Gestione rifiuti a Monfalcone, Cisint e Venni: «Tari abbassata e servizi potenziati»

Gestione rifiuti a Monfalcone, Cisint e Venni: «Tari abbassata e servizi potenziati»

LA REPLICA

Gestione rifiuti a Monfalcone, Cisint e Venni: «Tari abbassata e servizi potenziati»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 19 Ott 2024
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La risposta ai consiglieri Morsolin e Saullo «Non regge la comparazione con Caorle, dette falsità sulle coperture tramite il Fondo Sociale Ambito».

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Su quello che i consiglieri Morsolin e Saullo de La Sinistra per Monfalcone, alcune settimane fa, hanno definito il «fallimento della politica sui rifiuti dell'amministrazione leghista e l'affannosa ricerca di qualche giustificazione», la giunta comunale monfalconese non ci sta replicando attraverso una conferenza stampa tenutasi stamane in municipio. Un incontro nel quale l’assessore alle Priorità strategiche per lo sviluppo urbano, Anna Maria Cisint e l’assessore alla Pulizia e alle Società partecipate Paolo Venni hanno illustrato gli sviluppi temporali, i dati e i risultati raggiunti in materia.

«È un tema di cui andiamo orgogliosi – riferisce Cisint – Monfalcone è la città più pulita di molte altre in regione e non solo. Prima del nostro arrivo nel 2016, la città era sporchissima. Per pulirla ci vuole una strategia che non può essere univoca e noi abbiamo individuato l’assessore Venni che è diventato un tecnico del settore». L’ex sindaco riferisce che nell’arco temporale tra il primo mandato e il corrente anno, il “panorama contrattuale” si è diversificato cambiando: sono stati introdotti nuovi sistemi di raccolta che sono stati potenziati e sono mutate le strategie adottate.

Tra le innovazioni, c’è stato il sistema Vasco che - se i due consiglieri di minoranza criticano in quanto è costato troppo - mentre «sarebbe bastato chiedere ad Isa di aggiungere un giro al ritiro della plastica, per diminuire la quota di indifferenziata e far risparmiare i cittadini», Cisint lo definisce una garanzia di «tranquillità umana» che ha permesso ai cittadini di gestire i propri acquisti senza doversi preoccupare di velocizzare i tempi di consumo e le modalità di smaltimento di determinati alimenti “generatori” di un rifiuto umido che deperisce molto velocemente con tutte le “conseguenze del caso” quali cattivi odori e questioni di igiene. Dunque, i due assessori passano alle cifre. Nel 2023, l’utilizzo di Vasco si traduce in 9800 accessi – 408 al giorno – su un totale di 117mila utenti coinvolti. Cisint e Venni non hanno quindi risparmiato a Morsolin e Saullo le critiche sui «giri tolti», da loro richiamati, che – precisa Venni - «sono stati rimessi da noi».

«In questo campo Monfalcone riesce a fare peggio di famose località turistiche del Veneto, come Caorle ad esempio, che differenziano più della nostra città, pur potendo vantare flussi turistici di milioni di persone. Forse è meglio evitare certe scuse» affermavano ancora sul tema gli esponenti di sinistra che hanno pure fatto notare: «l'amministrazione fatica a spiegare la progressiva lievitazione dei costi senza migliori risultati, finendo per incolpare i cittadini, magari quelli che vengono da fuori, un eterno mantra su cui scaricare ogni variabile negativa, senza la minima autocritica». Anche su questo, netta è stata la replica di Cisint che difende la giunta affermando di essere «riusciti a trovare soluzioni senza aumentare la Tari» perché «noi l’abbiamo abbassata e abbiamo fatto potenziare i servizi».

Poi, su quella che Morsolin e Saullo hanno definito la «copertura del buco sulle bollette con 80mila euro che si voleva prendere persino dal Fondo Sociale dell'Ambito», gli assessori non sono restati in silenzio rispondendo che sono stati i Comuni di Sinistra - che fanno parte dell’Ambito – ad optare per il taglio dei fondi richiamati mentre – aggiunge Cisint - «i fondi di bilancio servono a finanziare parte dei servizi generali senza accrescere la fiscalità generale e questo ha una rilevanza enorme».

«Ci vuole onestà intellettuale – aggiunge Venni – e bisogna approfondire di più. Accetto la sfida della critica sui dati». Dati che va ad analizzare facendo un intervento nel quale – richiamando la città di Caorle citata da La Sinistra – illustra che il costo pro capite per la gestione dei rifiuti urbani è di 711 euro nella località veneta contro i 160,66 euro di Monfalcone ma a parità di raggiungimento della differenziata che in entrambi i Comuni ha raggiunto il 66%. Praticamente, Caorle registra il +444% di costi rispetto alla località bisiaca. Quella effettuata – secondo Cisint e Venni – è una comparazione che non regge.

All’idea della Sinistra che sostiene i costi siano aumentati e «ripartiti sulla fiscalità generale» e che non sia stato prodotto «nessun risultato in termini di «miglior quota di differenziata conferita», reagisce ancora una volta Venni il quale parla di «sfida vinta a mani basse» elencando i servizi in più che sono stati ottenuti in otto anni amministrativi: spazzamento strade su entrambi i lati, svuotamento giornaliero dei cestini nei rioni, l’introduzione dello “spazzino di rione” e il potenziamento del lavaggio cassonetti. Tra le novità future, Venni “guarda alto” e pensa alla realizzazione del nuovo centro di raccolta, alla creazione di una zona di raccolta a livello interrato ad alta tecnologia, al posizionamento dei punti Raee dedicati al deposito delle apparecchiature elettriche ed elettroniche ed una raccolta ad hoc di indumenti ormai inutilizzati e “scartati” esclusivamente durante i periodi del cambio di stagione.

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