la mostra
Le foto più belle del National Geographic, volti e storie di donne ad Aiello
Da venerdì la mostra negli spazi del Palmanova Outlet, viaggio nella storia delle donne.
Un viaggio nelle storie ispiratrici, commoventi e straordinarie di donne che hanno superato limiti e avversità, tracciando nuove strade per sé stesse e per gli altri. Apre al pubblico dal primo aprile "Women: un mondo in cambiamento", la mostra di National Geographic che sarà inaugurata venerdì al Palmanova Village di Aiello del Friuli e, in contemporanea, negli altri quattro centri dello shopping del gruppo Land of Fashion in Italia. Uno sguardo sulla condizione femminile attraverso le fotografie provenienti dagli archivi della storica rivista: oltre 130 anni di storia con immagini sulla vita delle donne.
Un racconto del modo in cui sono state percepite e trattate, quanto potere hanno (o non hanno) avuto, come hanno affrontato le loro sfide e scoperto nuovi orizzonti. L’itinerario della mostra si articola in sei sezioni espositive in cui le immagini sono accomunate dal soggetto: Gioia, Bellezza, Amore, Saggezza, Forza, Speranza. Un percorso che si muove in oltre un secolo di storia femminile in ogni continente, a raccontare i problemi, le sfide e le evoluzioni di ieri, oggi e domani nelle società di tutto il mondo. Il percorso rimmarà visitabile gratuitamente fino al 19 giugno.
“In questo progetto sono di nuovo protagoniste le donne e non potrei esserne più orgogliosa - commenta la responsabile marketing, Giada Marangone – dopo aver ospitato la clinica mobile per regalare mammografie ed ecografie gratuite, adesso celebriamo la figura femminile attraverso oltre un secolo di storia con scatti fotografici che sono vere opere d’arte. Uniamo lo shopping all’arte, regalando ai nostri clienti esperienze ed emozioni sempre nuove e confermandoci come punto di riferimento di attrattiva commerciale e turistica sul territorio regionale”.
Composizioni e immagini che spaziano dalle più semplici situazioni di vita quotidiana alle provocazioni e alle battaglie per i diritti, dalle ballerine di samba al carnevale di Salvador da Bahia alle raccoglitrici di foglie di the in Sri Lanka, dalla maestosità variopinta dell’abito tradizionale caraibico con cui sfilerà la studentessa Wendy Fitzwilliam, miss Universo 1998, all’atto di protesta di una ragazza che si rade il capo sulla scalinata del Campidoglio della West Virginia. Il ritratto di una donna afghana in burqa integrale che trasporta sulla testa una gabbia di cardellini, metafora di oppressione, si contrappone all’immagine di libertà e armonia di Mary Lengees.
Lei fu una delle prime donne custodi del Reteti Elephant Sanctuary in Kenya. Il direttore di National Geographic Italia, Marco Cattaneo, ha commentato: “Nonostante i molti movimenti che si sono battuti per i diritti delle donne, con le ovvie differenze tra regione e regione, in tutto il mondo le donne soffrono ancora di discriminazioni di varia natura. E sono loro a soffrire di più nelle situazioni di crisi, come ha dimostrato anche la pandemia. Questa mostra, che abbiamo il piacere di presentare negli spazi dei Village Land of Fashion, vuole essere il racconto di ciò che è cambiato nell’ultimo secolo e una testimonianza di quanto ancora bisogna lavorare per arrivare a una vera parità”.
Nella foto, da sinistra a destra in senso orario: Una ragazza afghana sposata da poco abbraccia la sorellina nel Wakhan, in Afghanistan, Matthieu Paley, 2012; donne di etnia gabra trasportano taniche piene d’acqua attraverso le pianure desertiche del Kenya, Lynn Johnson, 2009; studentesse ghanesi portano le sedie per la cerimonia di inaugurazione della Maranatha Maternity Clinic, Randy Olson, 2007; una donna si fa radere il capo sulla scalinata del Campidoglio della West Virginia per protesta, Ami Vitale, 2012
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