Gestione italo-slovena dell'Isonzo, Pd: pressing su Lubiana per superare Osimo

Gestione italo-slovena dell'Isonzo, Pd: pressing su Lubiana per superare Osimo

le posizioni

Gestione italo-slovena dell'Isonzo, Pd: pressing su Lubiana per superare Osimo

Di Redazione • Pubblicato il 11 Lug 2024
Copertina per Gestione italo-slovena dell'Isonzo, Pd: pressing su Lubiana per superare Osimo

Dopo le richieste di Alleanza Verdi Sinistra sul tema, interviene anche il Pd chiedendo di superare gli Accordi di Osimo prima di avviare opere in Italia.

Condividi
Tempo di lettura

«Bisogna fare una forte pressione sulla Slovenia per la redazione di un piano di gestione transfrontaliero dell’Isonzo, prima di pensare a qualsiasi opera in territorio italiano per ‘rifasare’ le oscillazioni provocate dalla diga di Salcano». A chiederlo sono la segretaria Pd provinciale di Gorizia, Sara Vito, e il responsabile provinciale Ambiente dello stesso partito, Michele Tofful, in merito a quanto previsto dal testo della legge di assestamento regionale, recentemente discusso in commissione, autorizzando la Regione a finanziare il Consorzio di bonifica della Venezia Giulia.

Il contributo straordinario di 2 milioni di euro è “al fine di effettuare gli interventi di mitigazione degli effetti dei deflussi discontinui (hydropeaking) del fiume Isonzo”. Per i dem, premendo sulla vicina repubblica «solo così si possono superare gli accordi del trattato di Osimo, che permettono ai gestori della diga di Salcano di passare in pochissimo tempo da 18 a 120 metri cubi al secondo rilasciati a valle. Chiediamo un interessamento da parte della Autorità competenti, inclusa l'Autorità di Distretto di Venezia e il Governo per raggiungere l'obiettivo della tutela sostenibile della risorsa nell'interesse di entrambe le comunità».

Tofful ricorda che proprio in commissione, «il direttore centrale della Direzione Ambiente Canali ha confermato che in maggio c'è stata una riunione della commissione mista italo-slovena, durante la quale il Governo sloveno ha preso atto che dovranno attuare la direttiva acque. È necessario insistere su questa strada passando dalle parole ai fatti». Parallelamente, prosegue, «è necessario coinvolgere tutti i portatori di interesse nei progetti messi in campo e finanziati in parte dalla Regione con l’assestamento di bilancio, su indicazione del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia, ovvero la sistemazione delle briglie di Straccis e Piuma e la realizzazione di un invaso nella cava Postir».

L'obiettivo espresso dal Pd è che «non vengano realizzate opere troppo impattanti e non vengano fatti gli interessi solo di una parte, ma della collettività. Bisogna tenere conto infatti che l’Isonzo ci offre altri servizi fondamentali – sottolinea infine Tofful - oltre all’acqua per l’irrigazione e la produzione idroelettrica: la ricarica della falda da cui preleviamo acqua potabile, la depurazione naturale (si veda a tal proposito il fenomeno delle mucillagini) e ripascimento delle spiagge costiere». A chiedere un ripensamento su questa linea contributiva straordinaria era stata anche la consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Serena Pellegrino.

Interviene anche la consigliera regionale dem Laura Fasiolo, chiedendo appunto di «ripensare a un piano di manutenzione come quello che l'amministrazione regionale aveva portato a compimento nel 2014, ma soprattutto accorciare i tempi per il contratto di fiume, cercando di replicare il largo coinvolgimento che il centrosinistra aveva attuato per il piano. Bisogna poi evitare, con azioni decise, i deflussi discontinui della portata d'acqua. Ecco perché abbiamo presentato con tutta l'opposizione una richiesta di audizione dell'assessore alla Difesa dell'ambiente, del consorzio di Bonifica, dei sindaci dei Comuni rivieraschi dell'Isonzo e la commissione competente del Gect».

Secondo l'ex senatrice, «è necessario porre poi attenzione anche agli effetti sulla biodiversità del fenomeno e monitorare la situazione sulla flora e la fauna dell’Isonzo. Inoltre è auspicabile che oltre alla sicurezza idraulica e all’aspetto ambientale si riesca a rendere l’Isonzo fruibile dal punto di vista turistico in tempo per l'evento Go!2025». La manutenzione dei parchi regionali attorno al fiume, continua la consigliera, «è fondamentale, n'è un esempio il parco Piuma, di proprietà regionale, oggi non ben mantenuto e per cui chiederemo maggiori lumi all’amministrazione regionale. Rispetto al ponticello pedonale cosa si intende fare? Il cantiere che otto mesi fa lo ha smontato oggi è fermo e l’assessore regionale, rispondendo a un’interrogazione, ha dichiarato che il muretto crollato è responsabilità del Comune scaricando la competenza».cold-smooth-tasty

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione