ragazza ebrea che raccontò la terribile pagina dell'Olocausto. Di questo dramma - della Shoah - si è fatta memoria stamane anche a Ronchi dei Legionari con una cerimonia pubblica tenutasi dinnanzi al monumento dedicato agli uomini e alle donne della città che persero la loro vita nei campi di concentramento. 

Erano presenti al momento commemorativo le autorità civili e militari, la sezione locale dell'Anpi e l'Aned. Dopo la deposizione di una corona in onore delle vittime dei campi di sterminio, il presidente della locale sezione dell'Associazione Nazionale Ex Deportati, Libero Tardivo, ha ricordato il terribile silenzio delle persone che rimasero sconvolte dalla furia nazifascista a causa dei patimenti subiti, quel senso di smarrimento provato dai deportati e le sofferenze indicibili che misero alla prova tutte quelle genti. Si è trattato di racconti di fame e freddo, di sfruttamenti e violenze di cui ha parlato anche il vicesindaco Enrico Papais nel suo discorso alla cittadinanza.

"Anche qui, a Ronchi dei Legionari, conosciamo benissimo i crimini commessi dalla Germania nazista e dai fiancheggiatori italiani - sono le parole del vicesindaco, Enrico Papais - la nostra città infatti subì un pesante rastrellamento il 24 maggio 1944, all’incirca un anno prima della fine della guerra. In quell’occasione furono portati nei lager nazisti molti uomini e donne. Furono in totale 158 le persone deportate, molte delle quali non fecero più ritorno. E ancora il vicesindaco: "Le derive nazionalistiche e i venti di guerra attuali, ci indicano che non abbiamo ancora compreso a fondo il valore e il significato intrinseco della parola pace”.

Significativo è stato inoltre il discorso di don Luigi Fontanot, cooperatore dell'unità pastorale di San Lorenzo e Santo Stefano. "La memoria è doverosa e sacrosanta - sono state le parole del sacerdote - perchè i nostri padri ci hanno ridato la dignità e la forza di riprendere in mano le nostre vite". Don Fontanot ha altresì ricordato ai presenti che la memoria non è una ritualità o una semplice ripetizione di gesti. "Dobbiamo scoprire modalità nuove per portare avanti la testimonianza nel mondo che cambia. Ad ogni generazione bisogna testimoniare il coraggio".

Tutto il nostro incontro è stato una benedizione che ci dà la forza di ringraziare chi ha fatto del bene per noi" così in chiusura don Fontanot. Ad Aquileia, invece, la Sala consiliare ha ospitato l’incontro tra la consigliera regionale di parità Anna Limpido e gli studenti della scuola media: sono stati letti alcune pagine del libro “Ricordi di ore difficili” (Vita Activa) sulla storia di Anna Curiel Fano, donna triestina della comunità ebraica perseguitata dal delirio nazista. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Comune, l’associazione Casa internazionale delle donne di Trieste e il patrocinio della Commissione regionale per le pari opportunità.

Impegnata anche l’associazione Irase della Uil scuola, nonchè il supporto della Prefettura di Udine. Presente il sindaco Emanuele Zorino che ha da subito evidenziato l’importanza del ricordo dei gravi storici accaduti, concetto ripreso dal dirigente scolastico Stefano Zulini. Coinvolgente il racconto fatto da Patrizia Saina, presidente dell’associazione e casa editrice, e dalla curatrice Silva Bon. “La pace conquistata non deve mai farci abbassare la guardia - così Limpido - oggi non è solo la giornata della memoria, è anche quella dell’attiva responsabilità di tutti noi come portatori di pace per mantenere quello che abbiamo ereditato”.

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