le ricerche negli archivi
Furono in 400 a lasciare Farra d'Isonzo per la Grande guerra, uno studio racconta le loro storie
Il conflitto sconvolse la comunità locale, vittima di ripetuti bombardamenti. L'appello ai cittadini per trovare nuove testimonianze.
Sulla scia di altri comuni del Goriziano, l’amministrazione comunale di Farra d’Isonzo nel corso del 2020 si è attivata, avvalendosi del supporto dello storico locale Giorgio Milocco, nella ricerca e nel recupero di tutti i nominativi dei propri cittadini richiamati nell’esercito austro-ungarico e di quelli che hanno partecipato in prima persona al conflitto mondiale. In ogni caso, il fine va oltre, in quanto si vuole realizzare una serie di iniziative per ricordare degnamente anche gli stessi caduti in divisa asburgica e i farresi deceduti per malattie contagiose (come colera e tifo), nonché a seguito dei bombardamenti austro-ungarici a cui il paese fu soggetto per lungo tempo.
In questa ottica, si è dimostrata interessata anche l’associazione "Amici della Croce nera austriaca", che da anni segue queste iniziative nella provincia di Gorizia e nel mandamento di Cervignano, fino al comune di Chiopris-Viscone. Nei prossimi mesi, compatibilmente con la situazione epidemiologica, si proseguirà nella ricerca che ha dato sino ad ora significativi risultati: sono stati consultati infatti l’Archivio storico comunale e quello parrocchiale di Farra, l’Archivio della curia arcivescovile e di Stato di Gorizia, mentre per il momento non si è potuto accedere a quello di Trieste.
Alcuni dati possono già da ora far riflettere: oltre quattrocento uomini furono richiamati in guerra, di cui una cinquantina morirono o per ferite riportate o per aver contratto malattie. Una settantina, invece, furono i deceduti in paese a causa dei bombardamenti austro-ungarici, trovandosi il paese quasi a ridosso del fronte, e per il propagarsi all’interno delle case di colera e tifo. Il rapporto con la popolazione consoliderà la ricerca, con un servizio in biblioteca comunale con lo stesso storico. Saranno raccolte testimonianze orali e si recupererà, duplicando e riconsegnando, quanto i farresi porteranno in visione, come foto, lettere, memorie e diari.
Nella foto: Antonio Andrian von Werburg (1861-1944). Cittadino di Farra d’Isonzo, sposato con la figlia del sindaco di Cracovia, Generale a Leopoli e Governatore militare a Belgrado (collezione privata). La vallata dell'Isonzo vista dalla strada di Ternovo. In fondo, il monte Matajur (Museo Risorgimento Bologna).
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