Fotovoltaico, mezzi elettrici e zero emissioni: così l'aeroporto di Ronchi diventa green

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Fotovoltaico, mezzi elettrici e zero emissioni: così l'aeroporto di Ronchi diventa green

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 13 Giu 2024
Copertina per Fotovoltaico, mezzi elettrici e zero emissioni: così l'aeroporto di Ronchi diventa green

Inaugurati l’impianto fotovoltaico più grande tra gli aeroporti italiani e il nuovo parco mezzi elettrici dello scalo. Obiettivo zero emissioni di CO2 entro il 2027.

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Sono stati presentati e inaugurati, stamane (giovedì 13 giugno) alle 11, l’impianto fotovoltaico e i nuovi mezzi elettrici del Trieste Airport a Ronchi dei Legionari. All’iniziativa hanno preso parte l’amministratore delegato dell’aeroporto, Marco Consalvo, l’assessore regionale all’ambiente e all’energia, Fabio Scoccimarro e il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma. Presenti anche il sindaco di Ronchi dei Legionari, Mauro Benvenuto e l’assessore comunale all’ambiente, Alessandro Bassi. Sono 5900 i pannelli fotovoltaici installati che hanno 3,2 megawatt di potenza, per un totale di 3,4 gigawatt di produzione oraria.

Questi renderanno possibile una produzione di energia straordinaria. Il Trieste Airport possiede anche più di una ventina di mezzi elettrici – veicoli, trattori, autovetture, autobus e carrelli - che fanno parte dell’investimento green dello scalo. L’impianto è in funzione da fine marzo. Alla fine del mese di maggio invece, è stata completata la conversione elettrica dei mezzi di servizio rampa. Sarà prodotta più energia da fonti rinnovabili rispetto all’effettivo fabbisogno. L’obiettivo zero emissioni di CO2 entro il 2027 è ambizioso e verrà raggiunto attraverso un piano di azioni mirate e controlli sull’efficacia delle misure previste.

Il primo importante step è stato completato con l’entrata in funzione, già a fine marzo scorso, di un nuovo impianto fotovoltaico di 3.143 kW di potenza installata integrato con batterie di 600 kW di potenza per l’accumulo e il riuso dell’energia rinnovabile prodotta, e con la sostituzione - lo scorso maggio - dei mezzi operativi di scalo con nuovi mezzi elettrici. La completa decarbonizzazione dello scalo regionale avverrà entro il 2027 attraverso l’azzeramento delle fonti emissive di CO2 dirette e indirette prodotte e riferibili al gestore aeroportuale con la contemporanea produzione e uso di energia rinnovabile, in sostituzione delle fonti fossili, dal nuovo impianto fotovoltaico in funzione.

Per raggiungere la completa decarbonizzazione, oltre al nuovo impianto fotovoltaico integrato con batterie e alla sostituzione dei mezzi operativi in elettrici, Aeroporto Friuli Venezia Giulia ha inoltre programmato nell’ambito del Piano quadriennale degli interventi 2024-2027 approvato dall’Ente nazionale aviazione civile (Enac) investimenti per la riduzione della dispersione energetica dell’aerostazione, installazione di nuove Unità di Trattamento dell’Aria e nuove pompe di calore che miglioreranno l’efficienza energetica dello scalo riducendone sensibilmente i consumi.

La Regione Friuli Venezia Giulia ha supportato la realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico nell’ambito del progetto Noemix, che prevede la sostituzione progressiva delle auto di servizio della pubblica amministrazione regionale in auto elettriche. I consumi del parco auto regionale Noemix saranno bilanciati con la produzione e immissione in rete di energia prodotta dal fotovoltaico in aeroporto. L’esubero di energia non auto-consumata da aeroporto viene quindi ceduta in rete, per dare seguito alle previsioni del progetto Noemix così previsto dal programma Ue Horizon 2020. In tale ambito, l’assessorato all’Ambiente di Regione Friuli Venezia Giulia ha disposto un cofinanziamento di 3,5 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in aeroporto.

