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In fumo oltre 3.500 ettari, Lubiana studia la difesa del Carso
Proseguono le bonifiche, ancora pochi focolai. L'idea del premier Golob.
Ci si avvia verso la normalità sul Carso sloveno, anche se la parola fine sugli incendi di quest’ultima settimana deve ancora essere scritta. Già da ieri, la popolazione dei territori evacuati è stata fatta rientrare, mentre rimangono tutt’ora dei piccoli focolai che bruciano nell’area nord, verso il Vipaco. Durante l’ultimo giorno, 1.500 vigili del fuoco arrivati da tutto il Paese sono stati nuovamente impegnati per contrastare le fiamme, mentre nella notte hanno operato in 700.
“Stiamo eseguendo le bonifiche - spiega il comandante dei gasilci di Nova Gorica, Simon Vendramin - e il personale sta controllando che i roghi non tornino ad alimentarsi. Anche domani saremo qui in 300 per ulteriori controlli, quindi valuteremo quanto altri giorni rimanere”. Nel campo base di Kostanjevica na Krasu, sulla collinetta della chiesa di San Martino, l’atmosfera è molto più tranquilla rispetto ai giorni passati. Si intravede all’orizzonte il monumento di Cerje, attorno le chiazze nere.
Il lascito del fuoco è evidente, rimane ancora una pesante puzza di fumo che il vento cerca di spingere lontano. Nel cielo, risuonano fissi i motori degli elicotteri: una decina quelli attualmente in funzione, ancora impegnati a sverzare ettolitri d’acqua sulle braci. “Il fronte del fuoco non è una linea - ancora il capo dei vigili - ma segue diverse curve, arrivando in punti non facili da raggiungere”. Tra questi, c’è l’area di Temnica dove le operazioni sono state rese particolarmente ostiche.
Lungo le strade, rimangono affissi cartelli e lenzuola con messaggi di ringraziamento a chi si è impegnato in prima persona contro le fiamme. A poca distanza, si vedono già alberi e spiazzi completamente anneriti dal fumo. Le autorità hanno avvisato tutti di non avvicinarsi alla zona colpita, con il rischio che rami e tronchi possano staccarsi da un momento all’altro. “La prossima settimana - ha scritto il premier Rober Golob - partiremo anche con un elenco completo dei danni a beni privati e pubblici”.
Il primo ministro di Lubiana ha inoltre evidenziato che “un autunno, oltre ad un serio e responsabile aggiornamento sistematico dell’organizzazione e delle attrezzature di un’area sempre più importante di protezione e soccorso, prepareremo anche un vasto piano preventivo per la protezione del Carso”. Nel frattempo, si guarda l’ampiezza che ha raggiunto la devastazione, con quasi 3.500 ettari andati in fumo. Attesa anche una revisione del sistema dei gasilci, ha annunciato Golob.
Sul fronte italiano, sono proseguite anche per l'intera giornata odierna le operazioni di spegnimento e bonifica dei due incendi boschivi che da più giorni stanno impegnando vigili del fuoco, Corpo forestale regionale e volontari Antincendio boschivo della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Sia per l'incendio del Carso tra Trieste e Gorizia che per quello della Val Resia, sono continuati per l'intera giornata i lanci d'acqua da parte dei mezzi aerei.
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