Forbici&Follia debutta a Cormons, «il pubblico è parte dello spettacolo»

Forbici&Follia debutta a Cormons, «il pubblico è parte dello spettacolo»

l'intervista

Forbici&Follia debutta a Cormons, «il pubblico è parte dello spettacolo»

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 28 Gen 2024
Copertina per Forbici&Follia debutta a Cormons, «il pubblico è parte dello spettacolo»

Lo spettacolo debutterà in anteprima nazionale domani sera, fuori abbonamento, al Teatro comunale. Nel cast Max Pisu, Nino Formicola e tanti altri.

Condividi
Tempo di lettura

Prendiamo uno spettacolo ambientato al giorno d’oggi: no, non come modo di dire, ma in senso proprio. Uno spettacolo, cioè, ambientato nel giorno stesso in cui viene rappresentato e che quindi prevede come colonna sonora le musiche appena ascoltate alla radio. E mettiamo che questo spettacolo sia ambientato nel salone di un parrucchiere dove, come si sa, il chiacchiericcio è fitto e si possono sentire i commenti sull’ultimo fatto di cronaca appena “scrollato” sul cellulare.

Se poi aggiungiamo il fatto che il pubblico sia chiamato a interagire con gli attori ecco che otteniamo il turbine di gag, improvvisazioni e magari momenti di riflessione che compongono “Forbici & Follia”, lo spettacolo prodotto da ArtistiAssociati-Centro di produzione teatrale che debutterà in anteprima nazionale domani sera, fuori abbonamento, al Teatro comunale di Cormons. Dopo dieci anni dalla sua prima tournée, il testo di Paul Pörtner nell’allestimento originale americano di Bruce Jordan e Marylin Abrams viene riproposto nella versione italiana di Marco Rampoldi e Gianluca Ramazzotti.

Protagonisti sono Max Pisu, Nino Formicola (entrambi già presenti nella precedente versione seppure in diversi ruoli), Giancarlo Ratti, Lucia Marinsalta, Roberta Petrozzi e Giorgio Verduci. Che cosa abbia significato tornare a questo testo, un giallo il cui andamento viene in parte determinato dal pubblico, e quali problematiche comporti un testo così sui generis è ciò di cui abbiamo parlato con il regista Marco Rampoldi, che ha iniziato la sua carriera come assistente di Dario Fo per proseguire al Piccolo Teatro dove ha collaborato con Giorgio Strehler.


«Riprendere questo spettacolo è stato divertente esattamente come dieci anni fa nonostante l’aspetto inedito dato dal fatto che tornavo al medesimo lavoro rivoluzionando però completamente la compagnia» afferma Rampoldi.

Come mai ha deciso di tornare a “Forbici &Follia”?
Lo hanno voluto Max Pisu e Nino Formicola che però interpretano ora ruoli diversi: dieci anni fa Max era l’agente mentre ora veste i panni del parrucchiere, Nino invece interpretava l’antiquario e adesso il commissario. Entrambi erano quindi la memoria storica dello spettacolo che però hanno affrontato da diversi punti di vista, interpretando quelli che sono due ruoli cardine di un testo che è comunque corale. Forte era anche per me il desiderio di tornare a lavorare insieme a loro: il rapporto fra Pisu e Formicola si è cementato in questi dieci anni grazie anche a “La cena dei cretini” che stanno portando in scena da tempo. Poi Max è stato anche protagonista di diversi miei lavori per cui ritrovarci tutti e tre è stato molto intenso.

Come definirebbe lo spettacolo?
Senz’altro incredibile: la partecipazione del pubblico è fortissima e guida l’andamento da un terzo della rappresentazione in avanti. È un gioco faticosissimo ma consente uno scambio con gli spettatori che lo porta a essere diverso a ogni recita, tanto che si sono più finali possibili.

Sono stati apportati dei cambiamenti rispetto al 2014?
È un testo che si plasma molto a seconda degli interpreti: Verduci interpreta l’agente scelto, un ruolo che era stato di Rocco Papaleo nella prima versione italiana di “Forbici” e che poi dieci anni fa è andato a Max Pisu. Rispetto a lui Giorgio ha una comicità diversa, è buffamente aggressivo in un ruolo che è “da cecchino”, con poche battute fulminanti. Abbiamo poi modificato le musiche perchè lo spettacolo si svolge nel giorno in cui va in scena: pensi che a Milano arriveremo nella settimana di Sanremo e quindi useremo le musiche appena ascoltate al Festival. Poi ci sono i fatti di cronaca che vengono aggiornati ma non ho avuto bisogno di rileggere in alcun modo lo spettacolo perché era stato un successo già quella volta.