Grazie alla sinergia con Regione e amministrazione comunale di Ronchi, dallo scorso aprile al prossimo ottobre lo scalo copre l’intero fabbisogno energetico con il nuovo impianto fotovoltaico integrato con batterie. L’impianto è realizzato su due aree distinte: uno in copertura dell’edificio “parcheggio multipiano” del polo intermodale di Trieste Airport e il secondo in area air side in modalità “posa a terra”. Trieste Airport a fine maggio scorso ha inoltre completato l’acquisto e la messa in esercizio dei nuovi mezzi elettrici per i servizi di handling. Trieste Airport si è aggiudicato il bando di gara pubblico istituito dall’Enac che ha stanziato un finanziamento di 2.735.072 milioni di euro integrato con 911.691 euro in autofinanziamento da parte di Aeroporto Friuli Venezia Giulia Spa.

L’adeguamento della propria flotta aziendale Gse – Ground support equipment - con nuovi mezzi dotati di motori elettrici è un ulteriore importante passo in avanti per la decarbonizzazione dello scalo regionale. Sono stati acquisiti e messi in funzione 29 nuovi mezzi elettrici, utilizzati in aeroporto per for¬nire i servizi agli aeromobili in sosta, dal carico e scarico delle merci e dei bagagli, all’imbarco e sbarco dei passeggeri e degli equipaggi.

A definire tutto ciò «esempio di visione che diventa realtà e che ha gambe per andare ben oltre» è stato il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma che ha anche affermato: «La svolta green dell’aeroporto di Trieste è un ulteriore passo nel processo di riconciliazione del trasporto aereo con l’ambiente che ha l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2, in linea con l’orientamento europeo». «Grazie all’impegno sinergico tra Enac, la Regione Autonoma Fvg e Aeroporto Friuli Venezia Giulia – continua Di Palma - la decarbonizzazione dello scalo di Trieste sta diventando una realtà tangibile con la combinazione del fotovoltaico e dell’utilizzo di mezzi elettrici per l’operatività dello scalo».

«L’Enac continua a investire concretamente sulla sostenibilità, fornendo il suo contributo tecnico, regolatorio e di visione a un comparto aerospaziale sempre più proiettato verso il futuro, in cui la tutela ambientale, ovvero del nostro pianeta, deve diventare il paradigma di una svolta globale». Di «saper sposare politiche energetiche e ambiente» ha riferito Scoccimarro, che ha sottolineato l’importanza di poter contare su una produzione energetica che non ha un impatto negativo sull’agricoltura e l’ambiente.

«Con il progetto Neimix – continua Scoccimarro - il Friuli Venezia Giulia si candida a essere la prima regione in cui una quota consistente dei veicoli aziendali di Comuni, Aziende Sanitarie, Regione e in generale di Enti Pubblici sarà sostituita da veicoli elettrici. Aggregando le esigenze di Pubbliche Amministrazioni diverse, si passerà dall’attuale modello per l’acquisto delle autovetture ad uno nuovo, imperniato su un servizio di mobilità elettrica “smart”, più efficiente, sicuro e produttivo».

«Ben venga pertanto l’iniziativa presentata oggi a cui la Regione ha contribuito con interesse, che ci permette di avvicinarsi a uno degli ambiziosi obiettivi su cui opera l’Ente regionale per un territorio più verde e privo di emissioni di carbonio, grazie agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili, ma allo stesso tempo connesso con il mondo e competitivo».

«L’aeroporto del Friuli Venezia Giulia ha l’obiettivo di incrementare in maniera significativa e costante i collegamenti aerei internazionali e le frequenze dei voli domestici. Questo sviluppo dei collegamenti andrà in parallelo al raggiungimento entro il 2027 dell’azzeramento delle emissioni di CO2 prodotte dal gestore aeroportuale» a dichiararlo è stato l’amministratore delegato del Trieste Airport, Marco Consalvo.

Positivo anche il commento dell’amministrazione comunale ronchese. «Il nostro è il primo aeroporto in Italia che va verso l’impatto ambientale totalmente green» commenta l'assessore Bassi. Un pensiero, quest’ultimo, condiviso anche dal primo cittadino Benvenuto, soddisfatto del lavoro svolto che ha permesso «un cambio di passo notevole» anche sulla gestione e offerta dei voli.

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