Fvg Pride, no al patrocinio da Monfalcone: Fratelli d'Italia appoggia Garritani

Fvg Pride, no al patrocinio da Monfalcone: Fratelli d'Italia appoggia Garritani

LA POSIZIONE

Fvg Pride, no al patrocinio da Monfalcone: Fratelli d'Italia appoggia Garritani

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 29 Ago 2024
Copertina per Fvg Pride, no al patrocinio da Monfalcone: Fratelli d'Italia appoggia Garritani

I consiglieri comunali Sartor, Zorzenon, Resuli e Bastone appoggiano l’approccio tenuto dal reggente Garritani: «Non può rispondere al comune sentire della nostra comunità»

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A seguito della richiesta al Comune di Monfalcone per il patrocinio al Fvg Pride 2024, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Monfalcone si allinea a quanto deliberato dalla giunta comunale. Il partito conviene sul totale dissenso con le valutazioni di fondo contenute nelle motivazioni del manifesto, del quale è stata richiesta l'adesione «lasciando spazio ad affermazioni pregiudiziali e faziose» come quelle che gli organizzatori della manifestazione ritengono consistano «nell'arrivo di un periodo storico-politico molto oscuro nel nostro Paese, successivo al dopoguerra determinato dall'insediamento di un governo di estrema destra».

FdI spiega che si tratta palesemente di una posizione politica radicale di parte e che – in quanto tale - «non può rispondere al comune sentire della nostra comunità». «Il nostro gruppo si pone, manifestando totale dissenso verso alcune delle proposte della piattaforma contenuta nel manifesto che dovrebbe essere oggetto di adesione e che risultano in pieno contrasto con la legislazione vigente e con i nostri principi – scrivono il capogruppo Denis Sartor e consiglieri Luca Zorzenon, Luis Resuli e Luigi Bastone - come la legge per regolare la pratica dell'utero in affitto, la gestazione per altri, l'abolizione del Concordato, l'eliminazione dei crocefissi dalle scuole e l'abolizione dell'ora di religione».

«Fratelli d’Italia è da sempre attento alla tutela delle libertà e dei diritti che però devono sempre conciliarsi con il rispetto dei diritti e dei valori di tutti gli altri – continuano gli esponenti - ogni forma di mobilitazione rivendicativa non può diventare occasione di umiliazione per una parte della società, per la dignità delle donne e vilipendio della religione, ponendosi peraltro in palese contrasto con il rispetto dei principi democratici di tutela del valore della famiglia cosi come sancito dalla nostra Costituzione».

Infine, considerando l’iniziativa «un connotato di parte e fazioso che esprime tale manifestazione usata non tanto per l’eguaglianza di genere ma per una mera pubblicità politica», il gruppo consiliare esprime il proprio totale appoggio al vicesindaco reggente Antonio Garritani «per l’immancabile precisione nella stesura e nelle motivazioni adottate per il giusto rilievo» della questione.

Nella foto: l'edizione del 2021 a Gorizia

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