Come si è inserito Giancarlo Ratti accanto alla coppia Pisu-Formicola?
Giancarlo era subentrato a Nino nello spettacolo quando lui aveva partecipato a “L’Isola dei Famosi”. Avevano anche lavorato insieme e ciò che mi da’ sicurezza è la presenza di attori con formazione molto diversa tra loro: i tre comici (Pisu, Formicola e Verduci), altri con formazione più tradizionale come Roberta Petrozzi e Giorgio, che veste i panni dell’antiquario, e infine Lucia Marinsalta, pupilla di Ronconi che qui rompe le regole giocando nel ruolo della sciampista. Nello spettacolo conta tantissimo l’improvvisazione ma è come se ci fosse una spina dorsale che dirige la nave.

Quali rischi ci sono in uno spettacolo che prevede un ampio intervento da parte del pubblico?
Nessuno, bisogna solo stare attenti che quando gli spettatori capiscono di poter interrompere e intervenire non prendano poi il sopravvento: è necessario saper riprendere in mano il tema e questo compito spetta al personaggio di Nino Formicola che può stimolare e frenare e certo non avrà problemi a svolgere tale ruolo. Lo spettacolo è piuttosto lungo, non c’è neanche l’intervallo perché gli attori restano comunque in scena dato che in quel momento sono tutti potenziali colpevoli: bevono il caffè solo perché lo offrono al pubblico che, dal canto suo, è talmente coinvolto da non accorgersi del tempo che scorre. È molto impegnativo e al tempo stesso appagante e abbiamo tutte le premesse per credere che vada bene esattamente come dieci anni fa.

Come sono stati assegnati i ruoli? E nel fatto di interpretare il commissario Nino Formicola ha forse voluto omaggiare il personaggio che ha reso celebre il suo storico compagno Andrea Brambilla, alias Zuzzurro?
“Forbici & Follia” dieci anni fa doveva essere interpretato proprio da loro due con Nino nei panni dell’antiquario e Zuzzurro che forse avrebbe dovuto essere il parrucchiere ma il ruolo non era ancora stato assegnato in modo preciso. Da tempo però desiderava passare nelle vesti del commissario che è un po’ il cardine della vicenda, diciamo che alza le battute. Max ha chiesto espressamente di interpretare il parrucchiere: negli ultimi anni è cresciuto molto come attore, sul palco ha una forza pazzesca, risulta simpatico al pubblico ed è quindi utile averlo al centro di tutte le relazioni. Ormai non è più il cabarettista prestato al teatro ma è un attore a tutto tondo, con anche delle tinte melanconiche e drammatiche che, in base all’andamento dello spettacolo, potrebbero emergere.

La riporto con la memoria a dieci anni fa: quali sono state le richieste più bizzarre del pubblico?
Succedeva a tutte le rappresentazioni: sul palco c’è un cestino della spazzatura che esce di scena ed è centrale per un indizio. Ogni volta che rientrava gli spettatori erano convinti che non fosse più lo stesso. Adesso ne abbiamo scelto uno a righe bianche e nere per renderlo più riconoscibile: visto che l’andamento dello spettacolo cambia di volta in volta dietro le quinte abbiamo un’attrezzeria infinita a disposizione.

Poi il pubblico contesta sempre che gli atti, quando vengono ripetuti, non sono mai uguali a come vengono rappresentati nel primo blocco ma su questo gioca anche l’intenzione dell’autore, Paul Pörtner, che voleva indagare sulla percezione di chi viene chiamato a testimoniare senza saperlo prima. Come tutti i registi che si cimentano con questo testo ho trascorso un periodo negli Stati Uniti, in particolare a Washington dove “Forbici” è sempre in programmazione: mi hanno fornito una lista delle domande che possono arrivare. Siamo pronti a ogni evenienza e tutto può essere risolto raccontando, grazie alla capacità di improvvisazione del cast.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.


Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione